Ovvero: un artista Janeite e la Bank of England.
Sì, questo potrebbe essere il sottotitolo giusto per questo post di metà dicembre 2016.
Ogni ammiratore di Jane Austen sa che, per la legge dei grandi numeri (nel caso dei Janeite, si tratta di numeri da capogiro, tanto è folta la loro schiera in tutto il mondo), e soprattutto per la famosa legge austeniana She’s everywhere, ella è ovunque, prima o poi capiterà di incontrare un proprio simile quando e dove meno se lo aspetta.
Ebbene, le notizie di questi giorni provenienti dalla patria di Jane Austen raccontano di uno stimatissimo ed impareggiabile artista dell’incisione e della miniatura che ha lasciato la propria firma su alcune banconote in un modo più che ingegnoso, da vero artista e cogliendo tutti di sorpresa. E rendendo omaggio a Jane Austen.
Graham Short, infatti, ha nascosto un minuscolo ritratto di Jane Austen su quattro nuove banconote da cinque sterline, quelle con Sir Winston Churchill, anticipando con uno straordinario, appassionante colpo di scena (ed un imprevisto “regalo” di Natale) il debutto della grande autrice sulle banconote da 10 che saranno in circolazione a partire dal prossimo mese di gennaio. Ma non finisce qui… Le quattro banconote sono state disperse, in gran segreto, ai quattro angoli del Regno e sono, forse, già passate attraverso le mani di ignari possessori!
In questa piccola grande storia fatta di arte che sgorga dalle abili mani di un grande artigiano, di amore per la lettura & letteratura, e di convinzione che l’arte sia un bene di tutti, anche quando appare su una vile, utilitaristica banconota, ci sono gli ingredienti per un racconto che la stessa diretta interessata, Jane Austen, non avrebbe esitato a raccontare con dovizia di dettagli, battute argute e dosi massicce di autoironia. Magari in una delle sue divertenti lettere alla sorella Cassandra…
Oggi vi invito a prendere un tè alla Banca d’Inghilterra, provando a raccontarvi con le mie ben più umili ma sentitissime parole questa vicenda che ingentilisce e impreziosisce quattro semplici banconote. Nel nome di Jane Austen.
La nuova banconota da cinque sterline è stata messa in circolazione lo scorso 13 settembre. Ma dal diffondersi della notizia di questo ritratto nascosto, lo scorso 6 dicembre, su quattro banconote, tutti i possessori dei new fiver del Regno Unito stanno furiosamente frugando nei portafogli e in ogni tasca. Va da sé, infatti, che queste quattro “banconote austeniane” abbiano ora un valore ben più elevato delle loro nominali cinque sterline: si parla di ben 20.000 sterline, una cifra da capogiro.
A renderle incommensurabilmente preziose ai miei occhi sono la motivazione che le hanno generate e la creatività messa in campo dall’incisore Graham Short.
Durante la sua carriera, il grande artista settantenne, sempre alla ricerca di qualcosa di diverso su cui misurare la propria abilità, ha spesso meravigliato il mondo con i propri lavori: ha inciso le parole del Padre Nostro sulla capocchia di uno spillo ed ha realizzato un ritratto della Regina Elisabetta II su un pezzetto d’oro grande quanto la cruna di un ago (venduto di recente per 100.000 sterline).
Questa volta, però, cercava qualcosa di speciale, possibilmente lontano dai classici sentieri dell’arte incisoria. Short ha sempre creduto che l’arte debba essere alla portata di tutti e non rinchiusa nelle gallerie d’arte, ad esempio, dove una minima parte della popolazione può entrare in contatto con le opere. Avendo tra le mani la banconota da cinque sterline, ha pensato che fosse uno strumento ideale per raggiungere più persone possibile perché può facilmente circolare tra la gente, ogni giorno.
Ricordando che il prossimo anno, il 2017, si celebra il Bicentenario della morte di Jane Austen, e che proprio questa autrice sarà sulle banconote da dieci sterline in circolazione da gennaio, Short non ha avuto dubbi sul soggetto e si è messo al lavoro.
Abituato a lavorare tra mezzanotte e le 5 del mattino per trarre maggiore concentrazione dal traffico ridotto delle ore notturne, gli ci sono volute due settimane per realizzare questi pezzi unici di banconote, ed il risultato è davvero peculiare.
Il ritratto di Jane Austen si trova sulla parte olografica delle banconote, vicino al disegno del Big Ben
ma è visibile esclusivamente sul retro e se si cerca un angolo di luce specifico, che la illumini:
A coronamento di questo omaggio alla grande scrittrice britannica, Short ha aggiunto un dettaglio: una citazione da uno dei suoi romanzi, diversa per ogni banconota – che, ai miei occhi, appare come una prova inconfutabile della sua conoscenza delle opere austeniane.
☞ If I loved you less, I might be able to talk about it more, (Se vi amassi di meno, sarei capace di parlarne di più), da Emma (Numero di serie AM32 885551)
☞ To be fond of dancing was a certain step towards falling in love, (Essere amante del ballo era appena a un passo dall’innamorarsi), da Orgoglio e Pregiudizio (Numero di serie: AM32 885552)
☞ A large income is the best recipe for happiness I ever heard of, (Una buona entrata è la ricetta migliore per la felicità di cui io abbia mai sentito parlare), da Mansfield Park (Numero di serie: AM32 885553)
☞ I hope I never ridicule what is wise or good, (Spero di non mettere mai in ridicolo ciò che è saggio e buono), da Orgoglio e Pregiudizio (Numero di serie: AM32 885554)
Per metterle in circolazione, ha pensato che fosse giusto allargare il più possibile la gamma di possibilità: la prima è stata spesa il 5 dicembre in un piccolo (e ignaro) bar di Kelso, in Scozia, dove ha sede la galleria di Tony Huggins-Hale, che espone i lavori di Short; le altre tre sono state spese nei giorni successivi in Inghilterra (Warwickshire o Gloucestershire, non è dato saperlo), Galles e Irlanda del Nord.
L’incisore vorrebbe che i fortunati possessori della banconota la conservassero perché è un’opera d’arte vera e propria ma, ovviamente, lascia a loro la scelta se venderla o tenerla. In effetti, tutte le opere di Short hanno un valore medio di 50.000 sterline e queste quattro banconote potrebbero fare la gioia di altrettante persone. La sua speranza è che non siano messe all’asta attraverso i canali tradizionali, solitamente preclusi a non specialisti, ma ad esempio su un canale generalista e aperto a tutti come Ebay.
“Se qualcuno riesce a trarne un po’ di denaro extra per Natale, ne sarei felicissimo”, ha dichiarato ad un quotidiano scozzese, sottolineando così come per lui questa operazione non sia in nessun modo legata ad una speculazione personale ma solo una sfida artistica con se stesso e di valore sociale.
Per l’incisore progressista e Janeite, però, potrebbero profilarsi guai seri all’orizzonte perché questo gesto è ascrivibile al reato di contraffazione, secondo il Currency & Banknotes Act in vigore, ma è pur vero che sta alla stessa Bank of England e alle autorità decidere se accusare Graham Short o – come ardentemente spero nel mio cuore di Janeite nonché di ammiratrice degli artisti che credono nel valore sociale dell’arte – chiudere un occhio alla luce dell’intento altruista e artistico.
Infatti, secondo quanto riportato da BBC, l’unica motivazione di Short è diffondere “good faith and happiness”, buona fede e felicità, in tutto il paese. Inoltre, a confermare questo intento altruista c’è la notizia diffusa dal quotidiano scozzese The Scotsman secondo la quale una quinta banconota è già stata realizzata per essere donata alla Jane Austen Society inglese proprio per onorare la geniale autrice britannica.
Chiunque trovi la fatidica banconota da cinque sterline austenianizzata sarà libero di farne ciò che vuole. Se si trattasse di un Janeite, non ho dubbi, sarebbe subito incorniciata e gelosamente custodita. (Nel mio altarino austeniano, ad esempio, traboccante di libri, cartoline e all things Austen, farebbe una splendida figura accanto alla Jane Austen Action Figure e al sacchetto di lavanda dal giardino di Chawton…)
Prendiamo nota dei numeri di serie, dunque: se in questo periodo ci capiterà di andare nel Regno Unito, dovremo osservare accuratamente le banconote da cinque sterline che ci capiteranno tra le mani e controllarne il numero di serie. Prevedo una drastica riduzione dell’uso di carte di credito…
Grazie di cuore a Graham Short e al suo ardimentoso omaggio alla geniale Jane Austen, con la viva speranza che la Bank of England comprenda e apprezzi il suo straordinario gesto.
Bibliografia e Link Utili
Le notizie di questo articolo sono basate sui seguenti articoli:
– First Jane Austen fiver worth £50k spent in Scotland, 6 dicembre 2016, The Scotsman
– £5 notes ‘worth £20,000’ in circulation, 7 dicembre 2016, BBC
– Your new five pound note could be worth ‘up to £50,000’, 9 dicembre 2016, The Independent
– il post sul blog del gallerista Tony Huggins_Haig dove raccomando la visione del breve video che mostra l’apparizione del ritratto sulla banconota.
Per sapere tutto sulla banconota da dieci sterline in circolazione dal prossimo gennaio:
– Jane Austen vale 10 sterline per la Banca d’Inghilterra. Dal 2017 apparso su Un tè con Jane Austen
Infine, raccomando uno sguardo al sito dell’artista incisore Graham Short.
Da non credere a quel che leggo!!! Geniale davvero, questo artista!
Però non ho capito bene una cosa, o forse ho letto male il tuo post, Silvia, ma Short non ha ricevuto un incarico “istituzionale”; ha realizzato le banconote di sua iniziativa e le ha messe in circolo, come credo di aver capito dal tuo accenno ai guai con la Bank of England e le autorità britanniche. Pur apprezzando, da brava janeite, l’iniziativa dal punto di vista artistico e sociale (soprattutto se avrò la fortuna di avere una delle banconote tra le mie mani!), dall’altro lato temo le possibili conseguenze che tale gesto potrebbe avere su eventuali malfattori, assai meno geniali e altruisti del nostro Short…
Sì, confermo, Short ha preso 4 banconote e le ha modificate, di sua iniziativa. In un articolo, afferma di averne parlato alla Bank of England, che pare sia stata molto serena e gli abbia assicurato di non aver nulla da ridire. Speriamo che anche lì ci siano dei Janeite così contenti di questo exploit a dimenticare le bieche questioni legali!