Matthew Mac Fadyen ha prestato al Mr. Darcy di Joe Wright, nel film Pride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) del 2005, non solo il suo bell’aspetto e la sua bravura di attore ma anche la sua indimenticabile, bellissima, impareggiabile voce.
Da quando guardai questo film per la prima volta in versione originale, non ho più avuto alcun dubbio: da quel momento, nella mia mente (e nei miei sogni) ogni singola parola pronunciata da Mr. Darcy ha sempre questo suono. Per me, la voce di Matthew Mac Fadyen è, senza dubbio, la voce di Mr. Darcy.
Nel 2010, grazie alla famosa radio britannica Classic FM, Matthew ha regalato a noi tutti la possibilità di ascoltare la sua voce leggere proprio Pride & Prejudice, anche se solo limitatamente all’intensissima scena della prima dichiarazione di Darcy ad Elizabeth, a Hunsford.
Anche se preferisco che Pride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) sia letto da una voce femminile, devo ammettere che questo assaggio mi lascia sempre il vivo desiderio di ascoltare l’intero romanzo letto da questo attore.
Per chi non ha mai audioletto un libro, o per chi non ha mai osato affrontare la lettura di questo romanzo in originale, o per chi semplicemente ha voglia di sentire questa fatidica prima dichiarazione di matrimonio letta dalla viva voce di Mr. Darcy, ecco l’occasione giusta in questo mese del Bicentenario.
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You may only call me Mrs Darcy! Il finale alternativo di Pride & Prejudice 2005
Recentemente, in un gruppo di Facebook si è riacceso il dibattito su questo finale alternativo del film Pride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) di Joe Wright, per Universal Pictures, 2005. Mi sono resa conto che non sempre gli spettatori italiani sono a conoscenza della sua esistenza e che, una volta visto, il giudizio è (manco a dirlo) assai controverso.
E poiché tra pochissimi giorni ci troveremo per iniziare a leggere insieme, in questa sala da tè, proprio Orgoglio e Pregiudizio, ho pensato di cominciare fin d’ora ad immergerci nelle riflessioni intorno a quest’opera eccelsa.
So bene che questa elucubrazione potrebbe generare una piccola tempesta di opinioni contrastanti nella mia tazza di tè ma ciò che desidero fare oggi è semplicemente dare voce alle mie elucubrazioni, come sempre, e condividerle con chiunque vorrà scambiare la propria.
Sì, perché, per quanto si possa discutere di questo finale – soggettivamente, secondo i propri gusti, o più oggettivamente, sulle sue qualità cinematografiche – c’è almeno una cosa che ritengo del tutto aderente allo spirito dell’appassionata vicenda della coppia d’oro del mondo austeniano…
Ma prima, per rinfrescare la memoria a chi già lo conosce e dare l’opportunità di vederlo a chi ancora non lo ha visto, guardiamoci questo finale alternativo.
Il segreto di Mr. Darcy in un articolo di Elvira Serra
Benedetta influenza! Cinque giorni a letto con l’influenza, infatti, hanno fatto scoprire ad Elvira Serra (giornalista di comprovata fede femminista che tiene il blog “La 27ma ora” sul sito del Corriere della Sera) il nostro amatissimo Orgoglio e Pregiudizio e, soprattutto, la figura ormai mitica di Mr. Darcy.
Ne è scaturito un articolo illuminante che provoca una vera e propria “ola” di tutte noi Janeite per la lucidità con cui viene spiegato, a beneficio di chi ancora non lo conosce, “che cos’è” per noi donne moderne questa categoria del pensiero, praticamente un vero archetipo sociale, “Mr. Darcy” (ma anche Elizabeth Bennet e, nel complesso, Orgoglio e Pregiudizio e Jane Austen in generale).
Anticipo che troverete un’opinione precisa sui tre Darcy dello schermo (Lawrence Olivier, Colin Firth e Matthew MacFadyen): non infervoratevi, si tratta, appunto, di un’opinione personale dell’autrice dell’articolo e, giustamente, su questo ognuna di noi ha un proprio favorito (personalmente, sono molto salomonica – o confusa da cotanto fascino? – perché fatico a fare a meno di uno qualsiasi di questi, ognuno rappresenta un punto di vista diverso su Darcy). In breve, il vostro favorito non è detto che coincida con il suo. De gustibus non disputandum est, dicevano i nostri saggi avi latini.
Premesso questo, non mi resta che dire: Grazie, Elvira!
Di seguito, le pagine dell’articolo uscito lo scorso 26 novembre sul Corriere della Sera (per le quali ringrazio nuovamente il sito zeroviolenzadonne.it che pubblica una rassegna stampa sempre puntuale e a tutto campo).