Archivi categoria: Anniversari

Buon Compleanno! (1) A Orgoglio e Pregiudizio

Il 28 gennaio 1813 fu pubblicato Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio), il secondo romanzo di Jane Austen, che all’epoca aveva all’attivo un solo romanzo pubblicato, Sense and Sensibility, uscito il 30 ottobre 1811.

Possiamo leggere dalle sue vive parole la soddisfazione di ricevere i tre volumi freschi di stampa, da Londra, e i giornali che ne fanno pubblicità. Una testimonianza imperdibile – e un ottimo modo per festeggiare i 202 anni di questo darling child che ancora oggi rifulge come il sole caldo e luminoso di primavera inoltrata.

Per questo, vi ripropongo il mio tè delle cinque del giorno del Bicentenario, dedicato alla lettera in cui Jane Austen annuncia (con la sua gustosissima prosa piana e scoppiettante) alla sorella Cassandra questo evento gioioso. Buona Lettura e… Auguri!

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My dear Cassandra… (Mia cara Cassandra…)

Oggi sento che devo scriverti
Jane annuncia a Cassandra la pubblicazione di Pride and Prejudice
28 gennaio 2013

P.S. Come festeggerete i 212 anni di Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio)?

Fanny Price: l’eroina austeniana che non ti aspetti

Riprendo e rielaboro qui una riflessione che ho esposto lo scorso 6 dicembre 2014 durante l’incontro del Jane Austen Book Club della biblioteca Salaborsa, in collaborazione con Jane Austen Society of Italy (JASIT), dedicato a Mansfield Park.
Per affrontare la lunga elucubrazione, consiglio un abbondante e robusto tè da colazione, nonostante l’ora pomeridiana, sostenuto da molti dolcetti… 

C’era una volta l’Incompreso Austeniano, ovvero il romanzo (ingiustamente ma inesorabilmente) meno ricordato, meno letto, meno amato di Jane Austen, Mansfield Park, e la sua Eroina Non-Eroina (forse anti-eroina, o eroina riluttante?), Fanny Price, che si faceva rubare la scena dall’Antagonista Quasi-Eroina, o eroina mancata, Mary Crawford, in ogni pagina. La nostra Eroina Non-Eroina da due secoli era famosa per la sua inarrivabile virtù ed imperturbabile passività, e per un grave, inspiegabile difetto in una creatura che condivide il DNA letterario con l’intraprendente Lizzy Bennet o la solida Elinor Dashwood o la perseverante Anne Elliot: l’incapacità di diventare La Vera Eroina Austeniana, cioè il personaggio femminile principale tipicamente austeniano in cui ogni lettrice riesce immancabilmente ad identificarsi, fatto di autodeterminazione all’ennesima potenza, declinata in mille sfaccettature di personalità femminili. Le rarissime eccezioni a questa regola inesorabile, sparse qua e là, con molta (troppa) discrezione nel romanzo di cui Jane Austen l’ha resa proprietaria, non erano state sufficienti a recuperarle il credito di Protagonista degna della sua Creatrice

Eppure, a ben guardare oltre la sua presenza sulla pagina romanzesca, così fragile ed immobile, e a ben ascoltare oltre le sue parole, così parche e sommesse, quando arriviamo al “dunque” della vicenda, nel bel mezzo del romanzo, nel punto esatto in cui la sua dignità di essere umano viene messa in discussione… ecco, all’improvviso, che Fanny Price si trasfigura in Vera Eroina Austeniana. E solo pronunciando una semplicissima parola “magica”: NO. Per ben due volte! – Un momento… Non ci ricorda qualcuno?

La mia recente rilettura di Mansfield Park, nell’anno del Bicentenario, è stata particolarmente propizia: per un intreccio di diversi gruppi di lettura a cui mi sono trovata a partecipare, ho riletto questo romanzo in contemporanea con Orgoglio e Pregiudizio. Ed ho scoperto che Fanny non solo non è così “diversa” da tutte le Altre Eroine Austeniane ma, addirittura, ha qualcosa in comune con la Campionessa, l’Eroina Austeniana per Eccellenza, Miss Elizabeth Bennet. Ma sempre a modo suo, s’intende.

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by Cassandra Austen, pencil and watercolour, circa 1810

Jane, che fece il giro del mondo appena nata

Una di quelle fate che si racconta stanno attorno alle culle con i loro doni deve averla portata a fare il giro del mondo appena nata.
E quando fu deposta di nuovo nella culla, ormai sapeva com’era fatto il mondo.
E aveva scelto il suo regno.
Aveva sottoscritto un patto: se le fosse stato concesso di regnare su quel territorio, non ne avrebbe desiderato un altro.

(Virginia Woolf, in Jane Austen fa i suoi esercizi, recensione di Amore e Amicizia pubblicata su The New Statesman, 15 luglio 1922)

Quel territorio divenne, per sempre, Austenland.
Grazie per avercelo regalato, e Auguri, Jane.

Entra nel mondo di Jane Austen attraverso le sue stesse parole, camminando tra le pagine delle sue opere su Lo Scaffale di Jane

Leggi le appassionate parole che Virginia Woolf ha dedicato a Jane Austen in Un tè con Virginia e Jane nella stanza tutta per sé e in Perfetta ed immortale, così parlò Virginia

24 luglio 1817, la Cattedrale di Winchester accoglie Jane Austen

Questo tè è in grave ritardo, e me ne scuso fin d’ora con i fedeli frequentatori di questa sala da tè.
Devo recuperare una lacuna lasciata aperta fin dal 2012, quando ho raccontato il mio diario di viaggio nello Hampshire alla ricerca dei momenti e dei luoghi fondamentali nella vita di Jane Austen.
Infatti, quell’anno, dopo i tè dedicati all’imperdibile cottage di Chawton, l’amatissima casa di Jane dove i suoi romanzi hanno preso forma compiuta e conquistato il mondo, il tè successivo preparato a Winchester, è rimasto colpevolmente a metà. Lo abbiamo sorseggiato davanti all’ultima dimora di Jane in College Street, scenario delle sue ultime, sofferte settimane di vita, ma non l’ho mai completato con il racconto sulla tappa successiva, la Cattedrale, che custodisce i suoi resti mortali e gli omaggi al suo eterno ricordo.

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Non so perché io abbia esitato così a lungo. Nel corso di questi due anni, ho sempre pensato che il giorno della commemorazione della sua morte, il 18 luglio, fosse l’occasione giusta per ricordare questa esperienza (proprio come accaduto nel 2012, con il tè di College Street), ma un inconscio pudore mi ha frenata anche quest’anno. Forse, a vincermi è stata la consapevolezza che il giorno idoneo per raccontarlo è, semmai, oggi.
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Mansfield Park, un Bicentenario che vale una (ri)scoperta

Oggi, nel 1814, Jane Austen  ebbe la soddisfazione di vedere pubblicato il suo terzo romanzo, Mansfield Park. Questo è anche il primo romanzo composto interamente ex novo nell’amata casa di Chawton, tanto che spesso ci si riferisce ad esso e ai due successivi, Emma e Persuasion, con cui condivide il luogo di nascita, come ai “Chawton novels”. E dunque:
Buon 200° compleanno, Mansfield Park!
Un Bicentenario è sempre un ottimo pretesto per rendere omaggio al festeggiato compiendo alcune attività che lo vedano protagonista. E mai come in questo caso, diventa un’occasione imperdibile per leggero o rileggerlo.

In questo 9 maggio 2014, giorno del Bicentenario, vi invito ad un birthday tea party che durerà tutto il 2014 grazie alle tante opportunità che avremo di scoprire o riscoprire il più Incompreso e Sconosciuto tra i romanzi di Jane Austen. Le sorprese sono assicurate!
Ma: perché “mai come in questo caso”?
(La risposta non sarà breve perciò vi consiglio di fare scorta di tè e generi di conforto)

The patience of Miss Price, miscela di tè neri e vaniglia di www.bingleysteas.com

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