Archivi autore: Silvia Ogier

Informazioni su Silvia Ogier

(Bologna, Italy) - Diplomata Traduttrice e Interprete e laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha lavorato come traduttrice e da anni si occupa di marketing e comunicazione aziendale. Il suo maggiore interesse libresco è la letteratura scritta dalle donne. Ha letto Jane Austen per la prima volta a vent’anni (Orgoglio e Pregiudizio). Nel dicembre 2010 ha aperto il blog monografico Un tè con Jane Austen e nel 2013 ha fondato Jane Austen Society of Italy (JASIT), di cui è presidente.

Lady Susan, I Watson, Sanditon: arriva l’edizione Newton Compton

ladysusan_newtoncomptonEccola qui, la copertina dell’edizione italiana delle tre creature più piccole di zia Jane, il romanzo epistolare Lady Susan ed i due romanzi incompiuti I Watsons e Sanditon.
Ho letto ieri la notizia e l’ho subito divulgata su Anobii, nella discussione sulle edizioni italiane dei romanzi di Jane Austen (In che edizione li avete? nel gruppo Jane Austen Bookworm Club) e non manco di pubblicarla anche qui perché credo che farà piacere a tutti coloro che da tempo desiderano leggere in traduzione italiana anche queste opere.
La casa editrice Newton Compton pubblicherà il 5 gennaio questo nuovo titolo all’interno di una nuova collana. Ecco come viene raccontata la nuova operazione editoriale:

[…] a meno di un pugno di euro, 40 opere di autori classici a soli € 4,90, tra cui tre capolavori di Fitzgerald e nuovi racconti di Jane Austen. […] la Newton Compton prosegue il suo impegno per la diffusione dei classici e promuove 40 opere accompagnate da introduzioni o premesse firmate da personalità di rilievo della cultura italiana, tra cui tre nuovi racconti [sic] di Jane Austen, tradotti da Daniela Paladini e con l’introduzione di Ornella De Zordo.

Per tutti i dettagli, rimando alla notizia pubblicata dalla stessa Newton Compton nonché alla pagina di approfondimento di questo nuovo titolo in uscita il 5 gennaio.

Nota 1: sono sempre infastidita quando noto che spesso, in italiano, questi tre lavori sono qualificati  come “racconti”, perché non lo sono. Sono proprio dei romanzi, uno è epistolare (in forma di lettere) e gli altri due sono molto brevi perché semplicemente incompiuti. Non sono racconti!
Nota 2: da una veloce ricerca su Amazon, risulta che esisteva già presso la stessa casa editrice un’edizione  (forse del 2009, almeno così riporta Amazon) con traduzione di Martina Rinaldi, ma uscita di catalogo quindi non più disponibile da tempo.
Nota 3: inoltre, risulta una traduzione italiana della casa editrice Carte Scoperte, ma anch’essa sembra fuori catalogo e quindi non è più disponibile.

Se avete ulteriori notizie in merito ad eventuali edizioni italiane di tutti i tre lavori, non esitate ad segnalarmele!

Un raggio di sole per tutti!

Una sorpresa! Stamattina, ho scoperto che la carissima Claire, la Collezionista di dettagli, mi ha omaggiata di questo bel raggio di sole. Poco dopo, ho scoperto che anche Irene, con Cipria e Merletti, ha fatto lo stesso! E, in un certo qual modo, anche Silvia, con il suo blog Vorrei essere un personaggio austeniano che ha idealmente omaggiato tutti i suoi lettori.
Curiosando in rete, ho scoperto un post in cui una blogger spiega che questo “premio” «is supposed to be for blogs that inspire and spread sunshine to their readers» (traduzione letterale: è inteso per i blog che ispirano e diffondono la luce del sole ai loro lettori).
Ebbene, non posso che essere felice di fare un tale effetto a chi capita da queste parti! Dunque, passo senza ulteriori chiacchiere ad eseguire gli adempimenti previsti da questo premio (che vorrei definire “a cascata” perché, da quanto ho visto, ha il pregio di rimbalzare da un blog all’altro unendo idealmente affinità internettiane).

1) Ringraziare coloro che ci hanno premiato. FATTO
2) Scrivere un post per il premio. VEDI QUESTO POST
3) Passarlo a 12 blog che riteniamo meritevoli. COSI’ TANTI??? VA BENE CI PROVO
4) Inserire il link di ciascuno dei blog che abbiamo scelto IDEM
5) Dirlo ai premiati TRA POCO ESEGUO

Ecco i blog che mi regalano raggi di sole quando li leggo (in ordine sparso perché, se fosse per me, li metterei sulla stessa riga, cioè allo stesso posto!):
La Collezionista di dettagli perché Claire ed io condividiamo il “furore d’aver libri”!
Vorrei essere un personaggio austeniano che è stato il primo blog che ho cominciato a seguire
Susycottage che mi ha conquistata con la sua atmosfera intima e iper-creativa
Cipria & Merletti perché Irene ed io condividiamo il tè e zia Jane
Georgiana’s Garden che è un’enciclopedia appassionante!
La maison de Maristella e la sua versione allargata invernale, The Winter Home, dove ci si sente sempre “a casa”
Leggo e Rileggo in cui Amy mi aiuta a ricordare che non si vive solo di Jane Austen

Sono solo 8 ma, sapete come si dice, pochi ma buoni…
Un abbraccio a tutte le blogger!

Che anno il 1995! Jane, miss superstar di cinema e tv

La Repubblica - 22 gugno 199631 dicembre-1° gennaio: periodo di consuntivi e previsioni nonché di… sgomberi! Ed è grazie a questo vortice energetico tra fine e inizio d’anno che ho ritrovato dei vecchi articoli un po’ ingialliti ma ben ripiegati tra le pagine di alcuni libri.
(Parentesi irrefrenabile: uno dei motivi per cui non riesco ancora ad abituarmi all’idea del libro elettronico è che l’oggetto libro è per me un contenitore di appunti, articoli, sottolineature, punti esclamativi, macchie, odori… Ma va bene, troverò il modo di usarlo così anche virtualmente – ma come fare per gli odori e le macchie?…)

Gli articoli che ho trovato riguardano i film Persuasion (in it. Persuasione) di Roger Michell del 1995 e Sense and Sensibility (in it. Ragione e Sentimento) di Ang Lee sempre del 1995.
Che anno quello, vero?, per la nostra zia Jane, superstar del grande e del piccolo schermo! Oltre al leggendario sceneggiato BBC Pride and Prejudice, uscì anche un leggerissimo ma argutissimo film ispirato a Emma, Clueless (in it. Ragazze a Beverly Hills – che razza di traduzione!).
Gli articoli sono tratti da La Repubblica tra febbraio e giugno del 1996, scritti da Irene Bignardi e Maria Pia Fusco. Ho scelto di mostrare all’inizio di questo post quello che più colpisce nel titolo. Ma, aprendo il post, troverete anche gli altri tre.

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L’unico privilegio che reclamo

Questo post nasce dalla visione di un grande film, tra i migliori che siano stati tratti dai romanzi di Jane Austen, quel Persuasion, di Roger Michell, prodotto dalla BBC nel fatidico 1995, un vero anno di grazia per gli adattamenti austeniani.
L’ho rivisto con immenso piacere proprio ieri sera, afferrando d’istinto il DVD dalla mia libreria (o meglio, quella porzione di libreria che ho inevitabilmente ribattezzato “altarino austeniano”).
Chiedo scusa preventivamente a chi leggerà e, soprattutto, a chi scrisse queste righe perché le ho estrapolate dal loro contesto naturale, sforbiciando impunemente la scena di cui fanno parte.
Ma se questa, almeno a mio avviso, è in generale la parte che meglio rappresenta l’opera (ma anche la vita…) di Jane Austen, queste frasi in particolare sono quelle che più di tutte hanno il misterioso, invincibile, inalterato potere di toccare e smuovere le fibre della mia sensibilità.
Ma basta chiacchiere, forse avete già capito di quale scena, anzi, capitolo di Persuasion sto parlando e senza indugi lascio che a parlare ora sia soltanto l’inarrivabile zia Jane, attraverso Anne Elliot, durante una conversazione molto intensa con il Cap. Harville originata dalla domanda retorica di quest’ultimo a proposito della effettiva profondità e conseguente costanza dell’amore nelle donne.

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Questa musica ti porta nel mondo di Elizabeth

Ovvero: onore all’ottimo lavoro di Dario Marianelli ed alla sua colonna sonora per Pride and Prejudice, il film di Joe Wright del 2005.

Questa è la colonna sonora di molte mie giornate. Me ne sono innamorata perdutamente mentre guardavo il film per la prima volta al cinema. L’ho trovata fin da subito semplicemente PERFETTA.
Sì, perché ha la caratteristica di vivere in simbiosi con il film che accompagna, esprimendone perfettamente lo spirito senza debordare mai. Eppure, allo stesso tempo, brilla di luce propria, tanto che, anche se non avete mai visto il film né pensate di vederlo (oppure se non avete mai letto il libro né pensate di leggerlo), ascoltarla è un’esperienza del tutto indipendente da ciò che l’ha originata. Soprattutto, credo abbia il mirabile pregio di poter appassionare anche chi non è abituato ad ascoltare musica classica.

Composta dal “nostro” bravissimo Dario Marianelli, eseguita con maestria dal pianista Jean-Yves Thibaudet e dalla English Chamber Orchestra diretta da Benjamin Wallfisch, consta di 17 brani, alcuni per piano solo, altri per orchestra.
Inizia in modo brillante e trascinante con Dawn (l’alba) – sì sì, è proprio il tappeto musicale su cui cammina Lizzy all’inzio del film, mentre finisce di leggere un libro (avete mai provato a fare un fermo immagine sulle pagine del libro? farete una scoperta interessante!…), all’alba di un giorno che sarà indimenticabile per lei come per tutti noi…

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