Archivi categoria: Case Editrici

Leggere Jane Austen in italiano: quale edizione segliere?

Dedico questo post a tutti coloro che, di fronte alla profusione di edizioni italiane dei romanzi canonici di Jane Austen, non sanno quale scegliere e magari incappano in traduzioni che rischiano di rovinare il piacere della lettura o in edizioni poco curate, piene di refusi, o povere di materiale introduttivo.
Quando vengo richiesta di un consiglio, le mie risposte sono sempre parziali, mio malgrado e con grande rammarico, perché sono abituata a leggere Zia Jane in originale ed ho esperienza diretta di poche traduzioni italiane (almeno due per ogni romanzo, il che non è misura sufficiente per un panorama esauriente).
Per questo post riparatore e, spero, utile, devo fare almeno due ringraziamenti importanti.

Il primo va ad alcuni lettori con cui abbiamo scambiato privatamente qualche parere in proposito: Giuliana, Hana, Michela e Nicholas, i quali mi hanno aiutata a capire quanto questo tema sia molto sentito e richieda una trattazione specifica.
Il secondo va a Giuseppe Ierolli che, per il nostro tè delle cinque di oggi, ha scritto questa analisi delle edizioni disponibili dei romanzi canonici, alla luce della sua esperienza di appassionato austeniano che, dopo essere stato un attento lettore,  è diventato anche un accurato traduttore (che, come ben sapete, vi consiglio spesso). Ecco il suo parere.
Continua a leggere

Le indagini di Jane Austen: lo spirito di Jane è tornato! (serie Barron, vol.4)

barron_jane_e_lo_spirito_del_maleLe mie esperienze di lettura dei romanzi di Stephanie Barron, della serie “Le indagini di Jane Austen”.
Quarta puntata: Lo Spirito del Male (vol.4).

Per il giudizio generale su questo tipo di lettura e le note sull’autrice Stephanie Barron, rimando alla puntata dedicata al La disgrazia di Lady Scargrave, vol.1.
Per le puntate precedenti: Il Mistero del Reverendo, vol.2Il Segreto del Medaglione, vol.3

Finendo il terzo volume, Il Segreto del Medaglione, ero rimasta un po’ perplessa: per quanto di ottima fattura sotto tanti aspetti, questi romanzi cominciavano, secondo me, a mostrare qualche piccola crepa. Mi sono resa conto che, alla lunga, l’ambientazione che spinge sempre un po’ troppo sul mystery mi stava stancando.
Così, aprendo questo quarto volume, non mi aspettavo ciò che ho trovato. E cioè l’abbandono del mystery e l’affermazione di una vena semplicemente gialla e l’esaltazione di una protagonista finalmente un po’ più realistica (per quanto ci è dato sapere).
A questo cambio di registro contribuisce efficacemente l’immersione totale di Jane, e di noi fortunati lettori, nell’ambiente familiare austeniano. Ma anche l’aver mandato un po’ in vacanza (mi correggo: in missione segreta) il fascinoso Gentleman Rogue (Furfante Gentiluomo) Lord Harold Trowbridge, la cui presenza carismatica potrebbe rubare la scena alla nostra beniamina.

Continua a leggere

Le indagini di Jane Austen… o di Lord Trowbridge? (serie Barron, vol.3)

barron_jane_e_il_segreto_del_medaglioneLe mie esperienze di lettura dei romanzi di Stephanie Barron, della serie “Le indagini di Jane Austen”. Terza puntata: Il segreto del Medaglione (vol.3).

Per il giudizio generale su questo tipo di lettura e le note sull’autrice Stephanie Barron, rimando alla puntata dedicata a La Disgrazia di Lady Scargrave, vol.1.
Per le puntate precedenti: Il Mistero del Reverendo, vol.2

Devo iniziare dicendo che questo terzo episodio mi è piaciuto di meno, anche alla luce della lettura del quarto (che mi ha appassionato decisamente di più). Nonostante la bravura di Stephanie Barron nel rimpastare i dettagli della vita e dei romanzi di Jane Austen, per di più senza alcuna pretesa di imitarne lo stile ma semmai di omaggiarlo, il romanzo mi è sembrato un po’ ripetitivo nell’insistere a voler immergere la nostra Jane in vicende dal sapore gotico.
Ma soprattutto, la presenza del Gentleman Rogue, il Furfante Gentiluomo, il bel tenebroso Lord Harold Trowbridge, comincia a farsi un po’ troppo ingombrante.
Ma come sempre, andiamo con ordine, in compagnia di una tazza di tè.

Continua a leggere

Le indagini di Jane Austen, ma in salsa Bronte (serie Barron, vol.2)

barron_mistero_reverendo_coverOvvero: le mie esperienze di lettura dei romanzi di Stephanie Barron, della serie “Le indagini di Jane Austen”.
Seconda puntata: Il mistero del reverendo (vol.2). 

Per quanto riguarda il giudizio generale su questo tipo di lettura e le note sull’autrice Stephanie Barron, non posso fare altro che rimandare alla prima puntata, dedicata al primo volume della serie, La disgrazia di Lady Scargrave.

Leggendo questo secondo volume dedicato alle Indagini di Jane Austen, confesso di avere avuto qualche momento di smarrimento: fin troppo spesso, infatti, mi è sembrato di intravvedere la brughiera delle sorelle Bronte e non la spiaggia di Lyme Regis – cittadina costiera britannica ben nota al mondo austeniano, anche perché presente nel romanzo Persuasion, e nella quale è effettivamente ambientata questa indagine.
In breve, c’è molto di Jane Eyre e di Wuthering Heights e un po’ meno di Jane Austen e della Regency Era, e l’atmosfera mystery sembra un limite soffocante. Eppure…

Andiamo con ordine!

Continua a leggere

Non leggete questo libro. Meglio: dimenticate che esiste. Ecco perché..
Recensione di Orgoglio e Pregiudizio e Zombie

orgoglio_pregiudizio_zombie_coverAvevo promesso a me stessa che mai avrei parlato di questo libro nei miei tè con Jane Austen. Non volevo dargli ulteriore visibilità, ne ha già fin troppa grazie al sapiente lavoro dell’uff. marketing della casa editrice.
Mi sono decisa a farlo solo perché voglio impedire che altre persone, in assoluta buona fede come me, cadano nella trappola della bieca industria editoriale austeniana. O almeno, vorrei che la loro scelta fosse fatta con cognizione di causa.
Sedetevi comodi e servitevi più volte di tè e biscotti (se non siete deboli di stomaco)…

Intorno al Ferragosto del 2010, mentre mi aggiravo nella mia libreria di fiducia semi-deserta, ho adocchiato questa copertina, decisamente furbetta, con una gentile signorina in perfetto stile Regency ma… sbrindellata e sanguinolenta. Orgoglio e pregiudizio e zombie. Ma certo, ne avevo già sentito parlare. Non solo io, a quanto pare, visto che la fascetta di copertina ricordava che aveva già venduto un milione di copie.
Sì, il nome dell’autore accanto a quello di Jane Austen mi sembrava un azzardo al limite dell’arroganza, però… Non amo il genere (anche se in gioventù non mi sono sottratta alla visione della Notte dei morti viventi del maestro Romero) ma l’idea di reimpastare O&P in salsa zombie mi restituiva una sensazione di puro divertimento, tanto le due cose sono distanti l’una dall’altra!

Pensandoci bene, la contaminazione dei generi non mi sembrava fuori luogo. In fondo, qual è il genere romanzesco che divertiva tanto Jane Austen, talmente tanto da farne una parodia in Northanger Abbey? Il gotico. Dal quale hanno avuto origine altri generi, tra cui quello dell’orrore. Insomma, un senso austeniano c’era. Inoltre, mi pareva che i due protagonisti si prestassero perfettamente ad una trama oscura – la battagliera Elizabeth ed il misterioso Darcy – e che le altre figure potessero essere trasformate e piegate alle ragioni della letteratura di questo genere… E sia! Lo comprai. E lo lessi.

Ecco ora il racconto della mia deludente esperienza. E le ragioni di un’impietosa stroncatura.

Continua a leggere