Sarei banale se dicessi che accadde per caso? Sì, perché tutti i libri che leggiamo in realtà ci chiamano, a gran voce, mentre noi continuiamo a pensare che sia frutto del caso.
(Un’amica lo sta leggendo, ma guarda il caso… Ne ha parlato la tv, ma guarda il caso… Stavo facendo un giro in centro e l’ho visto nella vetrina, ma guarda il caso… Lo avevo incrociato studiando per un esame all’università, ma guarda il caso…)
Ogni volta che inizio l’ennesima rilettura, è un po’ come “tornare a casa” trovando però sempre qualcosa di nuovo, di speciale… Ed immancabilmente mi torna in mente un’altra esperienza specialissima: la prima, appunto…
Avevo vent’anni esatti quando Jane Austen mi chiamò, la prima volta, da un film in bianco e nero.
Avevo appena visto in tv Rebecca la prima moglie ed il mio cuore aveva palpitato per quell’antipatico, imperscrutabile, fascinosissimo Max De Winter impeccabilmente interpretato da Laurence Olivier. Così, quando vidi che avrebbero trasmesso un altro suo film, non esitai a guardarlo. Era Orgoglio e Pregiudizio del 1940.
Chi lo ha visto sa che è appena un accenno al romanzo originale, con molte eclatanti libere interpretazioni. Quindi non si stupirà nel sapere che sì, mi piacque molto, ma non me ne innamorai – non subito, almeno. Questo film non era ancora esattamente Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen. Ma era solo questione di tempo, pochissimo tempo…
Il fuoco si accese poco dopo, infatti.
Il caso (!!) mi fece passare davanti alla bancarella di super sconti che Feltrinelli esponeva (oggi non più) davanti al proprio storico punto vendita in Piazza di Porta Ravegnana (bei tempi!). L’occhio mi cadde su Orgoglio e Pregiudizio, tascabile Mondandori (ed. 1986), a pochissime migliaia di lire (eh sì, c’erano ancora le lire!).
E fu subito mio. Nel senso che non solo lo acquistai senza pensarci neppure un istante, ma anche che lo divorai nel giro di due giorni e tre notti. Ed io fui subito sua!
(oh, sì, per quei tempi, da studentessa agile e disinvolta centometrista della pagina stampata, mi ci volle più del normale: continuavo a rileggere scene o interi capitoli, anche a voce alta, tanto intenso era il piacere di “vivere” quell’esperienza letteraria)
Nonostante la traduzione in un italiano d’antan, con i nomi propri di persona quasi tutti italianizzati, fino a uno sconcertante “Bettina” al posto di “Lizzy” (scoprii solo molto tempo dopo che si trattava della fondamentale prima versione italiana del 1932, di Giulio Caprin), fui subito conquistata.
Se il primo capitolo mi colpì come un raggio di sole attraverso nuvole nere di tempesta, fu poco più avanti che caddi rovinosamente e sempiternamente innamorata di Elizabeth Bennet, quindi di Orgoglio e Pregiudizio ed infine di Jane Austen…
In quale punto? Questo:
Per la scarsità dei cavalieri, Elisabetta Bennet era dovuta rimanere seduta due giri e durante questo tempo il signor Darcy era rimasto in piedi vicino a lei, tanto da farle sentire, senza essere notata, una conversazione tra lui e il signor Bingley che aveva un momento smesso di ballare per sollecitare l’amico a unirsi a lui.
“Venite Darcy” gli aveva detto “voglio che balliate.[…] Parola d’onore, non ho incontrato in vita mia tante ragazze simpatiche e ve ne sono parecchie, guardate, straordinariamente carine.”
“Siete voi che state ballando con l’unica bella ragazza della sala” disse il signor Darcy ammiccando alla maggiore delle signorine Bennet.
“Quella è la più bella creatura che abbia mai incontrato! Ma proprio dietro di voi sta seduta una delle sue sorelle, che è molto graziosa e, direi, molto simpatica. Permettetemi di chiedere alla mia dama di presentarvi.”
“Quale intendete?” e voltandosi fissò un momento Elisabetta tanto da afferrarne lo sguardo, quindi ritrasse il suo e disse freddamente: “E’ passabile, ma non così bella da sedurre me, né per il momento mi sento disposto a prendere in considerazione delle signorine lasciate in disparte da altri cavalieri. Fareste meglio a ritornare alla vostra dama e goderne i sorrisi, perché con me sprecate il vostro tempo.”
Il signor Bingley seguì il consiglio. Il signor Darcy passò oltre ed Elisabetta rimase con dei sentimenti per nulla cordiali a suo riguardo. Pur nonostante raccontò il fatto con molto spirito alle sue amiche, perché aveva un naturale vivace e giocoso che si dilettava di tutto ciò che poteva far ridere.
(capitolo III – dall’edizione Mondadori citata)
Una folgorazione! La protagonista (ventenne, quindi mia coetanea, con grandi occhi scuri, come i miei, che cammina e legge tanto, e osserva, come me… e nella quale mi ero già pienamente identificata) viene umiliata in malo modo in pubblico, per di più in un contesto gioioso, da un damerino con la puzza sotto il naso, e lei che fa? Lo prende proprio per il suo aristocratico nasino! Non solo: parla dell’episodio ad altre persone sfoderando ironia e risate.
Io mi sarei sentita ridotta ai minimi termini, mi sarebbe venuta una gran voglia di piangere, avrei maledetto il bel damerino per avermi rovinato la serata, avrei sperato che la scena non fosse stata notata da nessun altro e mi sarei be guardata dal parlarne ad anima viva!
Che insegnamento meraviglioso…
E, nelle pagine seguenti, quanti altri insegnamenti e che emozioni senza precedenti…
Che donne strepitose, Jane (l’autrice) ed Elizabeth (la sua creatura)…
E Darcy, che si rivela uomo ideale del tutto imperfetto…
E che intrecci, che personaggi, che abilità descrittiva, che introspezione psicologica, che brillante critica delle meschinità umane!…
Non riuscii più a staccare gli occhi ed il cuore da quel libro!
(Per carità, l’edizione tascabile Mondadori è una vecchia traduzione del 1932 in cui Lizzie diventa Bettina, tutti i nomi propri sono tradotti in italiano, ci si rivolge a Lady Catherine con un comicissimo “madama” e lo you inglese è malamente trasformato talvolta in “lei” e talvolta in “voi” – ma non riesce a sminuire l’Austen Power!)
Da allora, sono un’inguaribile Jane Austen Dipendente, rileggo tutte le sue opere periodicamente, mi incuriosisce tutto ciò che riguardi la donna e l’autrice, mi rincresce che non sia maggiormente conosciuta, o che ci siano ancora troppi pregiudizi sui suoi romanzi, o che l’industria culturale sia troppo disinvolta nel produrre inutili imitazioni della materia austeniana. Insomma, sono una vera e propria Janeite!
Certo, il primo amore non si scorda mai: il romanzo più adorato continuerà ad essere Pride and Prejudice (Orgoglio e pregiudizio), e la mia eroina austeniana preferita Elizabeth, ed il mio cuore palpiterà sempre un po’ di più per Mr Darcy.
Ma non ho alcun dubbio sul fatto che questo incontro con Jane Austen sia stato provvidenziale ed abbia avuto un ruolo determinante nella mia crescita personale.
E’ innegabile che le opere di Jane Austen siano capolavori universali, e che lo saranno sempre, in ogni tempo ed in ogni luogo, per chiunque.
Ma ciò che ai miei occhi le rende irresistibili sono le donne da lei dipinte con impareggiabile maestria, che sono ancora oggi e saranno sempre un modello strepitoso di modernità.
E voi? Quando avete incontrato Jane Austen la prima volta nella vostra vita? Raccontatelo qui, nei commenti, o nei vostri blog, se vi va! Sono molto curiosa…
Link utili:
– Orgoglio e Pregiudizio 1949, ovvero: adorabile infedele, il tè delle cinque dedicato alla recensione di questo film leggendario
– Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) film del 1940 di Robert Z. Leonard, con Greer Garson e Lawrence Olivier, su IMDB
he,he,he… adesso, se mi ci fai pensare, il mio primo incontro con JA era accaduto una quindicina anni fa, con la Emma. Sai che in prima lettura mi era parso lento, statico, quasi noioso, e ci ho messo buone due settimane prima di passare la prima metà del libro… solo con la seconda lettura sono riuscita a riconoscere il tesoro che si nascondeva dentro….
Un abbraccio forte,
Ziamame
io credo di averla incrociata nei libri di scuola al liceo, ma letteratura inglese la facevamo con una prof molto svogliata quindi non mi ricordo assolutamente nulla (purtroppo non solo di jane, ma di tutto!).
ci siamo incontrate davvero grazie a silvia (del blog vorrei essere un personaggio austeniano): ne parlava così tanto che quest’estate mi sono incuriosita e, trovandolo nella libreria dei libri “da giovani” dei miei (pensa che costava 350 lire ^___^ ) ho iniziato a leggere Orgoglio e pregiudizio
Il mio primo incontro con Zia Jane risale al giugno del 2002…. anzi, un momento: questa storia inizia qualche mese prima, in realtà! Inizia il 28 settembre 2001 data di uscita del mio film preferito: Moulin Rouge!!! Quale connessione esiste tra questo film stupendo e la Zia?? Beh, una connessione c’è, eccome… Trattasi di Ewan McGregor! Quando vidi Moulin Rouge rimasi folgorata da tutto e m’innamorai follemente di lui… e così decisi di cercare tutti i film che aveva interpretato… e tra questi c’era un film intitolato Emma del 1996 con Gwyneth Paltrow; scoprii che il film era tratto da un romanzo di una certa Jane Austen che avevo sentito nominare di sfuggita forse una volta o due, la cosa m’incuriosì: ero interessata ovviamente al film… ma decisi che, in attesa di riuscire a vederlo, se mi fosse capitato di trovarlo in libreria avrei comprato il libro, così per farmi un’idea della storia e capire quale fosse il personaggio interpretato da lui (dopo due righe non ebbi dubbi che fosse Frank Churchill!!). E infatti nel giugno di 9 anni fa, trovai il libro e lo comprai… e quando lo iniziai a leggere fu amore a prima vista!!! La cosa che mi colpì di più (e mi colpisce tutt’ora) fu la straordinaria attualità del romanzo che sembrava parlare di noi, della nostra epoca: benché fossero passati 200 anni i caratteri delle persone, le ipocrisie, le invidie, le piccole miserie umane sono rimaste le stesse, ed è facile rintracciare nella realtà quotidiana personaggi e situazioni simili a quelli descritti da Jane! E così si è rivelata la mia vocazione di Janeite! Poi quell’autunno riuscii finalmente a vedere il film (che è la sola e unica trasposizione possibile di Emma per me, ci sono troppo legata) e in meno di due anni lessi gli altri romanzi della Zia!
Devo a lei la mia passione per l’Ottocento inglese!
😉
@Federica: 😉
Io più che altro direi che non ho mai avuto un incontro diretto con la cara signorina Jane, piuttosto ci sono cresciuta accanto. Ebbene s, mamma e zia totalmente Jane-dipendenti, tutte e due con il loro ‘altarino Austeniano’ come lo definisci tu! Rubacchiare dalle loro librerie è stato abbastanza naturale, credo di aver letto O&P la prima volta a 15 o 16 anni, ma la storia mi era già stata abbondantemente raccontata^^ Per me, però, la folgorazione è arrivata con la lettura di Persuasione, che è tutt’ora il mio preferito, anche se Lizzy e Darcy resteranno sempre i suoi personaggi che amo di più!
@tutte: grazie per i vostri commenti! Quante scoperte bellissime si fanno, a proposito delle persone, semplicemente chiacchierando di un libro…
@ziamame: la signorina Woodhouse, esile e quasi etera, è un tipino tosto, sembra un’acqua cheta ma poi sfodera un cervello ed un carattere di tutto rispetto. Questo è vero per il personaggio esattamente come per il romanzo…
@Federica: benedetti blog, che ci fanno conoscere le tante, variopinte realtà intorno a noi! E che bello rispolverare (sul serio) un vecchio libro (350 lire!) e scoprire che è così attuale!
@Silvia: di nuovo la fascinosa Emma! E anche per te, tutto è cominciato sullo schermo! Ecco, questo diomostra che talvolta il film può aiutare la conoscenza del libro da cui è tratto. E da brava Janeite, hai fatto proselitismo involontario – Federica 😉
@Francesca: che invidia!!! Un “altarino austeniano” in casa bell’e pronto! E, come se non bastasse, le storie di Zia Jane come favole alla sera! Un grazie alla mamma e alla zia (queste zie!, sono fondamentali) per ciò che ti hanno donato.
Io l’ho scoperta quando è venuto fuori il film ” Ragione e Sentimento”
con Emma Thompson e Kate Winslet.
Penso sia cominciato tutto da li,
i film in costume, l’Inghilterra e
naturalmente i romanzi della zia
Jane…..ahhhhhhhhhhhhhhh! tutto
molto incantevole.
Un abbraccio
Susy
Bonsoir mia delizia,
quasi commossa per questo tuo bel post, son qui a raccontar come la zia Jane è entrata nel mio cuor.
Ho incontrato tardi la cara Jane, da giovinetta leggevo solo il mio Fedor, l’amato Oscar e poi Tolstoj, Sartre .. Kafka ma visto l’età salto un po’ della mia vita ed arrivo all’incontro … ho a dir il vero iniziato con Pamela di Richardson, poi alla fine del 2006 alla ricerca di un bimbo che non arrivava mi son ritrovata a far i conti con una malattia che si era autoinvitata nel mio corpo. Visite, esami e poi ricovero per estirpare sta cosa (endometriosi) ed allora scelsi di portare con me un libro in offerta con due romanzi R&S ed O&P, in 12 gg di ricovero letti entrambi, anzi divorati, assorbiti fino all’ultima sillaba ed è così che la zia Jane mi acompagna in qs lotta in lei ritrovo forza, animo e quando nel 2009 persi al terzo mese il tanto cercato bimbo di cui sopra ancora in lei mi rifugiai leggendo i suoi scritti giovanili e grazie a lei ho trovato voi mie janeites ^.^ e la storia continua ….
bacione
Aldina
Che bella storia d’amore la tua con zia Jane! Per quanto riguarda Elisabeth, bè è donna scaltra e straordinariamente sveglia, ha capito che chi disprezza compra…altro che damerino, caro signor Darcy!!!!!Trattato a dovere è diventato un “cucciolone”!!
Saluti
io l’ho incontrata per la prima volta con cime tempestose..avevo circa 15 anni e mi sono lasciata trasportare proprio come i tipici amori giovanili…è stato stupendo e l’ho divorato in un paio di giorni *_*
Sono ripetitiva, lo so, ma è sempre un’emozione profonda ed intensa leggere le piccole grandi storie legate a questo denominatore comune che è Jane Austen – e, più in generale, l’amore per i mondi paralleli che si aprono a noi nelle pagine die libri.
E buona parte dell’emozione viene dalla percezione della sincera, serena partecipazione di chi inserisce il proprio commento.
Brindo a tutte voi, carissime, con la mia tazza di tè serale (quella che preferisco tra tutte quelle della giornata).
Anch’io ho conosciuto Jane con “Orgoglio e pregiudizio”. Non posso negare di essermi anch’io infatuata del bel Darcy, però devo dire che è stata Elisabeth a conquistarmi, un personaggio formidabile!
Quello che più mi colpì in effetti della scrittura di Jane fu la sua incredibile modernità! D’altronde è questo che sono i Classici: libri che possono essere letti in qualunque epoca, e tu senti che descrivono comunque il tuo mondo.
Ciao Sylvia!!è un piacere conoscerti,grazie del tuo passaggio,subito contracambiato…le amanti dell’english style vanno “sostenute”…il tuo blog è una delizia per l’intelletto!!Ho amato molto “Orgoglio e Pregiudizio” ma l’ho scoperto in età adulta,come fan della letteratura e di tutto ciò che ha un anima inglese!!Un bacio,a presto per…un tea 😉
Buonasera Silvya…che delizia questo tuo post!
Io ho iniziato ad accorgermi “davvero” di Jane Austen, qualche anno fa, quando per caso passammo davanti alla sua casa-museo, a Bath…lei era lì (a grandezza naturale) sull’entrata che dava il benvenuto a chiunque entrasse! E’ stato un colpo di fulmine…
Un caro saluto, *Maristella*.
@Federica: grazie e benvenuta! Ogni momento è quello giusto per un tè…
@Phoebes: Elizabeth è un bel modello e credo rappresenti molto bene l’intero lavoro compiuto da zia Jane.
@Maristella: davanti a casa sua a Bath! Mari, pensa che nel lontano 19… bè, quello che era, andai in visita a Bath e… non mi portarono a vedere al casa di zia Jane!!! In seguito, andai a Londra ma non ho mai più avuto occasione…!!
Brrrr… che paura… la Radcliffe… sai che non ho mai letto i famosi Misteri di Udolfo… anzi, non ho mai letto neanche uno romanzo gotico… mi tengo meglio il mio amato Tom Jones (semplicemente adorrrrrrooooo H. Fielding)…. mmmmmm!!!!!!
continuo messaggio: lo dico solo per restare in tema della letteratura inglese….
KISS and HUGS!
Ciao Sylvia! piacere di conoscerti. Vedo che ho trovato un bel gruppo di persone con la mia stessa passione: la lettura e soprattutto i romanzi di Jane Austen!!!!
Io mi sono lanciata in questo magico mondo circa 10 anni fa.
Alle superiori odiavo leggere!!! Non mi piaceva il fatto che dovevo leggere per forza quello che mi veniva imposto da insegnanti che, come dice Federica, svogliati com’erano, non ti facevano “amare” quel determinato autore o romanzo.
Poi da sola, incuriosita, ho cominciato a leggere prima i romanzi più famosi, per passare poi a tutta la bibliografia dei miei autori preferiti…..
Adesso sto rileggendo “orgoglio e pregiudizio”, con il GdL, e non vedo l’ora di rileggere anche Emma!!!
Ciao ciao
Cri
ho scoperto questo blog per caso… che dire, Jane Austen è una delle mie autrici preferite.. (anche se imperdonabilmente non le ho ancora dedicato uno spazietto nel mio blog!).. anche per me l’incontro è stato assolutamente casuale, quando da adolescente in preda ai fumi del Romanticismo più totale ero in cerca di “compagnia” per i miei lunghi viaggi sui mezzi pubblici…
complimenti per il blog, continuerò sicuramente a seguirlo!
Se ti va, vienimi a trovare su http://www.viaggidinchiostro.blogspot.com
ciqo
@cri-val: Benvenuta, Cugina! Sì, hai decisamente trovato un gruppo di affezionatissime nipoti di zia Jane, che amano rispettosamente e incondizionatamente le sue opere e la sua figura di donna e scrittrice. Purtroppo, gli insegnanti spesso non capiscono quale potere possono avere: fare amare o fare odiare le cose che insegnano. Credo che il fascino di Jane Austen sia rimasto in qualche modo annidato nella tu amemoria e, una volta libera, al momento giusto è riemerso! – Il 28 ci sfogheremo con i commenti su P&P!!!
@ciqo (Basilico e Mentuccia) Ma benvenuta anche a te! Credo che in questo e nei blog delle Cugine troverai molto gustoso pane per i tuoi denti austeniani! Ci vediamo presto anche nel tuo blog, che ha un nome molto libresco e, perciò, invitante.