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Famiglia di Jane Austen (sorella)

Così nacque “my own darling Child”, Pride and Prejudice

Frontespizio della prima edizione di Pride and Prejudice

Frontespizio della prima edizione di Pride and Prejudice

E – I want to tell you that I have got my own darling Child from London.
IT – Voglio dirti che ho avuto il mio adorato Bambino da Londra.

Jane scrive queste parole eloquenti a sua sorella Cassandra il 29 gennaio 1813.
Il giorno precedente, il 28 gennaio, era stato un altro sorprendente grande giorno, per Jane, che aveva visto un’altra delle sue creature venire la luce, dopo l’insperata pubblicazione e l’entusiasmante successo avuto poco più di un anno prima, nell’ottobre del 1811, da Sense & Sensibility (Ragione e Sentimento).
L’adorato Bambino è ovviamente Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) e questa definizione ci racconta molto dell’amore speciale che Jane ebbe sempre per questa sua opera – non a caso, è quella più citata nelle  161 lettere sopravvissute alla damnatio memoriae della fedele Cassandra. Ma questo suo sottolineare l’età un po’ più adulta di Pride and Prejudice  rispetto al precedente Sense and Sensibility sembra quasi esprimere una sua consapevolezza di quanto la propria abilità di narratrice fosse maturata. Quasi come se ella sapesse bene che il lavoro di revisione sul primo era stata una splendida palestra per il secondo…

Ebbene: come le first impressions sono cresciute fino a diventare il suo romanzo forse più amato nel tempo e nello spazio da folle oceaniche di appassionati lettori compulsivi?
Come la nostra Jane ha vissuto i 14 mesi che la portarono dall’uscita del primo romanzo pubblicato, Sense & Sensibility  a quella del secondo, Pride and Prejudice?
La strada, in realtà, era iniziata molto tempo prima. E non era andata benissimo…

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Il vero volto di Jane Austen? (2)

by Cassandra Austen, pencil and watercolour, circa 1810

Ritratto di Jane Austen, eseguito da Cassandra, acquarello e matita, 1810 ca.

La Galleria dei Ritratti di Jane Austen non ha un suo ritratto ufficiale. Ha due soli ritratti autentici ed una miriade di piacevoli variazioni sul tema, solitamente derivati da uno dei due succitati ritratti autentici. E ad oggi il suo vero aspetto non ci è noto con assoluta certezza.
Nel post precedente (Il vero volto di Jane Austen? 1), abbiamo passeggiato tra le sue immagini più famose cominciando da quelle certe e concludendo la visita davanti alla silhouette che abbiamo visto tante volte (anche in questa sala da tè!) ma che mi sono permessa di indicare come capofila della lunghissima serie di immagini non autentiche di Jane Austen.

Oggi, riprendiamo la visita ai ritratti di questa galleria ideale proprio da qui, dalle immagini più incerte di Jane Austen, molte delle quali derivate dallo schizzo appena abbozzato disegnato da Cassandra.
(Curiosa questa analogia con i romanzi di Jane: esattamente come loro, infatti, anche i ritratti sono oggetto di moltiplicazione per partenogenesi!)
Partiamo…

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Il vero volto di Jane Austen? (1)

Jane Austen Potraits

Ma quanto si parla di Jane, ultimamente?
La danno per morta avvelenata dall’arsenico in un’oscura faida familiare (ma è solo un romanzo, opera di fantasia su labilissime evidenze, chiaro?) o finalmente ritrovata nelle sue fattezze reali in un ritratto finora sconosciuto (ma dalla provenienza ancora più oscura della faida di cui sopra, per di più donato all’attuale proprietaria il 1 aprile di quest’anno, chiaro?)…
Non è piacevole constatare che ci sono sempre ragioni commerciali, dietro queste strepitose scoperte del secolo. Ma c’è il lato positivo: si parla di Jane Austen. Che è sempre un toccasana. E in questo guazzabuglio mediatico, sono sicura che qualcuno sarà incuriosito e spinto a scoprirla nella sua vera dimensione: i suoi romanzi. Non tutto il fastidio viene per disturbare… E Jane Austen viene sempre e solo per farci tanto bene.


È notizia di pochi giorni fa il ritrovamento di un ritratto che viene ritenuto, da chi lo ha pubblicizzato, come quello più vicino alla realtà (in fondo al post, link utili per leggere la notizia).
È anche in questo caso, un’ipotesi abilmente sfoderata in occasione dell’imminente pubblicazione di un libro (guarda un po’ il caso). Tuttavia, la BBC ha già imbastito su ciò un documentario che andrà in onda il 26 dicembre prossimo. Non ci resta che sospendere il giudizio ed attendere ciò che sarà scoperto in futuro – anche perché è un ritratto spuntato dal nulla, del quale non si conosce, se non vagamente, la provenienza…
(Pensiero impertinente: e se fosse come le famose teste di Modigliani scolpite in garage da un gruppo di burloni?…)
Ma, intanto, vale la pena cogliere questa occasione per fare un po’ di ordine nella galleria dei ritratti di Miss Jane Austen. Qual è il vero volto che da quasi due secoli siamo abituati ad associare al suo nome?

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Elinor e Marianne come Cassandra e Jane?

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Elinor (Hattie Morahan) e Marianne (Charity Wakefield), da Ragione e Sentimento BBC 2008

E’ opinione diffusa, e talvolta sostenuta anche da studiosi e critici letterari, che le due sorelle Dashwood protagoniste di Sense and Sensibility/Ragione e sentimento, siano modellate sulle due sorelle Austen, e che quindi nella emotiva e solare Marianne, appassionata di letteratura e musica, si possa vedere Jane Austen stessa mentre, nella riflessiva e seria Elinor, punto di riferimento della famiglia, sua sorella Cassandra.
Di certo, non è mai giunto fino a noi alcun riscontro inconfutabile; ed i dati biografici delle due sorelle Austen sono insufficienti per fare deduzioni fondate. D’altro canto, siamo consapevoli che uno scrittore tende a parlare molto di sé nelle prime opere, e che Jane Austen in particolare descriveva la propria realtà quotidiana. Eppure, una cosa è certa: è almeno dal 1870 che questa associazione viene messa in discussione. E non da erudite confutazioni degli esperti. Ma da colui che è considerato il primo biografo ufficiale di Jane.

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