A parte il comune denominatore di ammirare appassionatamente Jane Austen e tutto ciò che la riguarda, i Janeite sono tipi diversissimi tra loro, e sono tanti quante sono le singole teste in cui alberga questo particolare interesse: ci sono i due estremi, l’accademico ed il fanatico, ma mai personificati in modo assoluto poiché in una stessa persona l’uno non esclude l’altro, anzi, con l’altro si mescola in dosaggi sempre variabili così che le sfumature intermedie e le loro combinazioni sono infinite. Ogni Janeite è un variopinto miscuglio di fanatismo e sapienza, curiosità e ricerca, che cambia nel tempo, e non solo nel corso degli anni ma persino da un momento all’altro.
Ci si può tuffare nella rilettura dei romanzi per analizzarne gli aspetti narrativi più disparati, e nello stesso tempo vivere un’esperienza di lettura olistica ed emozionale. Si può discutere ore e ore del femminismo delle loro grandi protagoniste e spasimare una vita intera per l’eroe austeniano del cuore. Si può prendere parte ad un gruppo di lettura sfoderando libri sottolineati e vissuti, nonché commenti arguti e dettagliati, e sfilare per le strade di Bath vestiti di tutto punto alla maniera Regency, come se fosse il 1810. Tutto con la stessa passione e la stessa serietà, in una dinamica armonia di opposti.
Prenderò come esempio un esemplare che conosco assai bene: me stessa.
Di recente, mi sono resa ridicola con alcune amiche Janeite durante un frizzante tè delle cinque del Jane Austen Book Club di Salaborsa e JASIT. Durante l’attesa delle teiere e dei dolcetti, nel bel mezzo di una conversazione sulla visita alla casa-museo della Nostra, ho mostrato loro il sacchettino di lavanda portato dal cottage di Chawton: la lavanda viene da quel giardino e il sacchetto è stato confezionato dalle mani di Petra (cofondatrice JASIT), sotto la mia attenta supervisione, nella cucina di quel cottage, nel giugno del 2012. Una vera reliquia austeniana, di cui vado molto fiera, perché proveniente dalla casa dove Jane Austen ritrovò la vena creativa ed i suoi romanzi trovarono la via per andare nel mondo.
Ma quell’innocente minuscolo sacchettino profumato ha anche dimostrato pubblicamente quanto l’aspetto fanatico sia sempre molto vivo nel mio animo di Janeite, che pure si nutre della lettura delle opere austeniane e di saggi di critica letteraria come se fosse ossigeno vitale.
Tutto questo preambolo, in cui tento con scarsa efficacia di trovare una spiegazione scientifica e meta-letteraria a quanto sto per confessare, mi serve per introdurre un altro oggetto – ben peggiore del pur significativo sacchetto alla lavanda di Chawton (anche soltanto per la quantità di plastica necessaria a produrlo e per la sua spudorata inutilità certificata al 100%). In un trionfo di bipolarismo Janeite, con serio raziocinio continuo a considerare questo oggetto del mio insano desiderio come la massima espressione del fanatismo più puro…
Sto parlando della Jane Austen’s Action Figure – proprio lei: la “bambolina” di Jane Austen.
Che lo scorso Natale, per il mio Compleanno, con mia somma gioia e sorpresa, mi è stata regalata.
…sì, perché una vera Janeite ha sempre fedeli amiche Janeite complici di ogni delitto austeniano, anche il più efferato…