Ovvero: le mie esperienze di lettura dei romanzi di Stephanie Barron, della serie “Le indagini di Jane Austen”.
Prima puntata: La disgrazia di Lady Scargrave (vol. 1).
Lo confesso: la mia tanto decantata tolleranza nei confronti dei derivati da Jane Austen ha una falla. Posso sopportare che vengano rimaneggiati i suoi romanzi perché si tratta pur sempre di opere di fantasia sulle quali la fantasia può continuare ad essere sollecitata (sull’esito di tali sollecitazioni, ognuno è libero di esprimere il proprio parere). Ma che la fantasia debba riportare in vita anche l’autrice stessa, Jane Austen in persona, ecco… questo suscita un istintivo, irrefrenabile rigetto, forse dato da uno strano, rispettoso senso del pudore.
Creare dei romanzi o dei film di cui Jane Austen stessa è la protagonista mi sembra più che un azzardo. Quasi un reato di lesa maestà!
Tuttavia, se mi lasciassi prendere da questa preclusione, non avrei mai goduto di quei due film, Becoming Jane e Miss Austen regrets che, invece, mi sono piaciuti molto e che non smetto di raccomandare a tutti.
Ecco perché, quando vidi il primo volume di questa serie, dedicata a Le indagini di Jane Austen, mi vennero i brividi e non volli leggerlo. Ma il passaparola in rete continuava a rimandare giudizi positivi. Così, mi decisi ad acquistarlo e leggerlo.
E la sorpresa è stata più che piacevole!