Rifuggo dai bilanci di fine anno come dai buoni propositi di inizio anno. Ma, come una famosa eroina austeniana dalla straordinaria capacità di combinare pasticci invece di matrimoni, ho un debole per le liste e, come la sua meravigliosa creatrice, ho un amore sconfinato per la lettura e i suoi immensi super-poteri… perciò in questo ultimo giorno del 2017, alla conclusione dell’anno del Bicentenario che ha segnato l’apice delle lunga serie di bicentenari austeniani iniziati nel 2011, non riesco a resistere alla tentazione di elencare alcuni dei regali editoriali in lingua italiana che ci sono stati donati nel corso di quest’anno.
Mi concentro sulle novità in lingua italiana perché l’effetto Bicentenario è stato particolarmente eclatante per le case editrici nostrane. A fronte di un seguito di ammiratori nutrito e costantemente in ascesa anche nel nostro paese, Jane Austen non ha mai avuto da parte degli editori italiani un’attenzione che andasse oltre i sei romanzi canonici. Qualche sporadica deviazione da questa regola si è avuta, di tanto in tanto, in modo piuttosto discontinuo e difficilmente riconducibile ad un filo logico: serie di derivati iniziate e lasciate a metà, qualche opera giovanile qua e là, un paio di sequel di grande richiamo, una manciata di saggi, e tanti testi importanti passati come meteore e usciti di catalogo. Nessun interesse editoriale per le biografie (ne sono uscite due con case editrici indipendenti) né per le lettere.
Il 2017 si chiude, invece, con un’insperata serie di ottime sorprese. E anche se il risveglio non sarà confermato nell’anno nuovo, almeno chi non ha dimestichezza con la lingua madre di Jane Austen può cogliere queste nuove, ricche occasioni di lettura e conoscenza del suo mondo letterario. Credo che questo sia per i Janeite italiani il regalo più bello scaturito dal ciclone di qualunque cosa vagamente austeniana che ha spazzato la nostra penisola in lungo e in largo n questi 12 mesi (da accostare a quello commemorativo per tutto il mondo, ovvero il memoriale di College Street, di cui ho già parlato nel tè di compleanno il 16 dicembre scorso).
Auguro a tutti un 2018 pieno di letture austeniane – poiché l’unico modo possibile per onorare degnamente il genio di Jane Austen è leggere ciò che lei ha scritto, che era tutta la sua vita, e che l’ha resa per sempre una Grande tra i più Grandi.
L’anno si è aperto con un libro che ho avuto il piacere di leggere in anteprima, Le case di Jane Austen (ed. flower-ed), scritto da Mara Barbuni, ricercatrice di letteratura inglese di comprovata esperienza, con cui ho il piacere e l’onore di condividere le attività in Jane Austen Society of Italy (JASIT).
Il suo testo analizza i romanzi maggiori e la vita dell’autrice attraverso un elemento ricorrente e di enorme importanza sociale e narrativa: la casa.
Il libro si apre proprio con l’alfa e l’omega della vita domestica di Jane, Steventon e Chawton, come a ribadire che i luoghi in cui ha trascorso la sua vita le abbiano dato un imprinting, anche da un punto di vista narrativo e letterario. Una lettura da non perdere per conoscere a fondo il realismo del mondo austeniano. Scheda su jasit.it
L’estate, e più precisamente il fatidico mese di luglio (il 18 si sarebbero ricordati i 200 anni dalla morte di Jane Austen), la casa editrice Elliot ha calato un vero poker d’assi.
Ricordo di Jane Austen di James Edward Austen-Leigh – Si tratta di una nuova edizione della prima biografia ufficiale (uscita nel dicembre 1869, scritta dal nipote), che viene a colmare un vuoto clamoroso durato vent’anni, da quando cioè Sellerio ne aveva pubblicato una prima edizione italiana sull’onda della Austen Renaissance della metà degli anni ’90, facendola poi uscire di catalogo.
Questa nuova edizione Elliot esce con l’aggiunta di altre memorie familiari di Henry Austen, Anna Lefroy e Caroline Austen. Il tutto nella traduzione di Giuseppe Ierolli (anch’egli traduttore e studioso di lunga esperienza, cofondatore di Jane Austen Society of Italy). Scheda su jasit.it
Jane Austen di Virginia Woolf – In un libriccino sottile ma di grande valore sono raccolti due scritti critici della grande Virginia su Jane: un articolo scritto per Il lettore comune e l’insieme dei passi di Una stanza tutta per sé dedicati a Jane. Non ho timore di esagerare nel dire che le riflessioni di Virginia siano tra le cose più belle e opportune e intense che sia dato di leggere su Jane. Traduzione di Cristina Verrienti. Scheda su jasit.it
I Janeites di Rudyard Kipling – È il racconto che Rudyard Kipling scrisse nel 1924 per esorcizzare un grave lutto familiare, la morte del figlio Jack durante la Prima Guerra Mondiale. Il testo parla infatti di un gruppo di soldati che, nelle trincee, aveva dato vita a una società segreta, i Janeite appunto, con un codice basato sui personaggi e i titoli di Jane Austen, assurta così a antidoto agli orrori della guerra. Il racconto consacrò l’uso della parola Janeite (inventata nel 1894 da George Saintsbury) per indicare gli appassionati dell’autrice e il loro rapporto affettivo con lei. A cura e con traduzione di Giuseppe Ierolli.
Il racconto era già stato pubblicato in italiano nel 1982 da Mursia, ma subito uscito di catalogo. Un graditissimo ritorno. Scheda su jasit.it
Juvenilia di Jane Austen – Finalmente, le scoppiettanti, irresistibili opere giovanili di un’adolescente Jane Austen, già piccolo prodigio di abilità narrativa e ironia, sono disponibili sul mercato editoriale in edizione integrale. Traduzione di Giuseppe Ierolli. Scheda su jasit.it
Non è l’unica nuova edizione degli Juvenilia regalataci dal 2017: anche la casa editrice Rogas ha pubblicato un prezioso volume, sempre in versione integrale, nella traduzione di Stefania Censi e Adalgisa Marrocco, con un’introduzione di Beatrice Battaglia (docente di letteratura inglese all’Università di Bologna e massima studiosa di Jane Austen in Italia) e uno scritto di Virginia Woolf. Scheda su jasit.it
I fondamentali Juvenilia potranno finalmente essere conosciuti anche da chi ha meno dimestichezza con la lingua madre dell’autrice.
L’anno si chiude con un altro saggio. A dicembre è stato pubblicato Il corpo di Jane Austen, di Roberta Grandi, ricercatrice di Letteratura Inglese presso l’Università della Valle d’Aosta (nonché socia JASIT), edito da Editpress.
«La critica ha spesso descritto le opere di Jane Austen come testi in cui il corpo scompare, in cui la passione tace. Eppure gli appassionati austeniani sanno quanto questo sia lontano dalla propria esperienza di lettura.»
L’autrice racconta proprio come la fisicità sia sempre molto presente nelle opere austeniane e rivesta una grande importanza narrativa e sociale. Scheda su jasit.it
In questo elenco ho scelto di raccontare le uscite dedicate alle opere di Jane Austen o ad aspetti specifici della sua vita, o alle opere di autori che di lei hanno scritto, tralasciando altre pubblicazioni. Ma non posso non ricordare un’iniziativa lodevole di divulgazione che ha portato in edicola l’opera omnia (compresa un’ampia selezione di lettere): mi riferisco alla collana Jane Austen di La Repubblica, composta di nove libri usciti tra il 12 luglio e il 12 settembre.
Non mi resta che augurare di nuovo buonissime letture austeniane anche nel 2018!
Credetemi, fratelli, non c’è nessuno pari a Jane quando ti trovi in una brutta situazione. Dio la benedica, chiunque sia stata. (Rudyard Kipling, I Janeites)
Per saperne di più
☞ Dear Aunt Jane: come nacque il mito – Il Memoir di J.E. Austen-Leigh Parte Prima – Parte seconda
☞ Un tè con Virginia e Jane nella stanza tutta per sé
☞ Perfetta ed immortale, così parlò Virginia
☞ Come nasce la parola Janeite
☞ Juvenilia: le allegre scorribande letterarie di una ragazzina ribelle di nome Jane Austen
☞ Un solo genere: la grande letteratura. L’opera omnia di Jane Austen in edicola con La Repubblica