Archivi autore: Silvia Ogier

Informazioni su Silvia Ogier

(Bologna, Italy) - Diplomata Traduttrice e Interprete e laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha lavorato come traduttrice e da anni si occupa di marketing e comunicazione aziendale. Il suo maggiore interesse libresco è la letteratura scritta dalle donne. Ha letto Jane Austen per la prima volta a vent’anni (Orgoglio e Pregiudizio). Nel dicembre 2010 ha aperto il blog monografico Un tè con Jane Austen e nel 2013 ha fondato Jane Austen Society of Italy (JASIT), di cui è presidente.

La solita riflessione sull’ennesimo adattamento

Clipboard01Oggi, curiosando tra le notizie del web sulla cara zia Jane, sono incappata dapprima nell’ennesimo libro “intorno a” Jane Austen (According to Jane di Marilyn Brant, in cui una giovane dei nostri tempi ha in Jane Austen la sua confidente e consigliera più preziosa) nonché nell’ennesimo adattamento di Orgoglio e Pregiudizio, entrambi ovviamente made in USA.
Non dico nulla di nuovo: negli Stati Uniti (e di lì in tutto il resto del mondo) da qualche anno dilaga una malattia la cui capacità di contagio è pari a quella di produrre soldi e successo: sfruttare il Jane Austen Power.
Per carità, la legge dei grandi numeri ci rassicura sul fatto che, in tanta abbondanza, prima o poi si incappa in qualcosa di buono – ma i numeri sono talmente alti che la probabilità diventa sempre più rara. Ecco l’esempio di oggi.
L’ennesimo “rifacimento” statunitense di O&P questa volta lascia da parte i facili (banali?) inserimenti mostruosi ed orrorifici (vedi gli zombi, i mostri marini ed i vampiri di recente produzione) e rimpasta O&P in salsa universitaria: Lizzie è una studentessa di famiglia proletaria che lavora part time in un bar e frequenta l’esclusiva università femminile di Longbourn, dove ha per compagna di stanza una certa Jane, anima candida, innamorata di Charles Bingley, uno studente della vicina università (maschile) di Pemberley, il cui più caro amico è Will Darcy… Darcy frequenta il bar dove lavora Lizzie ed i due si confrontano in feroci battaglie verbali (ma dai!!!) prima di innamorarsi. Il tutto gira intorno al famoso ballo di fine anno (il tradizionale “prom” americano).
La trama di O&P viene dunque adattata in chiave moderna, giovanilistica e molto americana e, secondo l’articolo che ho letto, «è un divertente omaggio  ad un romanzo amato, tale che i giovani lettori possono accostarlo forse senza nemmeno rendersi conto che stanno leggendo un classico». Infatti, questo NON E’ il classico di Jane Austen ma solo un suo adattamento.

L’unica considerazione che mi ritrovo inesorabilmente a fare in questi casi, e che oggi mi ha spinto a scrivere questo post (dedicando forse troppa attenzione all’ennesimo, insignificante adattamento di un’opera austeniana), è la seguente.
Pur dimostrando l’inossidabile freschezza di questa amata autrice ed il suo crescente successo soprattutto presso le giovani generazioni americane, questo vortice inarrestabile sembra dirci che basta una fanfiction minimamente strutturata per mettere in moto la macchina commerciale delle case editrici (e poi cinematografiche…) e invadere le librerie con l’ultimo “frizzantino all’aroma austeniano”.
Da qualche tempo, mi scopro a pensare che forse anche a noi Janeites emeriti/e sconosciuti/e basterebbe spulciare tra i nostri tanti scritti “intorno a Jane Austen” per tentare a nostra volta la fortuna con qualcosa di simile. Ma l’amore ed il rispetto per la cara zia Jane e la sua opera sono troppo seri e profondi da indurci ad un passo del genere senza un minimo di senno e sensibilità!

Chiedo scusa per il solito sfogo…

– Leggi l’articolo citato nel post.

“Adoro camminare!” Ovvero: la via dell’autodeterminazione

Una giovane cammina tranquilla con passo deciso lungo strade e sentieri, attraversando prati e boschi. Né veloce, né lenta, semplicemente cammina. È evidente che sta andando da qualche parte, che ha un meta precisa, anche se fosse soltanto per ammirare il bel paesaggio, o godere dell’aria frizzante del mattino, o trovare un bel posto dove leggere il libro che non dimentica mai di portare con sé.
Non c’è altra immagine che, nella sua immediatezza, sappia raccontare appieno il carattere fiero ed indipendente di Elizabeth Bennet.
Tant’è vero che è stata scelta come apertura dalle due trasposizioni cinematografiche che amo di più, quella leggendaria della BBC del 1995 e quella acclamata quanto discussa di Joe Wright del 2005.

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Emma Thompson nei panni di Jane Austen: un video imperdibile

Ho un’ammirazione sconfinata per Emma Thompson: la trovo sempre bravissima in ogni occasione, che reciti, che scriva sceneggiature, che rilasci un’intervista o ritiri un premio. Non bella ma bellissima, grazie a quella vivace intelligenza che traspira da tutti i pori, è esattamente il tipo femminile perfetto per il “mondo” di Jane Austen.
Non a caso, nel 1995, portò a termine una delle sue imprese più famose, scrivere la sceneggiatura per un film tratto da Sense and Sensibility, nel quale poi recitò (come ben sanno tutti i Janeites del mondo) diretta da Ang Lee nel ruolo di Elinor Dashwood, una delle eroine austeniane più amate (ma, a ben pensarci, quale eroina austeniana si potrebbe definire, al di là dei gusti personali, più amata delle altre?…).
Quello stesso anno, il Golden Globe per la migliore sceneggiatura fu assegnato a lei. Ed il suo discorso di ringraziamento diventò un’appendice al film stesso perché, dall’alto della sua bravura nonché della sua profonda conoscenza di tutto quanto sia riferibile a Jane Austen, diventò Jane Austen stessa – regalandoci uno dei più formidabili omaggi alla memoria della nostra cara zia Jane.
Grande Emma! (nomen omen?…)

Di seguito, il video e la trascrizione del discorso.

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Compra una casa austeniana!

da: http://www.offplanpropertyexchange.com/news/wp-content/uploads/2010/12/ballspark3.jpg

Zia Jane diventa un ottimo richiamo commerciale persino per vendere case.
Casualmente, grazie a Google News, sono incappata in questo annuncio: A Taste of Jane Austen’s Regency World at Balls Park (noi diremmo: Un angolo dell’epoca Regency di Jane Austen, a Balls Park).
La dimora illustrata in questa pagina si trova a Hertford (il cuore di quello Hertfordshire che ben conosciamo) e risale al periodo di Giacomo I (1603-1625): al suo interno, sono stati ricavati ben 40 appartamenti esclusivi che l’annuncio mette in vendita sottolineando come questo sia “the perfect location for housebuyers seeking their very own slice of Jane Austen’s Regency world”, il luogo perfetto per gli acquirenti di case
che cercano il proprio angolo (nell’originale: slice, fetta) dell’epoca Regency di Jane Austen.

Balls Park, del resto, ha un forte legame proprio con Pride and Prejudice, come ricorda lo stesso annuncio immobiliare:

Balls Park is believed to be the inspiration for Netherfield, a pivotal location in the plot of Pride and Prejudice.
[…] Bingley’s Ball at Netherfield is where Darcy and Elizabeth dance for the first time, thus sparking one of history’s greatest love stories.
Jane Austen is thought to have visited Balls Park whilst writing Pride and Prejudice and historical sources confirm that it is possible that Balls Park was in fact used as the inspiration for Netherfield; whilst the nearby market town of Hertford was where the idea for the ficticious town of Meryton came from.

(traduzione: Si ritiene che Balls Park abbia ispirato Netherfield, un luogo decisivo nella trama di Orgoglio e Pregiudizio.
[…] Al ballo di Bingley a Netherfield, Darcy ed Elizabeth danzano insieme per la prima volta, accendendo così la scintilla di una delle più grandi storie d’amore di sempre.
Jane Austen dovrebbe aver visitato Balls Park mentre scriveva Orgoglio e Pregiudizio e le fonti storiche confermano la possibilità che Balls Park abbia effettivamente ispirato Netherfield, mentre la vicina cittadina commerciale di Hertford sarebbe il luogo da cui è venuta l’idea per la città immaginaria di Meryton.

Qualora qualcuno fosse interessato, l’annuncio è disponibile sul sito dell’agenzia immobiliare….

Tanto rumore per nulla, zia Jane!

(immagine di copertina da: www.cakecentral.com/cake-photo_1349293.html)
Cara zia Jane,
in questo giorno dovrei accodarmi ai tanti (milioni!) che ti stanno esprimendo i loro auguri di buon compleanno rinnovando il loro affetto e la loro stima imperituri.
Sai bene quanto siano profondi anche in me. Allo stesso modo, sai che amo incondizionatamente la tua opera ed aborro il suo sfruttamento commerciale. Ecco perché preferisco sostituire a questi scontati auguri il racconto degli ultimi avvenimenti che ti riguardano su questo tremendo, meraviglioso pianeta ancora abitato da quella parte di te che aleggia nelle tue meravigliose parole.
Non credo di essere indelicata nel raccontartelo, anzi, sono sicura che sarà semmai l’occasione per farti una delle tue famose risatine ironiche (mi sembra già di vederti…).
Ultimamente sei balzata all’onore delle cronache (sì, cara zia, lo so, è davvero fastidioso tutto questo chiasso).
Il tuo nome è stato pronunciato e letto anche da chi non ti ha mai neppure casualmente sentita nominare, nella tua natia Inghilterra come in Francia, in Italia e persino oltreoceano.

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