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A dance with Jane Austen – ovvero: l’importanza sociale e narrativa del ballo

Inevitabilmente, le danze riempiono le pagine delle opere di Jane Austen.
Innanzitutto, perché facevano parte della vita quotidiana dei suoi tempi. I balli avevano una funzione sociale fondamentale perché permettevano alle persone di incontrarsi e conoscersi derogando, entro limiti ben precisi, alle rigide regole che governavano i rapporti umani. Erano le sole occasioni in cui giovani di ambo i sessi potevano non soLo interagire direttamente ma anche toccarsi, anche se solo per il brevissimo intreccio delle mani durante una danza. Questa prossimità, questa promiscuità fisica, che oggi appare così casta da sembrare addirittura inesistente, annullava temporaneamente alcune barriere.
In secondo luogo, perché Jane evidentemente ama raccontare tutto quanto ruoti intorno alle occasioni danzanti. Le biografie familiari e le lettere, infatti, ci restituiscono l’immagine nitida di una donna appassionata di musica e ballo, che si prepara attentamente curando abiti e accessori (secondo le possibilità concesse dalle sue finanze sempre limitate), pregustando il divertimento e addirittura rinnovandolo nel piacere di raccontare nei particolari e con dovizia di commenti personali tutto quanto vi è accaduto.

Leggere il libro A dance with Jane Austen di Susannah Fullerton, edito da Frances Lincoln Publishers significa immergersi totalmente nelle pagine dei romanzi di Jane Austen e, attraverso di essi, nella moda e nel costume dell’epoca.

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Il leggendario Almack’s di Londra

Inoltre, se vi sentite perfettamente in sintonia con la cara Zia Jane perché amate ballare, siete ballerini provetti, ammirati e ricercati ed avete nella memoria serate in cui non avreste mai smesso di volteggiare, questo libro fa al caso vostro perché qui troverete coniugate due diverse ma intense passioni, quella per Jane Austen e quella per il ballo.

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Sconto 30% su Jack & Alice offerto da Donzelli Editore

jack_alice_donzelli_piccola1Oggi ho una bella notizia per tutti coloro che hanno partecipato al recentissimo GiveAway.
(e presto ce ne sarà una anche per chi non ha partecipato ma è comunque un lettore fisso del blog – ma ogni cosa a tempo debito!)
Domenica scorsa, in occasione della premiazione del GiveAway dedicato a questo bel libro, avevo anticipato che ci sarebbero state altre occasioni libresche per rendere ancora più preziosi i nostri tè delle cinque. Ed è con grande piacere che posso annunciare che Donzelli Editore desidera dare agli appassionati Janeite che hanno partecipato al GiveAway, ma non hanno vinto, un premio per l’interesse dimostrato verso questa iniziativa editoriale, esclusiva e originale.
Per questo, offre  uno sconto del 30% sull’acquisto di Jack & Alice – Ozi e vizi a Pammydiddle.(aggiornamento del 30/10/12:)
L’Editore spedirà il libro direttamente a casa, in contrassegno (cioè: pagamento alla consegna), a prezzo scontato (-30% sul prezzo di copertina), spese di spedizione gratuite.
In pratica, con 10 euro ricevete a casa il libro.

Se si è interessati, usufruirne è molto semplice. E’ sufficiente:
– avere partecipato al GiveAway
– inviarmi un’e-mail richiedendo il libro e indicando l’indirizzo per la spedizione.

Sono molto contenta di avere l’occasione per ringraziarvi concretamente della vostra partecipazione.

E chi non ha partecipato? Come dicevo in apertura: un po’ di pazienza, tra qualche tempo ci sarà un pensierino anche per voi. Ai prossimi tè delle cinque, dunque!

Link utili:
la pagina di Jack & Alice sul sito di Donzelli Editore

Un gioiellino austeniano: Jack e Alice, nella preziosa edizione Donzelli


Un gioiellino. Ancora un po’ grezzo, sì, ma così brillante da splendere di una potente luce propria nonostante la sua immaturità.
Questo si può dire dell’insieme di tutti quegli scritti che Jane Austen compose durante l’adolescenza, approssimativamente tra il 1787 ed il 1793, raccolti sotto il nome di Juvenilia e che lei stessa aveva catalogato in tre volumi dai nomi pomposissimi – Volume The First, Volume The Second, Volume The Three – già applicando a se stessa e alla propria vocazione di scrittrice quell’ironia sferzante che avrebbe deliziato schiere di lettori nei secoli seguenti.
Ed è sempre con grande rammarico che devo constatare come questi scritti piacevolissimi siano pressoché sconosciuti persino presso i più convinti ammiratori della cara Zia Jane.

Non mi sono stupita, dunque, quando nel 2010 Donzelli Editore pubblicò questo Jack & Alice – Ozi e vizi a  Pammydiddle e molti Janeite italiani furono sorpresi e si trovarono in preda a mille domande sulla provenienza di questo scritto. Mi sono invece assai rallegrata del fatto che una casa editrice italiana, di propria iniziativa, abbia colto una delle gemme più preziose di quel gioiellino dedicandole tante premurose attenzioni.
Questa edizione di Jack & Alice, infatti, è illustrata con disegni originali di una giovane artista inglese, Andrea Joseph, commissionati appositamente da Donzelli.
E’ dunque con grande soddisfazione (anche un po’ nazionalista) che ho scoperto sul blog dell’artista, in alcuni post dedicati a questo splendido libriccino, che questa edizione è un pezzo unico, persino ricercato dagli stessi lettori anglofoni, perché non ancora uscito in inglese.

Ebbene, oggi vi invito ad un tè delle cinque molto prezioso, alla scoperta di un piccolo, grande racconto di una piccola ma già grande (grandissima) Jane Austen, in un’edizione piccola solo per le dimensioni perché grande nella qualità.

E se riuscirò ad incuriosirvi, una volta bevuto il vostro tè non mancate di trattenervi per un commento: potreste avere la fortuna di vincere una copia omaggio di questo libro…!

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Zia Fay parla di Zia Jane: Letters to Alice on first reading Jane Austen

fay_weldon_letters_to_alice_011Ho scoperto questo libriccino – minuscolo ma densissimo – del tutto per caso, passeggiando nella blogosfera alla ricerca di tracce sull’adattamento televisivo BBC di Pride & Prejudice che Fay Weldon sceneggiò nel 1979 (andato in onda nel gennaio del 1980).
(per tutti i dettagli in merito, si veda il post: (Ri)Scoprire Pride & Prejudice BBC 1980
Minuscolo è un aggettivo forse adatto alle sue dimensioni (e anche al fatto che è tra i lavori meno conosciuti di Mrs Weldon) ma non certo alla sua qualità:  la sua portata in termini di sollecitazione delle nostre celluline grigie, infatti, è inversamente proporzionale alle sue dimensioni ridotte. E non si limita all’argomento principale, cioè Jane Austen.
Intendiamoci: non c’è nessuna grandiosa rivelazione ma è un lussuosissimo, frizzante, talvolta commovente  e di certo sempre originale spunto per la riflessione su ciò che, in quanto Janeite, amiamo di più: Jane Austen e le letteratura.
E che per questo io consiglierei vivamente anche a coloro che di Jane Austen non hanno mai sentito (anche volutamente…) parlare.

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La Rivoluzione segreta di Mara Barbuni – Un tè con l’Autrice

I tè speciali mi piacciono molto, soprattutto quando sono legati alle persone a cui mi sento particolarmente affine e con cui condivido la passione per le magie della cara Zia Jane.
Perciò, dopo il tè delle cinque dedicato alla creatività pittorica di Aldina, ecco un tè dedicato alla creatività letteraria di un’altra amica regalatami dalla blogosfera, Mara
Non so se capita anche a voi ma, quando una persona che conosco scrive e pubblica un libro, io mi sento direttamente coinvolta: innanzitutto mi precipito a comperare l’opera come segno tangibile del mio sostegno al suo lavoro e, una volta iniziato il libro, la lettura diventa un’esperienza davvero unica, un misto di partecipazione emotiva e curiosità oggettiva e… orgoglio un po’ infantile di essere tra le persone che possono dire “la conosco!”.  Se poi il libro mi piace molto, vengo presa da un entusiasmo che cerco di far diventare il più possibile contagioso.
Oggi ho intenzione di contagiarvi, quindi, facendo due chiacchiere su questo romanzo, La rivoluzione segreta, un giallo letterario che mi ha catturata fin dalle prime pagine e con tutti gli ingredienti che mi piacciono: un intrigo che affonda le radici nella letteratura e deve essere risolto tra biblioteche, manoscritti, diari ed epistolari, mistero e avventure, riflessioni e intrecci tra Storia, realtà e finzione, il tutto scritto davvero bene, in un italiano forbito ma scorrevolissimo, con una struttura romanzesca solida, personaggi ben caratterizzati, – originale, mai banale o scontato. (E persino qualche riferimento a Jane Austen!)
Nel panorama editoriale odierno, fustigato dalle mode e povero di qualità, questi elementi basterebbero a far gridare al miracolo… e invece Mara ha dovuto autopubblicarsi per poter condividere questa sua avventura letteraria con chiunque ami la buona lettura.
Per scoprire i retroscena e la genesi di questo bel libro, ho tempestato di domande la paziente Autrice e, tra un’e-mail e l’altra, ne è nata questa chiacchierata, alla quale vi invito nella speranza di suscitare ancora di più la vostra curiosità di avidi Lettori e Lettrici.
Ma prima di iniziare con le mie elucubrazioni in forma di domanda, ecco la sinossi raccontata proprio da Mara e che prendo a prestito dal suo stesso blog:

Ho voluto raccontare la storia di una scrittrice dimenticata vissuta tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, in un’epoca di forti tensioni sociali, di risveglio della coscienza femminile e di una significativa esplosione della letteratura delle donne. Il libro è articolato su due piani temporali, quello del presente, in cui una giornalista e uno studioso di letteratura attraversano l’Inghilterra alla ricerca di indizi per la decifrazione di un antico manoscritto, e quello del passato, cui dà voce il diario segreto di una poetessa inguistamente scomparsa dalle cronache. Tra biblioteche opulente, archivi preziosi, pagine ingiallite, lettere nascoste e oscuri misteri, sullo sfondo della campagna britannica imbevuta dei colori dell’autunno, i due protagonisti inseguono la soluzione di un enigma che restituirà al mondo la storia di una rivoluzione segreta ispirata ad un intenso, insopprimibile ideale di libertà.

Diamo il benvenuto a Mara, dunque!

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