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In circolazione da oggi le nuove 10 sterline con Jane Austen

Jane Austen Ten Pound noteUno degli omaggi più prestigiosi ed attesi di questo Bicentenario 2017 è finalmente arrivato: da oggi, 14 settembre, la Bank of England mette in circolazione la nuova banconota da 10 sterline dedicata a Jane Austen, il cui ritratto sostituisce così quello di Charles Darwin.
I Janeite hanno dovuto far ricorso a tutta la loro pazienza per aspettare di vedere la banconota dal vivo perché l’annuncio di questo clamoroso cambiamento risale addirittura al 2013, l’anno di un altro Bicentenario molto sentito, quello di Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio). Era il 25 giugno e la Banca d’Inghilterra, per bocca del suo governatore Sir Mervyn King, aveva annunciato che Jane Austen era “quietamente in attesa dietro le quinte”, come riportò la BBC in un articolo del 24 luglio successivo.
Il calendario della lunga attesa è stato segnato da alcune tappe che hanno rivelato dapprima la bozza e infine la vera banconota, con tutti i dettagli del caso. Considerato il periodo in cui è stata concepita l’idea della nuova banconota, non c’è da stupirsi che ci siano tanti elementi ispirati a Orgoglio e Pregiudizio.
Il tè delle cinque di oggi, dunque, è davvero sontuoso e sfolgorante perché vi invito a scoprire ed ammirare tutti i particolari di questo splendido omaggio al genio di Jane Austen da parte della Banca d’Inghilterra.

Prima di cominciare a sorseggiare questo tè, vi ricordo che non è l’unico omaggio monetario dedicato a Jane Austen. Quest’anno, infatti, Jane ha messo a segno un primato assoluto, storico, senza precedenti: è l’unica persona diversa dalla Regina ad apparire, come lei, contemporaneamente su più di una moneta o banconota. Infatti, oltre alle 10 sterline, anche le 2 sterline (solo da collezione) riportano la sua effigie, anche se stilizzata. Per tutti i dettagli in merito, in fondo al post potete trovare il link all’articolo in cui ne ho parlato.

Ed ora, servitevi di tè e tutti i generi di conforto più gustosi e raffinati: andiamo alla scoperta delle nuova 10 sterline di Jane Austen.

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Collana Jane Austen di LaRepubblica: i dettagli delle edizioni

Una delle domande più frequenti (se non LA più frequente in assoluto) che mi sento rivolgere da quando condivido pubblicamente le mie elucubrazioni austeniane in questa sala da tè nella blogsfera riguarda le edizioni italiane delle opere di Jane Austen: qual è la migliore, da un punto di vista della traduzione e della curatela? Per rispondere a questa domanda, ho anche pubblicato un post con i consigli di chi se ne intende perché ha tradotto tutta Jane Austen, Giuseppe Ierolli (link in fondo al post).
Se è vero che ogni amante della lettura tende a porsi questa domanda proprio in nome del massimo rispetto dell’opera dell’autore nella lingua originale e per riceverne al meglio il messaggio, è altrettanto vero che l’attenzione degli appassionati di Jane Austen nei confronti della resa delle sue parole nel nostro codice linguistico è sempre molto alta, anche da parte di chi non ne conosce la lingua madre, l’inglese; probabilmente, questo accade perché Il valore enorme della sua arte compositiva è comunque percepito nella sapiente costruzione della frase, della struttura e della trama dell’intero romanzo, anche se filtrato dal traduttore.
Fin dall’annuncio dell’uscita di questa collana di La Repubblica dedicata a Jane Austen, apparsa in edicola a partire dallo scorso 12 luglio ed appena conclusasi, si sono susseguite le richieste di informazioni sulle edizioni utilizzate per questa splendida collezione celebrativa del Bicentenario della morte dell’autrice, composta da nove libri: oltre ai sei romanzi maggiori, anche Lady Susan e altri romanzi giovanili, l’incompiuto Sanditon e una selezione di lettere, e infine la biografia Ricordo di Jane Austen.

A beneficio di chiunque desideri collezionare questi testi dopo la loro uscita, chiedendo gli arretrati alla propria edicola di fiducia, o voglia semplicemente conoscerne tutti i dettagli editoriali, riepilogo di seguito le informazioni sulle edizioni utilizzate (case editrici, traduttori) e sulle bellissime copertine. Con qualche nota personale.

In fondo al post: come richiedere gli arretrati.
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Il bicentenario 2017 riporta in libreria I Janeites e il Ricordo di Jane Austen.

Elliot Editore, Jane Austen

Le ricorrenze sono sempre una grande occasione di conoscenza e approfondimento: il modo migliore per rendere omaggio a un Grande della letteratura soprattutto nelle date importanti ed evocative è portare maggiore attenzione alla sua opera, promuovendo la lettura dei suoi scritti ma anche di quelli che indagano la sua figura.
Quest’anno, il Bicentenario della morte di Jane Austen sta facendo fiorire nuove iniziative editoriali anche in Italia, andando così a colmare lacune che durano, inspiegabilmente, da alcuni decenni o addirittura da sempre.
A fronte di un seguito ormai visibilmente vasto e fedele di appassionati lettori di Jane Austen, il mercato editoriale italiano è rimasto desolatamente fermo alle tante edizioni dei romanzi maggiori (non c’è casa editrice che non ne abbia una collezione), a qualche sporadico derivato austeniano, non sempre scelto con la cura dovuta, e a un’esigua manciata di saggi. Le lettere, ad esempio, sono state pubblicate nel 1997 in versione ridotta da Theoria, ma sono presto uscite di catalogo e rispuntate solo in qualche libreria dell’usato.
Ora il vento è cambiato e ci ha portato qualche graditissima sorpresa libresca: dopo l’avvio della collana Jane Austen di La Repubblica (qui tutti i dettagli) che comprende anche una selezione di Lettere, sono da poco disponibili in libreria anche gli Juvenilia (in versione integrale, e in ben due diverse edizioni, Elliot e Rogas!), la raccolta dei saggi di Virginia Woolf (dal titolo Jane Austen, ed. Elliot), I Janeites (ed. Elliot), il bel racconto di Rudyard Kipling che consacra il mito Jane Austen e il suo agguerritissimo seguito, e Ricordo di Jane Austen (ed. Elliot), la biografia pubblicata nel dicembre del 1870 dal nipote James Edward Austen-Leigh.
Il tè delle cinque di oggi è dedicato a questi ultimi due titoli, di cui abbiamo già conversato in passato e che ora più che mai vi invito a leggere con tutta la passione e l’attenzione di cui è capace un Janeite.

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Il nome della rosa è Jane Austen

Nel mese delle rose, nell’anno del Bicentenario dei Bicentenari, nella terra dove le rose sono idealmente assurte a simbolo nazionale, non poteva mancare l’omaggio floreale più bello alla grandezza di Jane Austen: una rosa con il suo nome.
A crearla con l’amorevole determinazione che solo un floricoltore devoto all’esistenza di questi incantevoli fiori può dispiegare è stato Philip Harkness, proprietario dello storico vivaio britannico Harkness, che ha sede nello Hertfordshire ed è specializzato nella coltivazione e selezione di rose dal 1879.
La Jane Austen Rose è stata presentata con grande risalto il 22 maggio 2017 alla vigilia dell’inaugurazione del RHS Chelsea Flower Show, (laddove RHS sta per Royal Horticultural Society), l’esposizione di floricoltura di maggiore prestigio al mondo che si tiene ogni anno nel cuore di Londra, sulla riva del Tamigi, di fronte a Battersea Park. A raccontarne la creazione è stato un noto presentatore TV di programmi di giardinaggio, Alan Titchmarsh, in compagnia del suo creatore, Philip Harkness:

Jane Austen Rose

fonte: Jane Austen’s House Museum, facebook

Questo omaggio non è soltanto uno splendido esercizio di vera arte floreale per celebrare la vita e l’opera dell’autrice nel bicentenario della sua morte ma è anche un’occasione di beneficenza. Il vivaio, infatti, donerà al Jane Austen’s House Museum di Chawton (la dimora amatissima e ispiratrice in cui Jane visse dal 1809 fino alla fine dei suoi giorni e da cui tutti i romanzi partirono per il mondo) una percentuale importante delle vendite per sostenerne le spese di manutenzione e restauro.

A duecento anni di distanza dall’ultima volta che Jane lo ha abitato, una nuova rosa potrà arricchire presto il giardino di Chawton: la sua. Per il tè delle cinque di oggi dunque, vi invito al Chelsea Flower Show, per vedere con i nostri occhi la Rosa di Jane Austen.

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16 dicembre 1816: Jane Austen e i Due Pollici d’Avorio

Manoscritto della lettera del 16 dicembre 1816, al nipote James Edward

Oggi è una giornata davvero speciale. Mi si potrebbe obiettare che ogni compleanno di Jane Austen è speciale ma oggi, duecento anni fa, questo compleanno si colorò di avorio.
A quel giorno, infatti, risale la lettera scritta al nipote James Edward in cui la “cara Zia Jane” aggiunge ai soliti fatti quotidiani alcune brevi, quasi casuali ma profondissime considerazioni sul proprio mestiere di scrivere, dando di se stessa e del proprio stile un ritratto unico, perfetto, insuperabile.
Né l’autrice né il destinatario di questa lettera potevano sapere, in quel momento, che sarebbero stati presto – fin troppo presto – protagonisti di un momento definitivo e doloroso: Jane non avrebbe festeggiato un altro compleanno poiché il suo passaggio su questa Terra si sarebbe concluso il 18 luglio successivo, mentre James Edward sarebbe diventato the youngest of the mourners, il più giovane dei dolenti, al funerale della Zia – un percorso che per lui sarebbe continuato a lungo e lo avrebbe portato, nel dicembre del 1869, ad essere anche il suo primo biografo con il famoso libro Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen).

Oggi, duecento annni fa, però, c’erano solo pensieri leggeri e candidi come fiocchi di neve a prendere vita sul foglio di carta da lettere che Jane stava scrivendo nel suo rifugio, la sua fucina, la sua casa, quel cottage di Chawton dove viveva dal luglio del 1809 con la madre, la sorella e Martha Lloyd, e dal quale erano partiti per il mondo già quattro romanzi (Ragione e Sentimento, Orgoglio e Pregiudizio, Mansfield Park e Emma). Un nuovo romanzo, Persuasione, era già pronto da agosto e la cara vecchia Susan (la prima versione di L’Abbazia di Northanger, venduta nel 1803 all’editore Crosby e mai pubblicata) era tornata in suo possesso nel mese di marzo e ricevuto qualche aggiornamento.
Sì, i suoi pensieri dovevano essere di certo leggeri e candidi proprio come fiocchi di neve che scendono e si posano al suolo, come le sue parole vergate con gesto sicuro ed elegante sul foglio di carta da lettere…

Oggi, in questa giornata memorabile che segna l’apice di questo lungo periodo di Bicentenari austeniani che abbiamo il privilegio di vivere, vi invito a ricordare questo importante compleanno di Jane Austen con la lettera che ella scrisse quel giorno nel 1816, fissando per sempre sulla carta il proprio ritratto di scrittrice. Inconsapevolmente a futura memoria.

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