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In attesa di Jane Eyre… Luci ed ombre a Thornfield

Non è un caso che il mio primo post non prettamente austeniano sia dedicato alla creatura di Charlotte Bronte, Jane Eyre. E’ uno dei romanzi che amo di più e che ha un posto speciale proprio accanto a quelli di Jane Austen nel mio personalissimo “altarino austeniano”.
Ancora giovanissima, le due eroine che hanno avuto più presa sulla mia mente avida di modelli a cui ispirarsi sono state proprio l’inarrivabile Elizabeth Bennet di Jane Austen e la sorprendente Jane Eyre di Charlotte Bronte.(E’ curioso, vero?, se pensiamo che quest’ultima non amava Orgoglio e Pregiudizio e non capiva che cosa ci fosse di così strepitoso nei romanzi austeniani!… Due autrici così diverse eppure così uguali nel potere che esercitano su chi le incontra!)

Tra esattamente un mese, precisamente il prossimo 11 marzo 2011, uscirà nelle sale il nuovo adattamento cinematografico di Jane Eyre (tutti i dettagli su IMDB nonché sui blog di alcune Cugine…). Nell’attesa (che so essere trepidante ed incontenibile), vorrei rengere omaggio ad un vecchio adattamento che ancora oggi mi fa battere il cuore, quello che vede protagonista il leggendario Orson Welles.

Lo scorso Natale, proprio pensando al film che uscirà a marzo, espressi il desiderio di disfarmi di una mia vecchia videocassetta, ormai logorata dai tanti passaggi nel videoregistratore, e sostituirla con un più moderno e robusto DVD. Detto, fatto: la Befana mi ha portato questo La porta proibita, un (molto) libero adattamento di Jane Eyre datato 1943.
Il suo bianco e nero è parte integrante del racconto perché luci e ombre (più queste ultime che le prime) esprimono nettamente gli estremi in cui si dibattono i protagonisti.
Ed eccoci all’elemento più appassionante di questo film: LUI, il Mr Rochester di Orson Welles.
Praticamente perfetto.
Non bello ma irresistibilmente carismatico, una presenza imponente e cupa come una tempesta in pericoloso avvicinamento eppure, come questa, illuminata da squarci improvvisi di luce. Le sue labbra profferiscono le battute con un suono tonante, pieno, spesso tagliente, proprio come una voce nella tempesta, ma che sa diventare vellutato nel volgere di una sola sillaba. Tutta la sua figura così espressiva ricrea totalmente il personaggio sulla pellicola.
Sì, forse la Jane di Joan Fontaine è troppo dolce e troppo bella e quindi molto distante dalla fisicità e personalità anticonvenzionale descritta dalla Bronte. Ma accanto a tale Rochester, è un’ottima controparte.
E sì, l’adattamento taglia molte pagine, soprattutto nel finale, ma rende pienamente il rapporto complesso e profondo tra due cotanti protagonisti, si concentra tutto sui loro volti, i loro dialoghi. Non a caso, uno degli sceneggiatori è Aldous Huxley, il romanziere del Mondo Nuovo e Ritorno al Mondo Nuovo (che libri!).
Ma, pur con tutti i difetti che i nostri occhi moderni possono trovarvi, è una versione imperdibile, emozionante.
Se non conoscete questo film, guardatelo. E se lo conoscete già, immagino non mancherete di rispolverarlo di tanto in tanto.
Dati tecnici:
Twentieth Century Fox, 1943 – Regia: Robert Stevenson – Sceneggiatura: John Houseman, Aldous Huxley – con Orson Welles, Joan Fontaine, Elizabeth Taylor (ha appena 10 anni)
95 minuti
Audio: inglese e italiano (mono)
Sottotitoli: italiano
Contenuti extra: Vieri Razzini sul film; Galleria fotografica; Biografia del regista e degli attori principali.
Tutti i dettagli su IMDB.

Un tè proprio come lo faceva zia Jane

tea-with-jane-austen-255430461Eccolo qui, il libro idealmente “gemellato” con questo blog!
Tempo fa, andando senza meta qua e là per la rete, seguendo solo la mia curiosità (vagabonda instancabile, ahimé), sono incappata in questo libro: avevo da poco pubblicato i primi post e pensai che fosse una meravigliosa coincidenza significativa! E poi, un libro così… Come non possederlo? E soprattutto, come non condividerlo QUI?

Questa, infatti, è l’apoteosi di due delle mie passioni: il tè e Jane Austen. (presumo che siamo in molti, vero?) Due elementi che stanno così bene insieme da sembrare un binomio inscindibile, creati così dall’alba dei tempi, perfettamente in armonia. Ho voluto questo libro d’impulso, solo perché il titolo evoca potentemente tutte le meraviglie che questi elementi sono capaci di produrre nella mia anima…

Tea with Jane Austen di Kim Wilson, edito da Frances Lincoln Publishers, presenta sei capitoli che perlustrano in lungo e in largo usi e costumi intorno al tè in periodo Regency, osservandolo attraverso Jane Austen, la sua vita quotidiana e le sue opere.
Irresistibile, istruttivo e divertente: sono molte le citazioni ed i riferimenti ai suoi scritti, opere letterarie o lettere, che costellano questo saggio, fatto anche di ricette casalinghe, per uno sguardo d’insieme dettagliato sulla vita quotidiana ai tempi di Jane, scandita da fumanti tazze di tè.

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Variazioni sul tema Mr Darcy (2): il vampiro scrive un diario Mr Darcy’s Diary, di Amanda Grange

mrdarcy_diary_Ovvero: due puntate sulla mia esperienza di lettura di due romanzi di Amanda Grange, interamente dedicati a Mr Darcy.
In questo post c’è la premessa: Variazioni sul tema Mr Darcy (ho visto cose che voi umani…) e in questo c’è la prima puntata dedicata a Mr Darcy Vampyre:  Variazioni sul tema Mr Darcy: il vampiro scrive un diario (1) .
Oggi, seconda puntata: Mr Darcy’s Diary di Amanda Grange.

Chi è l’autrice?
Amanda Grange è nata nello Yorkshire (un luogo, un destino…) ed ha passato gli anni dell’adolescenza a leggere Jane Austen e Georgette Heyer. Al suo attivo, troviamo una quantità di romanzi a tema austeniano. Sul suo sito personale, è possibile vedere in quanti libri si è riversato il suo amore per Jane Austen ed in particolare per Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio). Tra i suoi scritti, ci sono i diari di quasi tutti i protagonisti maschili delle opere di Jane Austen tra cui questo Mr Darcy’s Diary, la cui traduzione italiana non è ancora disponibile.

Aggiornamento del 16/10/13: Il Diario di Mr Darcy esce domani per TEA – Tre60 –
Per saperne di più su questa edizione italiana: Il Diario di Mr Darcy, intervista con la traduttrice Gabriella Parisi 

Che cosa ne penso?
Davvero ben scritto, in un inglese alla portata di chiunque ne abbia un po’ di dimestichezza, e rispettoso dell’originale di Jane Austen, non pretende di replicarne lo stile né di inventarsi qualcosa di così nuovo da stravolgere il carattere del personaggio.
In breve, svolge efficacemente il proprio compito di raccontare pensieri e gesta di Mr Darcy durante gli accadimenti di Pride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio), un poco dilatati temporalmente, cioè tra il “fattaccio” tra Wickham e Georgiana ed i primi mesi di matrimonio con Elizabeth. Lo fa senza cadere nella banalità e nel facile romanticismo – il che, nel panorama dei “derivati” da Jane Austen, è già miracoloso.

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Variazioni sul tema Mr Darcy (1): il vampiro scrive un diario

mrdarcy_vampyre_Ovvero: due puntate sulla mia esperienza di lettura di due romanzi di Amanda Grange, interamente dedicati a Mr Darcy, ma non proprio riusciti bene.
In questo post c’è la premessa: Variazioni sul tema Mr Darcy (ho visto cose che voi umani…)

Prima puntata: Mr Darcy Vampyre.

Chi è l’autrice?
Amanda Grange è nata nello Yorkshire (un luogo, un destino…) ed ha passato gli anni dell’adolescenza a leggere Jane Austen e Georgette Heyer. Al suo attivo, troviamo una quantità di romanzi a tema austeniano. Sul suo sito personale, è possibile vedere in quanti libri si è riversato il suo amore per Jane Austen ed in particolare per Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio). Tra i suoi scritti, ci sono i diari di quasi tutti i protagonisti maschili delle opere di Jane Austen e questo Mr Darcy Vampyre, pubblicato in traduzione italiana da Tea nel 2010.

Che cosa ne penso?
Come dicevo nel post precedente, non amo lasciarmi trascinare dai pregiudizi (la cara zia Jane insegna!) e mi piace tuffarmi nella lettura dei libri di derivazione austeniana con serenità, anche se con un minimo di selezione preventiva. In questo caso, ho selezionato male – e dire che l’aria vampiresca avrebbe dovuto avvertirmi (poveri vampiri, a loro volta vampirizzati dal marketing delle case editrici!).

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Che anno il 1995! Jane, miss superstar di cinema e tv

La Repubblica - 22 gugno 199631 dicembre-1° gennaio: periodo di consuntivi e previsioni nonché di… sgomberi! Ed è grazie a questo vortice energetico tra fine e inizio d’anno che ho ritrovato dei vecchi articoli un po’ ingialliti ma ben ripiegati tra le pagine di alcuni libri.
(Parentesi irrefrenabile: uno dei motivi per cui non riesco ancora ad abituarmi all’idea del libro elettronico è che l’oggetto libro è per me un contenitore di appunti, articoli, sottolineature, punti esclamativi, macchie, odori… Ma va bene, troverò il modo di usarlo così anche virtualmente – ma come fare per gli odori e le macchie?…)

Gli articoli che ho trovato riguardano i film Persuasion (in it. Persuasione) di Roger Michell del 1995 e Sense and Sensibility (in it. Ragione e Sentimento) di Ang Lee sempre del 1995.
Che anno quello, vero?, per la nostra zia Jane, superstar del grande e del piccolo schermo! Oltre al leggendario sceneggiato BBC Pride and Prejudice, uscì anche un leggerissimo ma argutissimo film ispirato a Emma, Clueless (in it. Ragazze a Beverly Hills – che razza di traduzione!).
Gli articoli sono tratti da La Repubblica tra febbraio e giugno del 1996, scritti da Irene Bignardi e Maria Pia Fusco. Ho scelto di mostrare all’inizio di questo post quello che più colpisce nel titolo. Ma, aprendo il post, troverete anche gli altri tre.

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