Archivi autore: Silvia Ogier

Informazioni su Silvia Ogier

(Bologna, Italy) - Diplomata Traduttrice e Interprete e laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha lavorato come traduttrice e da anni si occupa di marketing e comunicazione aziendale. Il suo maggiore interesse libresco è la letteratura scritta dalle donne. Ha letto Jane Austen per la prima volta a vent’anni (Orgoglio e Pregiudizio). Nel dicembre 2010 ha aperto il blog monografico Un tè con Jane Austen e nel 2013 ha fondato Jane Austen Society of Italy (JASIT), di cui è presidente.

Un blog dedicato ai derivati austeniani: Old Friends and New Fancies

Scritto nel 1913 (sì, un secolo dopo la pubblicazione del romanzo a cui si ispira!) e pubblicato nel 1914, questo romanzo di Sybil G. Brinton è considerato il primo derivato austeniano mai dato alle stampe nella storia dell’editoria.

Con alcune amiche Janeite, lo abbiamo letto all’inizio di quest’anno ed abbiamo scoperto un romanzo davvero degno di essere il fondatore del genere!
A me, Miss Claire e Gabriella è talmente piaciuto, ed è stata una tale fonte di ispirazione, che abbiamo deciso di dedicargli un intero blog…

Se desideri saperne di più su questo romanzo, leggi la recensione su questo blog e, soprattutto, vieni a prendere un tè nel nuovo Salotto di Lettura Old Friends and New Fancies che noi tre Lizzies abbiamo aperto per soddisfare la nostra passione per Jane Austen e tutto ciò che derivi da lei e dalla sua opera!
(e non solo…)

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Old Friends & New Fancies ha cambiato indirizzo, lo puoi trovare qui:
http://ildiariodellelizzies.blogspot.it/

Tutto su Jane Austen… in italiano

janeausten_ierolli_hpPrima di approdare nella blogosfera o nei siti di condivisione libresca come Anobii, la mia vita di Jane Austen Dipendente era piuttosto isolata e difficile. Reperire informazioni austeniane di qualunque genere (su uno sceneggiato o un film, sull’ultimo libro derivato, su biografie attendibili, su commentari seri e approfondti dei suoi romanzi, ecc.) era una piccola impresa degna dei migliori navigatori della rete, per quanto facilitata dalla conoscenza dell’inglese.

Ma una volta aperti i miei tè delle cinque in questo blog, e accumulate diverse conversazioni in merito, mi sono resa conto che è insito nella natura di ogni brava/o Janeite avere una fame costante di informazioni ma che effettivamente è di difficile soddisfazione soprattutto se non si ha dimestichezza con la lingua madre della Zia.
Chiacchierando amabilmente davanti alle nostre tazze di tè, spesso mi vengono rivolte delle domande: quali sono le migliori edizioni dei romanzi di Jane Austen? Ci sono traduzioni delle sue lettere? O delle opere minori? E raccolgo anche qualche velato rammarico per il fatto che la maggior parte delle risorse in rete siano in inglese…
Ecco perché oggi vi segnalo ben volentieri una fonte di informazioni e  traduzioni completamente italiana ed autoprodotta, come nel caso di Lalla e Luisa del Pemberley Pond…

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Il manoscritto di The Watsons vale 1ml di sterline ed è in ottime mani!

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Una pagina del manoscritto battuto da Sotheby’s

Lo scorso 14 luglio, il manoscritto di The Watsons, uno dei rarissimi manoscritti di opere austeniane (dei sei romanzi canonici, ad esempio, non esiste alcuna traccia) nonché l’unico ancora nelle mani di privati, è stato battuto all’asta da Sotheby’s, Londra, per quasi un milione di sterline.
Il prezzo finale è stato di 993.250 sterline, ma si partiva da una base d’asta di gran lunga più bassa, 200.000-300.000 – il che conferma quanto l’interesse per Jane Austen sia lungi dall’appannarsi.
Con immensa soddisfazione di tutti gli ammiratori della Zia, Janeite o accademici, il compratore è un’istituzione ben conosciuta al mondo austeniano, la Bodleian Library che cura il prezioso archivio digitale dei manoscritti di Jane Austen (The Jane Austen’s Fiction Manuscripts Digital Edition).
Ora, la speranza di ammirare pubblicamente questo documento è diventata certezza: il manoscritto non avrebbe potuto finire in mani migliori!

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Il nome mio nessun saprà!

04_janeausten_watercolour_cassamdraPrendo in prestito un verso della famosa aria Nessun Dorma, dall’opera Turandot del grande maestro Giacomo Puccini, per ricordare un aspetto oggi poco conosciuto tra i lettori e le lettrici di Jane Austen.
Ella non volle mai rendere noto il proprio nome come autrice ed i suoi libri furono pubblicati anonimi.
Le motivazioni credo derivino da una mescolanza tra, da un lato, la naturale riservatezza ed umiltà dell’autrice stessa e, dall’altro, la convenzione sociale tristemente consolidata che di fatto impediva alle donne di pubblicare ufficialmente a proprio nome.

…Basti pensare che la stessa Frances “Fanny” Burney pubblicò il suo primo romanzo anonimo e, solo dopo che la sua identità fu scoperta e diffusa riscontrando grande successo, pubblicò con il proprio nome.
I romanzi di Ann Radcliffe uscirono quando era già sposata – forse l’avere un marito fosse considerata una sorta di garanzia di solidità anche editoriale?… E del resto, qualche decennio più tardi, anche le sorelle Bronte pubblicarono i loro scritti con degli pseudonimi…

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Confessioni e risvegli, tra 1813 e 2009 (2)

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Seconda puntata di due post dedicati a questo piccolo fenomeno editoriale statunitense tra 2008 e 2010, cioè i due romanzi Confessions e Rude Awakenings of a Jane Austen Addict di Laurie Viera Rigler, tradotti e pubblicati in Italia tra 2010 e 2011 con i titoli: Shopping con Jane Austen e In viaggio con Jane Austen.
Per un profilo dell’autrice e la recensione del primo volume, rimando al post Confessioni e risvegli, tra 1813 e 2009 (1)

Mi rendo conto di una cosa: se si legge il primo, non si può non leggere il secondo. Tutti i tasselli che là erano rimasti un po’ sconnessi o del tutto privi di collocazione, qui finalmente vanno a posto. E’ come se fossero due volumi dello stesso romanzo (e per completare il canone letterario dei tempi di Zia Jane, mancherebbe solo il terzo volume… chissà?…). Ma andiamo con ordine…
Dove eravamo rimaste? Anzi, no, dove avevamo cominciato?…

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