Le indagini di Jane Austen: lo spirito di Jane è tornato! (serie Barron, vol.4)

barron_jane_e_lo_spirito_del_maleLe mie esperienze di lettura dei romanzi di Stephanie Barron, della serie “Le indagini di Jane Austen”.
Quarta puntata: Lo Spirito del Male (vol.4).

Per il giudizio generale su questo tipo di lettura e le note sull’autrice Stephanie Barron, rimando alla puntata dedicata al La disgrazia di Lady Scargrave, vol.1.
Per le puntate precedenti: Il Mistero del Reverendo, vol.2Il Segreto del Medaglione, vol.3

Finendo il terzo volume, Il Segreto del Medaglione, ero rimasta un po’ perplessa: per quanto di ottima fattura sotto tanti aspetti, questi romanzi cominciavano, secondo me, a mostrare qualche piccola crepa. Mi sono resa conto che, alla lunga, l’ambientazione che spinge sempre un po’ troppo sul mystery mi stava stancando.
Così, aprendo questo quarto volume, non mi aspettavo ciò che ho trovato. E cioè l’abbandono del mystery e l’affermazione di una vena semplicemente gialla e l’esaltazione di una protagonista finalmente un po’ più realistica (per quanto ci è dato sapere).
A questo cambio di registro contribuisce efficacemente l’immersione totale di Jane, e di noi fortunati lettori, nell’ambiente familiare austeniano. Ma anche l’aver mandato un po’ in vacanza (mi correggo: in missione segreta) il fascinoso Gentleman Rogue (Furfante Gentiluomo) Lord Harold Trowbridge, la cui presenza carismatica potrebbe rubare la scena alla nostra beniamina.

Non è un caso che Stephanie Barron scelga un’ambientazione decisamente più familiare. Ritroviamo Jane alle soglie dei trent’anni, nell’estate del 1805, quando l’imminente traguardo anagrafico si intreccia con due eventi, entrambi drammatici: uno personale, la morte di suo padre George, con tutte le conseguenze anche materiali che questa comporta, ed uno nazionale, la minaccia di invasione dell’Inghilterra da parte di Napoleone.
E’ facile presumere che tutta la famiglia si trovi costretta a rinserrare i ranghi. I fratelli si prendono cura delle tre donne di famiglia rimaste sole in un momento così difficile: così, mentre la vedova Austen è nello Hampshire, Jane e Cassandra sono nel Kent, nella sontuosa Godmersham Park, dimora di Neddie (Edward), fratello ricco e felicemente sposato con Lizzy (Elizabeth), brillante figlia di un baronetto, madre splendida di ben 9 figli, tra cui la maggiore, Fanny, la preferita di zia Jane.

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Godmersham Park (da jausten.it)

La Barron mescola abilmente i due filoni: l’omicidio efferato di un’avvenente donna francese sembra intrecciarsi fin da subito con bieche manovre di spionaggio tra Francia ed Inghilterra, e ad occuparsene viene chiamato il giudice di pace della zona, Edward Austen – che coinvolge nelle riflessioni sulle proprie indagini anche la sorella Jane e riceve, non richieste, anche quelle di sua moglie Lizzy e suo fratello Henry.

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Elizabeth (Lizzy) Bridges, moglie di Edward Austen (da Jausten.it)

Oltre ai precisi e copiosi riferimenti alla storia ed al costume del tempo, sono le dinamiche familiari ed i quadri di vita quotidiana che colpiscono maggiormente – soprattutto per i legami con ciò che conosciamo del mondo austeniano, reale e letterario.
In Lizzy, l’intelligente, colta e raffinata moglie di Edward, talvolta sembra di scorgere molti aspetti di un’altra Lizzy: del resto, proprio nel suo rapporto con il marito ci sono evidenti riferimenti alla coppia regina dei romanzi austeniani, Darcy e Lizzy.
Nell’istitutrice Miss Sharpe, orfana cresciuta da una famiglia adottiva abbiente ma ora ripiombata nella triste realtà, è impossibile non rivedere Jane Fairfax (persino nei rapporti con un altro personaggio maschile del romanzo, che ricorda vagamente Frank Churchill).
Mr Bridges, dipinto come un inetto ed elegante curato, si rivela come un perfetto Mr Collins

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Mr Collins (David Bamber) e Lizzy Bennet (Jennifer Ehle), Pride and Prejudice, BBC 1995

E ancora: Jane lavora spesso a Lady Susan, nascostamente come suo solito; denigra I dolori del giovane Werther; acquista un libro di Maria Edgeworth; riflette su un riferimento di Lizzy al romanzo gotico Il Castello d’Otranto
Ci si può divertire un mondo a scoprire come la Barron sia diventata abilissima nel mescolare i più piccoli dettagli della vita e dei romanzi di Jane Austen con la propria fantasia.
Emblematico, secondo me, il capitolo 12, ricco di citazioni di ogni genere sparse e mescolate sulla pagina in giusta dose e senza alcuna ostentazione da esperta né presunzione da maestrina.

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Fanny (Imogene Poots), Jane (Olivia Williams) e Cassandra (Greta Scacchi), da Miss Austen Regrets, BBC 2008

Sì, ci sono delle piccole incongruenze: nella realtà, il rapporto tra Jane e la famiglia di Godmersham pare non fosse così affettuoso poiché le era decisamente preferita la sorella Cassandra; Jane talvolta appare persino fastidiosamente tonta… – ma sono peccati veniali che riesco a perdonare facilmente di fronte a tutto il resto.
A chiudere in bellezza, non manca nemmeno una fugace apparizione di Lord Harold Trowbridge, come a volerci introdurre nella prossima avventura…

In conclusione: chi ha amato i primi tre romanzi qui potrebbe non ritrovarsi affatto. Io ci ho ritrovato non lo spirito del male del titolo (maldestra traduzione dell’originale The genius of the place) ma lo spirito (ed il genio, in ogni senso) di Jane Austen e del primo, originale volume della serie.
Ecco perché personalmente ritengo che, una volta tanto, le dichiarazioni roboanti della quarta di copertina siano vere: Forse questa è la “Jane” migliore di tutte.

Voto:
5 stelle (secondo la scala di Anobii, da 1 a 5 stelle)

Note:
Brossura, 322 pagine
Editore: TEA (8 aprile 2010)
Lingua: Italiano
ISBN: 9788850221059
Titolo originale: Jane and the Genius of the Place (Being the fourth Jane Austen Mystery)

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Silvia Ogier

5 pensieri su “Le indagini di Jane Austen: lo spirito di Jane è tornato! (serie Barron, vol.4)

  1. Nicky

    Finalmente ad agosto inizierò anch’io questa serie. Ho già messo il primo volume in valigia….e poi le tue recensioni non fanno altro che aumentare la mia curiosità

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  2. Phoebes

    “Jane denigra I dolori del giovane Werther”

    Uh, che bello! Quel libro non lo posso sopportare! 🙂
    Un motivo in più per prendere in considerazione questa autrice! 🙂

    Ovviamente, sempre dopo che avrò letto tutto ma proprio tutto di zia Jane! 🙂

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  3. Sylvia-66

    Ben ritrovate, care @Nicky e @Phoebes!
    In questo agosto assolato e da oggi un po’ più deserto, vi immagino prese dalle letture di queste indagini (per la prima) e dei rimanenti romanzi di Jane Austen (per la seconda). Inutile dirvi che sarà con grande curiosità che leggerò le vostre eventuali impressioni. A presto e buonissime vacanze!

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  4. Tina

    Ciao è da molto che non seguo il blog perché senza computer viene un Po male … ora col cellulare nuovo ho letto alcune novità interessanti … quella del libro _gioco è il libro giallo di un autrice nuova per me … credo che acquisterò tutti e due …

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    1. Silvia Ogier Autore articolo

      Carissima Tina (R.), che bella sorpresa ritrovarti! Bentornata! Mi fa piacere che tu abbia individuato qualche idea interessante per le tue letture. I gialli di Stephanie Barron pubblicati in italiano sono ben 8, molto coinvolgenti (soprattutto dal 4 in poi), ricostruiscono molto bene l’ambiente e l’epoca di Jane Austen, con tanti riferimenti accurati alla sua vita. Il libro-gioco è molto divertente. Quando potrai, torna a raccontare se sei riuscita a leggerli e che cosa ne pensi. A presto!

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