Nell’anno del bicentenario di Persuasione (Persuasion), l’inizio dell’autunno sembra un’ottima occasione per raccontare una delle qualità più note e dibattute di questo romanzo. Di Persuasione, infatti, si dice sempre che sia autunnale: non solo perché la prima parte del romanzo si svolge nei mesi autunnali ma anche perché il tono e i temi della narrazione hanno il sapore malinconico e quieto della maturità compiuta e della fase discendente della vita.
Siamo all’opposto di quel darling child che Jane Austen stessa riteneva, con la consapevolezza ironica di chi sa di non aver sbagliato nulla, too light & bright & sparkling, troppo leggero, brillante e frizzante, come scrisse il 4 febbraio 1813 alla sorella Cassandra. Orgoglio e Pregiudizio (Pride and Prejudice), infatti, brilla come un sole, il sole della primavera della vita anche se inizia e finisce proprio d’autunno, perché è durante una Pasqua primaverile che tutta la storia arriva a un punto di svolta su cui ruota la fine della prima parte e l’inizio di una nuova fase che porta allo svolgimento finale.
Persuasione brilla come la luna d’autunno, riscalda come il primo fuoco del caminetto, accende lo sguardo come il tappeto di foglie rosso-giallo sotto i nostri piedi. E Jane Austen lo dipinge con pennellate perfette, fino a regalarci il ritratto dell’autunno più azzeccato che abbia mai letto – sì, anche più delle tante, mirabili poesie che i Grandi della letteratura di tutti i tempi hanno dedicato a questa stagione (solo il genio poetico di Emily Dickinson, a mio parere, può essere ancor più perfettamente evocativo delle parole austeniane).
Non è un caso, forse, che il mio romanzo preferito sia in realtà questo binomio, Orgoglio e Pregiudizio & Persuasione: il mio cuore di Janeite è abbastanza grande da poterli amare entrambi con la stessa intensa consapevolezza, perché uno è sfolgorante come il sole e l’altro è ipnotico come la luna, e non potrei fare a meno di nessuno dei due, né preferire l’uno all’altro (si può stare senza sole o senza luna?)…
Il nostro tè celebrativo dell’inizio della stagione della natura che si addormenta dolcemente, dunque, ci porta nel mondo lunare eppur sfolgorante di Persuasione e nell’autunno di Jane Austen.