Bello, alto, prestante, ricco, aristocratico nei modi ancora prima del nome, riservato ed introverso con il mondo intero, circondato da una ristrettissima cerchia di persone che gli sono apertamente devote.
Così ce lo descrive Jane Austen in Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio), con estrema precisione, riuscendo a renderlo smaccatamente detestabile alla prima apparizione, quando entra alle Assembly Rooms di Meryton accanto all’attesissimo Mr Bingely e al trascurabile Mr Hurst. Dapprima, è accolto da un’acclamazione di sguardi ammirati:
[…] l’amico, Mr. Darcy, attirò subito l’attenzione della sala per la figura alta e raffinata, i bei lineamenti e il portamento nobile, e la voce, che passò di bocca in bocca nel giro di cinque minuti dal suo ingresso, della sua rendita di diecimila sterline l’anno. I signori lo giudicarono un uomo dall’aspetto raffinato, le signore proclamarono che era molto più attraente di Mr. Bingley, e fu oggetto di grande ammirazione per circa metà della serata […]
(Cap.3 – trad. G. Ierolli, jausten.it)
Ma poi, ahimé, l’incantesimo di quelle diecimila sterline dura ben poco:
[…] fino a quando i suoi modi suscitarono una disapprovazione che rovesciò il corso della sua popolarità; si scoprì infatti che era superbo, che si riteneva al di sopra della compagnia e non faceva nulla per rendersi piacevole, e nemmeno la sua vasta tenuta nel Derbyshire poteva salvarlo dall’avere un volto ostile e antipatico, e di non essere degno di paragone col suo amico.
(Cap.3 – trad. G. Ierolli, jausten.it)
Durante tutto il romanzo, Jane Austen non perde occasione per sottoporlo alla nostra osservazione con la stessa scrupolosa attenzione che gli riserva fin da questi primi istanti. Eppure, a fronte di questa dovizia di particolari esterni, nulla ci viene svelato dei suoi pensieri e delle sue emozioni – almeno non “in presa diretta”… Dunque, chi è costui, sotto la superficie?