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Mansfield Park in un’edizione speciale per il Bicentenario

Come ben sappiamo, questo è il mese di Mansfield Park.
Il 9 maggio, infatti, sarà il suo compleanno e quest’anno sarà davvero importante perché compie 200 anni esatti. Prestissimo, torneremo su questo argomento perché sono un’accanita sostenitrice delle ottime occasioni per scoprire o riscoprire, secondo i casi, le opere di Jane Austen, ed i Bicentenari di questi nostri (fortunatissimi) anni sono senza dubbio le migliori.
Oggi, però, vorrei inaugurare il 200° maggio di Mansfield Park con lui, il romanzo, opportunamente vestito a festa.
Si tratta dell’Edizione Speciale Bicentenario pubblicata pochi giorni fa con il patrocinio di JASIT.

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Auguri a William Shakespeare (à la Un tè con Jane Austen)

Nei giorni in cui si ricordano nascita e morte di William Shakespeare (23 aprile 1564 – 26 aprile/3 maggio 1616), un Genio Assoluto della storia dell’Umanità, non posso esimermi dal rendergli omaggio anche in questa sala da tè intitolata a Jane Austen, sua fervente ammiratrice – come dimostrano le tante citazioni e gli innegabili e, talvolta, persino impliciti tributi che gli ha riservato, tra lettere e romanzi (sì sì, prima o poi ne riparliamo, prometto…).
Non me ne voglia la cara Zia. Oggi, nella giornata che per tutto il mondo è il compleanno dell’insuperabile Bardo, la metterò un poco in imbarazzo facendo ciò che, da due secoli, tanti prima e meglio di me non mancano di fare: accostare i loro nomi e il loro grande genio letterario (e meta-letterario).
Non sarei capace di farlo adeguatamente con le mie parole: per questo, con umiltà e deferenza, prendo in prestito le puntualissime, emozionanti parole di un’altra grande Lettrice e Scrittrice, Virginia Woolf, da Una stanza tutta per sé.

[…] E dunque, mi chiedevo, Orgoglio e Pregiudizio sarebbe stato un romanzo migliore se Jane Austen non avesse ritenuto necessario nasconderne il manoscritto allo sguardo dei visitatori? Ne lessi una pagina o due per capire ma non riuscii a trovare alcun segno del fatto che le condizioni materiali della vita dell’autrice ne avessero in minima parte danneggiato il lavoro. Ed era quello, forse, il vero miracolo della sua opera. Ecco una donna, agli inizi dell’Ottocento, che scriveva senza odio, senza amarezza, senza paura, senza protestare, senza fare prediche.
La stessa condizione nella quale scriveva Shakespeare, pensavo guardando il testo di Antonio e Cleopatra. E quando alcuni paragonano Shakespeare a Jane Austen, forse intendono dire che ambedue erano riusciti a dissolvere nella mente ogni ostacolo […] ed è per questa ragione che Jane Austen pervade di sé ogni parola che ha scritto, proprio come fa Shakespeare.

(Buon compleanno, Will!)

Gruppo di Lettura del Bicentenario di Mansfield Park. Su Old Friends & New Fancies

Nuovo Anno, Nuovo Bicentenario Austeniano, Nuovo Gruppo di Lettura!
Il più complesso e sfuggente, e forse proprio per questo il più incompreso e spiazzante, dei romanzi austeniani, Mansfield Park, compirà 200 anni in questo nuovissimo 2014, per la precisione il prossimo 9 maggio.
Per celebrare degnamente questa importante ricorrenza, abbiamo pensato di leggerlo insieme organizzando un Gruppo di Lettura nel salotto qui accanto, Old Friends and New Fancies, in compagnia di LizzyGee/Gabriella e di chiunque vorrà partecipare. A partire da domani, 4 gennaio 2013, per 4 settimane.

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Personalmente, coglierò l’occasione per rileggerlo e fargli recuperare terreno rispetto agli altri romanzi di Jane Austen, riletti molte, molte più volte (sì, lo ammetto e chiedo umilmente scusa).
E sono molto curiosa di sapere quali delle sue innumerevoli, articolate, sorprendenti sfaccettature emergeranno alla mia attenzione, in un contesto in cui niente e nessuno è ciò che sembra.

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Novità editoriale – Jane Austen: i luoghi e gli amici di C.Hill, ed. Jo March, a cura di JASITdal 16 dicembre!

Jane-Austen-I-Luoghi-e-Gli-Amici-Constance-HillIl giorno del 238° compleanno di Jane Austen, il prossimo 16 dicembre, uscirà per Jo March Agenzia letteraria, nella preziosa collana Atlantide, un nuovo titolo, Jane Austen: i luoghi e gli amici di Constance Hill, una biografia in forma di diario di viaggio riccamente illustrata da Ellen G. Hill, sorella dell’autrice. Tradotto, introdotto e curato da JASIT.

Tutti i dettagli nel post di JASIT

(…Stavolta sono così direttamente coinvolta in questo gioiellino editoriale che mi è del tutto impossibile evitarvi un prossimo tè delle cinque con elucubrazioni a briglia sciolta sui retroscena della mia esperienza di lettrice, traduttrice di alcuni capitoli e redattrice dell’introduzione di questo libro – frutto gustosissimo di un lavoro di gruppo che è stato davvero un viaggio appassionante in Austenland. Come sempre, preparate i bollitori… e scarpe comode: si parte per Austenland. A presto!)

Pregiudizio e Orgoglio di P.R. Moore-Dewey, ovvero: la storia di Lizzy vista con gli occhi di Darcy (e Georgiana)

Potrei dirvi che le ragioni per cui mi ci sono appassionata a questo romanzo sono dovute a molti fattori personali.
Sì, conosco l’autrice, e sapete che considero come una missione di affetto e rispetto l’atto di acquistare, leggere e promuovere l’opera di chi conosco.
Sì, è un derivato austeniano, e questo di certo ha contribuito a renderlo ancora più interessante.
Sì, è una riscrittura di di Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) dal punto di vista di Darcy, e al fascino di questo splendido eroe austeniano non si può resistere, mai, nemmeno quando è infilato a forza nei ruoli e nelle situazioni più improbabili (ma non è questo il caso).
Ma ci sono altre ragioni (sapete che le ho), altrettanto determinanti ma niente affatto personali.
Una su tutte: questo libro è scritto bene, nel senso più vero dell’espressione, perché non c’è frase che non sia ben costruita e calibrata, anche dal punto di vista lessicale, perché la struttura non si limita a seguire pedissequamente l’originale, perché le fantasie da Janeite di lunga data e fede comprovata non sono buttate sulla pagina e abbandonate a loro stesse, come troppo spesso capita leggendo questo genere di opere.
Potreste obiettare che, in fondo, basta seguire il tracciato solido del capolavoro austeniano per riscriverlo con un punto di vista diverso.
Credete a una lettrice di derivati: questa condizione, di per sé ideale, non è affatto sufficiente. Ne ho letti troppi per non sapere che avere cotanto originale a far da tappeto soffice sul quale lasciare scivolare serenamente la penna non è affatto una garanzia di bontà della composizione (ne ho lette, di ciofeche!).
ane Austen, con qualche incursione da altri autori – ma non vi rivelerò nulla di più perché è un piacere scoprirlo durante la lettura.
E dunque, servitevi abbondantemente di tè e dolcetti (la chiacchierata è un po’ lunga, come si conviene) e accomodatevi: apriamo questo libro e cominciamo a leggerlo, in compagnia di chi lo ha scritto – che, a dispetto dello pseudonimo molto neutro e very British, è donna ed è italianissima.

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