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Romanzo di Jane Austen

2011-2017: sette anni di Bicentenari Austeniani

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Il tavolino di Jane a Chawton

A proposito di Bicentenari eccellenti… Torniamo a quelli che ci riguardano da vicinissimo.
Ci risiamo: tra nove mesi circa, il 28 gennaio 2013, festeggeremo un altro bicentenario austeniano, quello di Pride and Prejudice.

Avremo modo, la prossima settimana, di ripercorrere le giornate che portarono Jane Austen a ritoccare febbrilmente i fogli con la bozza sul tavolino nel salotto di Chawton. A questo pensiero, ci sembra quasi di sentire il fruscio della penna, il suo leggero tintinnio mentre viene intinta nell’inchiostro, il sottofondo di voci, passi, rumori di vita quotidiana, mentre Lizzie, Darcy, la loro storia e tutto il microcosmo di Pride and Prejudice prendono forma sulla pagina…
Vedremo come questo lavorio quasi segreto, protetto dal cigolio della porta (forse leggendario, ma ci piace pensare che sia vero), piano piano, tra scambi di lettere e revisioni di bozze, diventerà definitivo e pubblico, il 28 gennaio 1813.
Ciò che desidero fare oggi è semplicemente ricordare la congiuntura favorevole che ci troviamo a vivere noi Janeite in questi anni: una lunga, appassionante serie di bicentenari romanzeschi!
Quello di Sense and Sensibility è stato solo il primo. Quali sono gli altri?

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Ventisette come gli anni di Jane Austen quando disse no

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Olivia Williams (Jane Austen), in Miss Austen Regrets (Io, Jane Austen) BBC, 2008

Credo fermamente nelle coincidenze significative (anche quando il loro significato mi sfugge)…
Ed è di una di queste coincidenze sfuggenti ma evidenti che vorrei parlarvi oggi. No, niente di accademico o minimamente sensato. Semplicemente, si tratta di una delle mie ricorrenti elucubrazioni sulla coincidenza che ho notato.

Mi ci ha fatto ripensare la cara amica di blogosfera Silvia di Vorrei essere un personaggio austeniano quando, qualche giorno fa, ha compiuto gli anni (ancora auguri, cara Omonima Janeite!). Giustamente, ha ricordato una curiosa cabala austeniana legata ai suoi 27 anni. Cercando su internet, tanto per togliermi lo scrupolo, ho scoperto che… non c’è nulla da scoprire, insomma, forse è una coincidenza significativa solo per me.
I ventisette anni di età ricorrono spesso nei romanzi di Jane Austen.
Silvia, nel suo post, ha ricordato tutti i casi. Ed io ho ripreso a chiedermi, per l’ennesima volta, per quale ragione Jane si sia trovata così di frequente a stigmatizzare questa età nei suoi romanzi…
Ricapitoliamo.

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Eliza’s Daughter di Joan Aiken | Quel che resta di Sense & Sensibility

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(questa recensione è stata pubblicata per la prima volta il 18 gennaio 2012 su Old Friends & New Fancies)

Ottimo libro, sotto ogni punto di vista. Scrittura, narrazione, struttura. Un punto debole è la caratterizzazione dei personaggi, un po’ superficiale, ma del resto concentrare le energie soprattutto sulla trama e l’ambientazione comporta un sacrificio per altri aspetti. Ma – lo dico fin d’ora a costo di scoraggiare il prosieguo di questo tè delle cinque, o persino l’esperienza di lettura da parte di chi dovesse parteciparvi – non aspettatevi un vero e proprio seguito di Sense and Sensibility o una ricreazione delle atmosfere austeniane.

Fin dalle prime battute siamo catapultati in un’atmosfera profondamente dickensiana, ricca di infanzia abbandonata e variamente abusata, adulti poveri che non possono fare altro che lasciarsi schiavizzare dai più ricchi e potenti, valori e buon senso piegati alle esigenze del senso comune e delle convenzioni… Poi, quando l’infanzia e l’adolescenza piano piano cedono il passo alla giovinezza, raminga ed avventurosa, eccoci catapultati in un’atmosfera quasi picaresca, alla Tom Jones o Moll Flanders, se non fosse per quella nota di fondo drammaticissima che mi ha ricordato le vite (soprattutto femminili) in balia delle meschinità umane (soprattutto maschili) come la povera Tess di T.Hardy o certi casi strazianti ed imponderabili di Ruth di E.C.Gaskell…
Ebbene, in tutto questo, dunque, che cosa rimane (se rimane…) di Sense and Sensibility?

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Novità 2011: edizioni speciali per il Bicentenario di Sense & Sensibility

Il 2011 appena trascorso ha celebrato i ducento anni dalla pubblicazione di Sense and Sensibility (Ragione e Sentimento), e quindi della prima opera di Jane Austen mai pubblicata.
In questa occasione così speciale, non potevano mancare le edizioni speciali del bicentenario.

Due mi sembrano davvero “più” speciali perché sono state volute dai due luoghi che costituiscono oggi i centri focali del pellegrinaggio letterario sulle tracce di Zia Jane, il Museo di Bath e il Museo della casa di Chawton.

Vediamo che cosa ci ha regalato questo Bicentenario (e se qualche casa editrice italiana ha saputo cogliere l’occasione).

chawton_bicentenary_editionThe New Chawton Edition of Sense and Sensibility

Questa è l’edizione più costosa anche perché è la più preziosa, destinata ai collezionisti. Il Museo di Chawton (The Jane Austen’s House Museum)  ha stampato in sole 500 copie il facsimile della prima edizione di S&S del 1811, di Thomas Egerton, custodita nel museo stesso, e l’ha racchiusa in un cofanetto che contiene anche la riproduzione del sigillo della famiglia Austen, una penna ed un certificato di autenticità.
Il libro, che raggruppa i tre volumi originali, è accompagnato da un fascicolo che contiene una prefazione della prof.ssa Kathryn Sutherland, curatrice del Jane Austen’s Fiction Manuscripts Digital Edition, ed è solo il primo di una serie di edizioni speciali che saranno dedicate ai romanzi di cui si celebrerà il bicentenario nei prossimi anni.

s-2526s_bath_bicentenary_editionThe Bath Bicentenary Edition (Palazzo Editions Limited, Bath)

Anche questa è un’edizione per collezionisti: su tratta di un’edizione illustrata da Niroot Puttapipat, un artista che ha già lavorato alle famose edizioni illustrate della Folio Society di Pride and Prejudice (2006), Emma (2007) e Persuasion (2007).
Anche in questo caso siamo solo all’inizio di una serie di nuove edizioni previste per ogni anniversario austeniano.
Il testo, integrale, è impreziosito da 75 illustrazioni (sia a colori sia in bianco e nero). L’introduzione è stata affidata a Katharine Reeve.

s-2526s_penguin_bicentenary_editionPenguin Classics Hardcover
Anche la nuova edizione di Penguin è rilegata e presenta una copertina rigida ed impreziosita dal disegno di Coralie Bickford-Smith. L’introduzione è quella, ottima e storica, di Tony Tanner.
Fa parte dei classici rilegati della Penguin, un bellissimo colpo d’occhio sullo scaffale della libreria.
E nel 2012 ne uscirà un’altra, con nuove illustrazioni ed un’introduzione della scrittrice Cathleen Schine.

Purtroppo, l’editoria italiana non ha saputo cogliere l’occasione, forse perché Jane Austen si vende come il pane da sola, senza alcun bisogno di investire in ulteriori iniziative…

ragione_sentimento_dalai_2011Ho notato una sola edizione del 2011, della Dalai, in formato tascabile e senza dettagli che la rendano evidentemente concepita per celebrare l’anniversario.

Confesso che il mio più grande desiderio era vedere, anzi, ascoltare una nuova edizione di R&S in versione audiolibro, magari proprio da parte di quella casa editrice specializzatissima, Emons Audiolibri, che tanto bene ha fatto con Orgoglio e Pregiudizio letto da una strepitosa Paola Cortellesi. Spero, per il nostro piacere, di poter presto ascoltare tutti i romanzi canonici curati da questa casa editrice.

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Segnalo infine la nuova edizione di Giuseppe Ierolli, che ha arricchito la sua traduzione con ulteriore materiale informativo. Come detto altre volte, si tratta di testi gratuiti, disponibili online (con testo originale a fronte) o in PDF (solo traduzione e appendici). Per chi preferisce il buon vecchio cartaceo, il volume è acquistabile su ilmiolibro.it.

Al prossimo Bicentenario!

Link Utili:
– Edizione del Jane Austen’s House Museum di Chawton
– Edizione del Jane Austen Centre di Bath
da Austenprose un post sul lavoro di Niroot Puttapipat
– Edizione Penguin Classics Hardcover
– Edizione Dalai
Un elenco completo delle maggiori edizioni italiane sul sito di JASIT
Come scegliere le diverse traduzioni ed edizioni italiane

Elinor e Marianne come Cassandra e Jane?

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Elinor (Hattie Morahan) e Marianne (Charity Wakefield), da Ragione e Sentimento BBC 2008

E’ opinione diffusa, e talvolta sostenuta anche da studiosi e critici letterari, che le due sorelle Dashwood protagoniste di Sense and Sensibility/Ragione e sentimento, siano modellate sulle due sorelle Austen, e che quindi nella emotiva e solare Marianne, appassionata di letteratura e musica, si possa vedere Jane Austen stessa mentre, nella riflessiva e seria Elinor, punto di riferimento della famiglia, sua sorella Cassandra.
Di certo, non è mai giunto fino a noi alcun riscontro inconfutabile; ed i dati biografici delle due sorelle Austen sono insufficienti per fare deduzioni fondate. D’altro canto, siamo consapevoli che uno scrittore tende a parlare molto di sé nelle prime opere, e che Jane Austen in particolare descriveva la propria realtà quotidiana. Eppure, una cosa è certa: è almeno dal 1870 che questa associazione viene messa in discussione. E non da erudite confutazioni degli esperti. Ma da colui che è considerato il primo biografo ufficiale di Jane.

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