Archivi categoria: Opere di Jane Austen

Il vero volto di Jane Austen? (1)

Jane Austen Potraits

Ma quanto si parla di Jane, ultimamente?
La danno per morta avvelenata dall’arsenico in un’oscura faida familiare (ma è solo un romanzo, opera di fantasia su labilissime evidenze, chiaro?) o finalmente ritrovata nelle sue fattezze reali in un ritratto finora sconosciuto (ma dalla provenienza ancora più oscura della faida di cui sopra, per di più donato all’attuale proprietaria il 1 aprile di quest’anno, chiaro?)…
Non è piacevole constatare che ci sono sempre ragioni commerciali, dietro queste strepitose scoperte del secolo. Ma c’è il lato positivo: si parla di Jane Austen. Che è sempre un toccasana. E in questo guazzabuglio mediatico, sono sicura che qualcuno sarà incuriosito e spinto a scoprirla nella sua vera dimensione: i suoi romanzi. Non tutto il fastidio viene per disturbare… E Jane Austen viene sempre e solo per farci tanto bene.


È notizia di pochi giorni fa il ritrovamento di un ritratto che viene ritenuto, da chi lo ha pubblicizzato, come quello più vicino alla realtà (in fondo al post, link utili per leggere la notizia).
È anche in questo caso, un’ipotesi abilmente sfoderata in occasione dell’imminente pubblicazione di un libro (guarda un po’ il caso). Tuttavia, la BBC ha già imbastito su ciò un documentario che andrà in onda il 26 dicembre prossimo. Non ci resta che sospendere il giudizio ed attendere ciò che sarà scoperto in futuro – anche perché è un ritratto spuntato dal nulla, del quale non si conosce, se non vagamente, la provenienza…
(Pensiero impertinente: e se fosse come le famose teste di Modigliani scolpite in garage da un gruppo di burloni?…)
Ma, intanto, vale la pena cogliere questa occasione per fare un po’ di ordine nella galleria dei ritratti di Miss Jane Austen. Qual è il vero volto che da quasi due secoli siamo abituati ad associare al suo nome?

Continua a leggere

Il segreto di Mr. Darcy in un articolo di Elvira Serra

dal Corriere della Sera del 26 novembre 2011

Benedetta influenza! Cinque giorni a letto con l’influenza, infatti, hanno fatto scoprire ad Elvira Serra (giornalista di comprovata fede femminista che tiene il blog “La 27ma ora” sul sito del Corriere della Sera) il nostro amatissimo Orgoglio e Pregiudizio e, soprattutto, la figura ormai mitica di Mr. Darcy.
Ne è scaturito un articolo illuminante che provoca una vera e propria “ola” di tutte noi Janeite per la lucidità con cui viene spiegato, a beneficio di chi ancora non lo conosce, “che cos’è” per noi donne moderne questa categoria del pensiero, praticamente un vero archetipo sociale,  “Mr. Darcy” (ma anche Elizabeth Bennet e, nel complesso, Orgoglio e Pregiudizio e Jane Austen in generale).
Anticipo che troverete un’opinione precisa sui tre Darcy dello schermo (Lawrence Olivier, Colin Firth e Matthew MacFadyen): non infervoratevi, si tratta, appunto, di un’opinione personale dell’autrice dell’articolo e, giustamente, su questo ognuna di noi ha un proprio favorito (personalmente, sono molto salomonica – o confusa da cotanto fascino? –  perché fatico a fare a meno di uno qualsiasi di questi, ognuno rappresenta un punto di vista diverso su Darcy). In breve, il vostro favorito non è detto che coincida con il suo. De gustibus non disputandum est, dicevano i nostri saggi avi latini.
Premesso questo, non mi resta che dire: Grazie, Elvira!

Di seguito, le pagine dell’articolo uscito lo scorso 26 novembre sul Corriere della Sera (per le quali ringrazio nuovamente il sito zeroviolenzadonne.it che pubblica una rassegna stampa sempre puntuale e a tutto campo).

Continua a leggere

The Other Mr. Darcy (di M.Fairview): un concetto che la mente non considera

monica_fairview__TheOtherMrDarcy…anzi, due! Difficile, infatti, considerare l’idea di un “altro” Mr Darcy: egli è unico ed irripetibile, meravigliosa creazione della magia e della sensibilità di Jane Austen. Inutile cercare altrove, di Darcy ce n’è uno solo, e vive a Pemberley, Derbyshire, Austenland….

Altrettanto impossibile da considerare è l’idea di una Caroline Bingley protagonista di un intero romanzo e, addirittura, figura positiva!

…Eppure, Mrs. Fairview parte esattamente laddove finisce P&P, e più precisamente il giorno del matrimonio di Lizzie e Darcy. E ci sorprende subito presentandoci Caroline sotto un aspetto inconsueto, cioè senza quei freni inibitori dati dal calcolo delle convenienze e dalle apparenze da alta società, ma addirittura in preda allo sdegno ed al dolore per aver perduto l’uomo (con annesso patrimonio e posizione sociale) che riteneva già suo.
Soprattutto, in questo stesso momento ci presenta anche l’altro, quel secondo Mr Darcy impossibile da considerare ma che è lì, per certi aspetti molto simile al primo, unico, originale, Fitzwilliam Darcy ma che mostra subito anche una marcata differenza (l’essere di sangue Britannico ma cresciuto a Boston non può non determinare una miscela di opposti)…

(questa recensione è stata pubblicata per la prima volta sul blog Old Friends and New Fancies il 10 nov. 2011)

Continua a leggere

Come nasce la parola “Janeites” (1)

Da quando Sense and Sensibility ha fatto conoscere al mondo il genio di Jane Austen, la sua magia ha valicato i confini del tempo e dello spazio ed ha conquistato un esercito sempre crescente di ammiratori devoti che, cercando lei, trovano se stessi. Sì, perché Jane, senza essersene mai resa conto e senza averlo mai voluto, è una vera maestra di vita. Non è sorprendente, dunque, che tali ammiratori abbiano una vera e propria dipendenza da tutto ciò che ruota intorno a lei, come donna e come scrittrice. Né che amino esprimere il riconoscimento di questo potere terapeutico con il nome che li accomuna tutti: Janeite.
Chi non ammira Jane Austen ma osserva il fenomenale seguito che ha prodotto, usa questo termine in senso dispregiativo, per indicare un vero e proprio fantismo che poco ha a che fare con l’apprezzamento letterario e molto invece con lo sfruttamento commerciale e consumistico. Ma vi siete mai chiesti come e quando è nato questo termine?
Ne ho già accennato qualche tempo fa, in una chiacchierata leggera che riassumeva i fatti salienti che hanno portato alla definizione di questo epiteto (Janeite: una salutare dipendenza), ma oggi vorrei tornare sull’argomento, con uno sguardo più attento alla nascita di questo termine.

Continua a leggere

Elinor e Marianne come Cassandra e Jane?

sense_sensibility_bbc2008_01

Elinor (Hattie Morahan) e Marianne (Charity Wakefield), da Ragione e Sentimento BBC 2008

E’ opinione diffusa, e talvolta sostenuta anche da studiosi e critici letterari, che le due sorelle Dashwood protagoniste di Sense and Sensibility/Ragione e sentimento, siano modellate sulle due sorelle Austen, e che quindi nella emotiva e solare Marianne, appassionata di letteratura e musica, si possa vedere Jane Austen stessa mentre, nella riflessiva e seria Elinor, punto di riferimento della famiglia, sua sorella Cassandra.
Di certo, non è mai giunto fino a noi alcun riscontro inconfutabile; ed i dati biografici delle due sorelle Austen sono insufficienti per fare deduzioni fondate. D’altro canto, siamo consapevoli che uno scrittore tende a parlare molto di sé nelle prime opere, e che Jane Austen in particolare descriveva la propria realtà quotidiana. Eppure, una cosa è certa: è almeno dal 1870 che questa associazione viene messa in discussione. E non da erudite confutazioni degli esperti. Ma da colui che è considerato il primo biografo ufficiale di Jane.

Continua a leggere