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Quello che resta: metamorfosi dell’eroe imperfetto (Trilogia Aidan, vol. 3)

aidan_quello_che_resta_coverTerza puntata sulla “Trilogia di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo” di Pamela Aidan – Vol. 3: Quello che resta.
Anche in questo caso, data la notevole quantità di chiacchiere, consiglio di mettersi comodi e servirsi più volte di tè e biscotti…
(Puntate precendenti: Vol.1: Per orgoglio o per amoreVol. 2: Tra dovere e desiderio)

Girando l’ultima pagina, ci si sente dispiaciuti nel constatare di essere già alla fine della cronistoria, tale è il piacere con cui scorrono le 440 pagine di questo romanzo. Tanto che vi verrà una voglia irresistibile di ricominciare, innanzitutto ovviamente con l’originale di Jane Austen…
Questo terzo libro è senza dubbio il migliore dei tre. Del resto, l’originale di Miss Austen cambia ritmo proprio dall’arrivo separato di Elizabeth e Darcy nel Kent, in primavera, ed è impeccabile nell’incalzare della trama: una brava (ri)scrittrice qual è la Aidan non può non sfruttare appieno il tappeto soffice ma solido che viene intessuto dal magico telaio di zia Jane.

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Il lungo inverno di Mr Darcy (Trilogia Aidan, vol. 2)

aidan_dovere_desiderioSeconda puntata sulla “Trilogia di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo” di Pamela Aidan.
Vol. 2: Tra dovere e desiderio.
E’ curioso che sul volume che mi ha soddisfatta di meno abbia così tanto da dire! Servitevi di tè e biscotti più volte…

PIU’ DI QUATTRO MESI IN POCO PIU’ DI DUE CAPITOLI
Fine di novembre – inizio di aprile. Si tratta del periodo tra la partenza di Mr Darcy e dell’amico Charles Bingley dalla casa di campagna di Netherfield Park verso il riparo rassicurante delle loro lussuose dimore londinesi; e l’arrivo di Darcy a Rosings, la sontuosa tenuta di sua zia Lady Catherine de Bourgh, nel Kent, dove egli incontrerà nuovamente i vivaci ed irresistibili occhi neri di Elizabeth Bennet.
Sono i quattro mesi di quel profondo inverno che Jane Austen in Orgoglio e Pregiudizio ha romanzato brevemente dal punto di vista di Elizabeth, divisa tra le pene d’amor perduto di sua sorella Jane (a causa della partenza di Mr Bingley) e le gioie dell’amor trovato della sua più cara amica Charlotte Lucas, divenuta Mrs Collins e trasferitasi a Hunsford, il rettorato di Rosings – il tutto condensato in pochi brevi capitoli (23-26) e, soprattutto, nell’incipit del 27, nella cui mirabile sintesi Jane Austen sembra esaltare la staticità letargica ed ovattata dell’inverno.

Jennifer Ehle (Elizabeth Bennet), Pride and Prejudice, BBC 1995

L’intento di questo secondo libro della trilogia di Pamela Aidan è colmare questa voragine narrativa in cui Darcy sparisce completamente di scena per scoprire come, al momento dell’inaspettata riunione con Elizabeth, si sia prodotto in lui un evidente cambiamento nell’atteggiamento verso i propri sentimenti nonché verso le scelte compiute fin lì.

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Che cosa c’è dietro il tuo sguardo enigmatico, Mr Darcy? (Trilogia Aidan, vol. 1)

Prima puntata sulla “Trilogia di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo” di Pamela Aidan – Vol. 1: Per orgoglio o per amore
Prima di lasciarvi alla lettura, vi prego di considerare innanzitutto la mia raccomandazione: non leggete questi libri se non avete letto l’originale, l’unico, l’insuperabile Pride and Prejudice/Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen! Vi perdereste il senso dell’opera di Pamela Aidan ma soprattutto il piacere di scoprire la  vicenda austeniana da un punto di vista molto speciale.
In secondo luogo, la seguente doverosa premessa.

I TORMENTI DI UNA JANEITE!
Con i derivati dalla materia austeniana mi picco di essere molto tollerante, persino quando ad essere saccheggiato, manipolato, piegato alle ragioni del commercio, più che a quelle della letteratura, è proprio il mio grande amore, Orgoglio&Pregiudizio. Inevitabilmente, puntualmente, prendo certe cantonate…
Così, quando due anni fa incrociai lo sguardo con questa trilogia di Pamela Aidan, è scattata la curiosità insieme a qualche dubbio: Darcy, l’intoccabile, è perfetto così com’è… Riscriverlo quasi pedissequamente pretendendo di mettere a nudo il suo animo, riempiendo i buchi sapientemente lasciati dalla sua creatrice, diventa quasi un atto di superbia se non un’eresia! Eppure… Confessiamocelo tra noi.
Chi non ha mai fantasticato su cosa abbia provato LUI la prima volta che si è trovato di fronte quella impertinente di Elizabeth Bennet, dotata di una bellezza anticonvenzionale quanto il suo carattere?..
Che cosa abbia detto o fatto, esattamente, nei momenti cruciali del libro in cui salva diverse situazioni spinose?…
Che cosa lo abbia spinto a dire ciò che ha detto ad Elizabeth durante la prima burrascosa ed inaccettabile dichiarazione d’amore?…
Chi non ha desiderato vederlo un po’ di più nell’intimità familiare, con la sua amata sorella Georgiana e con gli amici più cari, Bingley ed il colonnello Fitzwilliam?…
E sia, mi sono detta, leggerò questo romanzo!

Servitevi di abbondante e robusto tè nero, nonché di generose porzioni di biscotti e tramezzini, sto per raccontarvi la mia esperienza di lettura di questa Trilogia dedicata all’intoccabile Mr. Darcy.

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Variazioni sul tema Mr Darcy (2): il vampiro scrive un diario Mr Darcy’s Diary, di Amanda Grange

mrdarcy_diary_Ovvero: due puntate sulla mia esperienza di lettura di due romanzi di Amanda Grange, interamente dedicati a Mr Darcy.
In questo post c’è la premessa: Variazioni sul tema Mr Darcy (ho visto cose che voi umani…) e in questo c’è la prima puntata dedicata a Mr Darcy Vampyre:  Variazioni sul tema Mr Darcy: il vampiro scrive un diario (1) .
Oggi, seconda puntata: Mr Darcy’s Diary di Amanda Grange.

Chi è l’autrice?
Amanda Grange è nata nello Yorkshire (un luogo, un destino…) ed ha passato gli anni dell’adolescenza a leggere Jane Austen e Georgette Heyer. Al suo attivo, troviamo una quantità di romanzi a tema austeniano. Sul suo sito personale, è possibile vedere in quanti libri si è riversato il suo amore per Jane Austen ed in particolare per Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio). Tra i suoi scritti, ci sono i diari di quasi tutti i protagonisti maschili delle opere di Jane Austen tra cui questo Mr Darcy’s Diary, la cui traduzione italiana non è ancora disponibile.

Aggiornamento del 16/10/13: Il Diario di Mr Darcy esce domani per TEA – Tre60 –
Per saperne di più su questa edizione italiana: Il Diario di Mr Darcy, intervista con la traduttrice Gabriella Parisi 

Che cosa ne penso?
Davvero ben scritto, in un inglese alla portata di chiunque ne abbia un po’ di dimestichezza, e rispettoso dell’originale di Jane Austen, non pretende di replicarne lo stile né di inventarsi qualcosa di così nuovo da stravolgere il carattere del personaggio.
In breve, svolge efficacemente il proprio compito di raccontare pensieri e gesta di Mr Darcy durante gli accadimenti di Pride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio), un poco dilatati temporalmente, cioè tra il “fattaccio” tra Wickham e Georgiana ed i primi mesi di matrimonio con Elizabeth. Lo fa senza cadere nella banalità e nel facile romanticismo – il che, nel panorama dei “derivati” da Jane Austen, è già miracoloso.

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Variazioni sul tema Mr Darcy (1): il vampiro scrive un diario

mrdarcy_vampyre_Ovvero: due puntate sulla mia esperienza di lettura di due romanzi di Amanda Grange, interamente dedicati a Mr Darcy, ma non proprio riusciti bene.
In questo post c’è la premessa: Variazioni sul tema Mr Darcy (ho visto cose che voi umani…)

Prima puntata: Mr Darcy Vampyre.

Chi è l’autrice?
Amanda Grange è nata nello Yorkshire (un luogo, un destino…) ed ha passato gli anni dell’adolescenza a leggere Jane Austen e Georgette Heyer. Al suo attivo, troviamo una quantità di romanzi a tema austeniano. Sul suo sito personale, è possibile vedere in quanti libri si è riversato il suo amore per Jane Austen ed in particolare per Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio). Tra i suoi scritti, ci sono i diari di quasi tutti i protagonisti maschili delle opere di Jane Austen e questo Mr Darcy Vampyre, pubblicato in traduzione italiana da Tea nel 2010.

Che cosa ne penso?
Come dicevo nel post precedente, non amo lasciarmi trascinare dai pregiudizi (la cara zia Jane insegna!) e mi piace tuffarmi nella lettura dei libri di derivazione austeniana con serenità, anche se con un minimo di selezione preventiva. In questo caso, ho selezionato male – e dire che l’aria vampiresca avrebbe dovuto avvertirmi (poveri vampiri, a loro volta vampirizzati dal marketing delle case editrici!).

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