Leggere Jane Austen | Sanditon

L’insostenibile indeterminatezza di un capolavoro in potenza

Sanditon - walking dress, parasol, bathing machines
Abito da passeggiata con parasole per località balneari (sullo sfondo una “bathing machine”) – fonte: janeaustenslondon.com

Sanditon è l’ultimo romanzo di Jane Austen, rimasto incompiuto a causa della sua morte, avvenuta il 18 luglio 1817 dopo una malattia lunga e dolorosa, i cui primi sintomi erano iniziati nella primavera del 1816. Questo abbozzo di romanzo è costituito da appena 24.000 parole, le ultime che l’autrice ha composto con l’intento di raccontare una nuova storia.
Tra le opere più trascurate dagli appassionati, questa è forse la più dimenticata di tutte. Non è l’unica incompleta di Jane Austen: anche The Watson (I Watson) resta privo di una fine ma per scelta dell’autrice stessa, che lo abbandonò per non riprenderlo mai più, e addirittura sappiamo come sarebbe finito grazie a una nota del nipote biografo James Edward Austen Leigh, il che rende la sua incompiutezza più sopportabile. Sanditon è tra i due il più doloroso.
Un romanzo incompleto è un concetto che la mente non considera perché contrario al raccontare una storia: prima o poi, ogni storia che si rispetti arriva ad una conclusione o, meglio, ad una compiutezza così come l’ha voluta chi l’ha concepita, anche se decide di lasciare volutamente qualcosa in sospeso. Iniziare a leggere una storia sapendo già che saremo abbandonati in mare aperto, nel bel mezzo dell’azione, perché così ha voluto il fato e non l’autore, non depone a favore di questa esperienza.
E questo è più che mai vero se si tratta di Jane Austen perché già è faticosamente insostenibile rassegnarsi a farsi bastare i sei romanzi completi che ha regalato all’umanità. Se poi aggiungiamo il fatto che questo incompiuto è tale a causa delle sua morte, avvenuta dopo oltre un anno di crescenti sofferenze, diventa impossibile avvicinarlo senza avvertire un’ombra di dolore per la sua sorte e di rammarico per ciò che avrebbe potuto essere e non sarà mai.
C’è chi rifiuta di leggerlo, e chi lo fa come se dovesse togliersi un dente.
Eppure, così facendo si rischia di perdere una Jane Austen appassionante – sì, appassionante – perché inedita, intenta a costruire una nuova se stessa letteraria, che esce dal salotto di casa e dal proverbiale villaggio con tre famiglie a lei tanto caro per approdare su una spiaggia in faccia al mare aperto, tutta proiettata al futuro oltre quell’orizzonte. Se possibile, una Jane Austen ancora più geniale e potente, che sembra trovare in queste pagine la forza uguale ma contraria per contrastare quanto le sta accadendo mentre scrive.

È indispensabile abbandonare ogni resistenza, ogni mestizia, per cambiare prospettiva: non si tratta “solo” di 11 capitoli e un frammento del 12mo, ma sono le ultime, scintillanti 24.000 parole di Jane Austen. Non le si può ignorare, devono anzi essere onorate e amate perché hanno tutte le carte in regola per essere potenzialmente il suo capolavoro più grande: un orizzonte ampio quanto il mare sulle cui rive è ambientato, un’intera comunità di personaggi come protagonista e un’ironia dirompente, senza precedenti.
Servitevi di tè abbondante, indossate allegri costumi e cuffie da spiaggia, e lasciatevi convincere a tuffarvi con me nel mare della cittadina balneare di Sanditon. Venite a conoscere l’ultima strepitosa Jane Austen.


Il manoscritto

Sanditon manuscript
La prima pagina di Sanditon

È una delle pochissime opere austeniane il cui manoscritto sia giunto fino a noi. Si tratta di tre quaderni, per un totale di 120 pagine di 20-28 righe ciascuna, circa 24.000 parole, custoditi al King’s College di Cambridge, Regno Unito. Contiene 11 capitoli completi e l’inizio del dodicesimo.
L’esistenza di questa ultima opera è stata a lungo conosciuta solo all’interno della famiglia Austen. Nel corso del tempo, pochi studiosi avevano potuto accedere ai fogli manoscritti, finché nel 1871 non vennero pubblicati degli estratti, con il titolo The last work nella seconda edizione del Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen), cioè la prima biografia mai pubblicata sull’autrice, scritta dal nipote James Edward Austen-Leigh. La versione integrale fu pubblicata nel 1925 con il titolo Fragment of a Novel, da Clarendon Press (Oxford University Press) nell’opera omnia curata dallo studioso ed esperto austeniano Robert Chapman, che ne trascrisse il testo mentre era ancora di proprietà della famiglia Austen.

Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen), 1871
Frontespizio del Memoir, 2a ed., con i “fragments” di Sanditon

La composizione

Il manoscritto di Sanditon ci rivela le date di composizione. Vi sono annotate, infatti, tre date: 27 gennaio 1817 sul primo foglio del primo quaderno, presumibilmente la data in cui Jane Austen lo ha iniziato; 1 marzo 1817, sulla prima pagina del terzo quaderno; infine, 18 marzo 1817, sull’ultima pagina, proprio sotto l’ultima riga vergata dall’autrice (che è anche la prima e unica presente sul foglio, che resta inesorabilmente bianco). Questo è il punto in cui Jane Austen lo abbandona, a meno di due mesi dall’inizio (e a quattro mesi esatti dalla morte, il 18 luglio successivo), per l’aggravarsi della sua malattia, che evidentemente le impedisce di fare ciò che per lei è esattamente come respirare, ovvero scrivere.

Sanditon manuscript
L’ultima pagina, con la data “March 18th.” sotto la riga, l’unica, l’ultima

Il titolo

Quello che usiamo oggi, Sanditon, non è il titolo scelto da Jane Austen, che di fatto non ha lasciato indicazioni scritte al riguardo né sul manoscritto né altrove. È stato attribuito sulla base della tradizione familiare, testimoniata da una lettera di Anna Lefroy (8 agosto 1862) al fratello James-Edward, mentre quest’ultimo stava preparando la biografia della zia, Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen). Secondo un’altra tradizione familiare, che però non ha trovato riscontri più certi, sembra che Jane volesse intitolarlo The Brothers (I fratelli).
A ben pensarci, entrambi i titoli sarebbero pertinenti ma uno un po’ più dell’altro: i tre fratelli Parker (Thomas, Sidney e Arthur) sono, ognuno a proprio modo, tra i principali artefici del destino di quanto accade a Sanditon – e il dispiacere di non conoscere quale ne sarebbe stata l’evoluzione colpisce ancora di più se si pensa che è la prima volta che Jane Austen concentra tanta attenzione su degli uomini.
Ma resta innegabile che la vera grande protagonista sia proprio la cittadina balneare stessa, il cui nome sembra ispirato a “sandy town”, la città di sabbia – legato al mare, sì, ma anche a un aspetto filosofico dell’esistenza umana, ovvero la fragilità della vita, come indica anche la particolare attenzione che il testo riserva alla salute.
E Sanditon sia.

L’opera: una Jane Austen nuova e scintillante

Sanditon ci restituisce un’idea precisa di quello che resta l’ultimo stadio dell’evoluzione di questa autrice. In quelle 24.000 parole, composte in meno di due mesi e nel pieno di quelle che possiamo immaginare siano state grandi tribolazioni per il suo precario e doloroso stato di salute, Jane Austen ha avuto il tempo e l’energia di delineare con netta precisione l’impostazione del romanzo e dei personaggi principali, con le loro dinamiche, riversando sulla pagina tutta la sua potenza di fuoco compositiva, dall’ironia in dosi massicce e raffinatissime (un ritorno in grande spolvero dopo Persuasione, dove l’ironia resta in sordina mescolandosi a una innegabile e diffusa malinconia autunnale), ai temi sociali che ribollivano nella realtà del suo tempo.
Sanditon è una città balneare del Sussex che nella mente del suo artefice, Tom Parker, ambisce a diventare un centro alla moda, ricco e ben frequentato come Brighton, con l’aiuto di un’investitrice nobile e ricca e adeguatamente cinica, Lady Denham – ed è qui che Jane Austen mette in scena la speculazione edilizia, il giro d’affari delle stazioni termali e lo scontro tra classi sociali, in particolare la decadenza dell’esausta classe aristocratica e la baldanzosa ascesa della classe imprenditoriale (un tema già affrontato in Persuasione ma qui ampliato).

Sanditon ITV 2019
Sanditon nell’omonima serie tv di ITV/PBS, 2019

Jane Austen esce dal villaggio con tre famiglie, ovvero dal suo stesso dogma compositivo, per approdare a una costa marittima dall’orizzonte infinito, e di conseguenza anche il suo orizzonte narrativo si fa più ampio: adesso è un’intera comunità di persone/personaggi ad essere protagonista.
La novità è evidente nella presenza di un personaggio senza precedenti nel microcosmo di Jane Austen ma di certo plausibile nella realtà del suo tempo: Miss Lambe, diciassettenne dalla pelle scura, figlia di un matrimonio interrazziale, che l’autrice ha voluto dipingere come ricchissima ereditiera. La mia curiosità in merito al destino narrativo che Jane Austen le avrebbe riservato è sempre stata incontenibile…
(Chi ci ricorda? Potrebbe forse essere un’eco lontana di Dido Elizabeth Bell, figlia di Sir John Lindsay, cresciuta da vera aristocratica dallo zio William Murray, conte di Mansfield – che ci ricorda a sua volta il terzo romanzo pubblicato da Jane Austen, Mansfield Park…)

Ritratto di Dido Elizabeth Bell e Lady Elizabeth Murray, nipoti di Lord Mansfield
Ritratto di Dido Elizabeth Bell e Lady Elizabeth Murray, nipoti di Lord Mansfield (artista sconosciuto, anni ’70 del Settecento)

Dalla penna magica di Jane escono una miriade di personaggi perfettamente caratterizzati, tra cui tre meravigliosi ipocondriaci – Diana, Susan e Arthur Parker – al cospetto dei quali Mrs Bennet con le sue crisi di nervi, Mr Woodhouse con le sue piagnucolose manie, e Mary Musgrove con le sue geremiadi compulsive impallidiscono miseramente. Notevole anche il maggiore dei Parker, Tom, artefice di Sanditon, dal pensiero monotematico e nemmeno tanto pronto.

Jane ci regala anche una notevole eroina come la ventiduenne Charlotte Heywood, un’arguta ragazza di campagna che viene proiettata nella vivace cittadina della costa.
E fa apparire colui che evidentemente ne sarebbe stato il deuteragonista maschile, Sidney Parker, dapprima nei racconti del fratello maggiore, Tom, e poi in persona – ma proprio quando arriva, baldanzosamente alla guida della sua carrozza con il cocchiere seduto a fianco, abbiamo appena il tempo di restare affascinati dalla sua entrata in scena che il testo si interrompe dopo pochi paragrafi…
Sì, rincresce abbandonare questa eroina appena conosciuta, Charlotte, la cui intelligenza e sensibilità ci ricordano altre eroine austeniane molto amate, ma che qui spicca soprattutto come filo conduttore di tutta la comunità. Avrei tanto voluto sapere come se la sarebbe cavata non solo con Sidney, eroe assai promettente, ma anche con quel “perfetto cretino” (come lo definisce lei) di Sir Edward Denham e con tutti gli altri personaggi, prima fra tutti la leggendaria, temutissima Lady Denham.

Sanditon ITV 2019
Charlotte Heywood e Sidney Parker, ovvero Rose Williams e Theo James, nella serie tv Sanditon, ITV/PBS 2019

La prima cosa che colpisce è che nel testo concepito e plasmato da Jane negli ultimi, travagliati mesi di vita non c’è alcuna traccia di dolore e tristezza, sentimenti di certo presenti nella sua vita quotidiana di malata senza tregua: nell’incipit, l’ironia parte già a pieno regime e non si ferma più. Sembra una reazione uguale ma contraria, in un impeto di lotta e contrasto a quanto le sta accadendo.
Ma sembra soprattutto di essere tornati alla Jane Austen graffiante, sagace, irriverente delle prime prove letterarie adolescenziali, gli Juvenilia, ma con tutta la ricchezza e la maturità accumulate nel corso della sua vita di Autrice. Nell’ultimo scampolo della sua vita, Jane torna all’energia dei primi anni ma con tutta la saggezza di chi ha vissuto molto anche da un punto di vista letterario: ora, l’ironia è una potenza della natura padroneggiata con disinvoltura in eleganti tocchi di penna.

Leggere Sanditon, senza esitazioni

L’ho sempre sostenuto anch’io, non lo nego: c’è una punta costante di dolore nel leggere Sanditon – per ciò che avrebbe potuto essere, e non è stato (un altro bellissimo romanzo), per ciò che sarebbe potuto venire dopo, e non è arrivato (altri grandi romanzi), e per ciò che è avvenuto mentre prendeva questa forma forzosamente abbozzata (la malattia e la morte di Jane).
Fermandoci al lato strettamente letterario, la domanda che sorge più che mai spontanea è una sola.
Se questo abbozzo è già così perfetto in questa forma incompleta e semilavorata, che cosa sarebbe diventato se Jane Austen lo avesse completato e affinato arrivando alla versione finale?
Il più grande rammarico, quello che stringe lo stomaco e fa provare un dispiacere difficile da dimenticare semplicemente chiudendo il libro sull’ultima pagina, è capire, riga dopo riga, che questo incredibile Abbozzo di Romanzo ha tutte le potenzialità di un Grande Romanzo e che, una volta giunti alla fine, una sola certezza rimane, lasciandoci quasi tramortiti dalla sua nitidezza: Sanditon sarebbe stato un capolavoro, forse il più grande tra tutti romanzi di Jane Austen.
Per queste ragioni, è insensato continuare a trascurarlo, dimenticarlo, rifiutarlo.

Leggete Sanditon, vi prego, e fatelo senza lacrime ma con tutte le risate che Jane Austen ha pervicacemente, coraggiosamente voluto che facessimo insieme a lei. Onorate tutta la sua straordinaria, bellissima indeterminatezza.


Leggere Sanditon
☞ In italiano o in inglese, o entrambi (ovvero col testo a fronte) su jausten.it
☞ Tutte le edizioni in italiano su jasit.it
☞ Audiolibro in inglese: Naxos oppure Penguin

Il manoscritto
Si può guardare sul sito Jane Austen Fiction Manscripts, che raccoglie tutti i manoscritti delle opere giunti fino a noi (escluse le lettere) grazie al gruppo della prof. Kathryn Sutherland:
☞ La nota descrittiva
☞ I fogli manoscritti

Intorno a Sanditon
☞ Le cause della morte di Jane Austen (su unteconjaneausten.it)
☞ Le strane cugine (su jasit.it) La storia di Dido Elizabeth Bell, nipote di Lord Mansfield

Adattamenti

Serie TV
Anche nel mondo della cinematografia televisiva qualcuno si è accorto della bellezza di Sanditon individuando proprio nella sua incompiutezza una splendida sfida per uno storyteller. Si tratta di Andrew Davies, famoso e acclamato sceneggiatore di numerosi e amati period drama, molti dei quali tratti da Jane Austen. Nel 2019, con la britannica ITV e l’americana PBS Masterpiece, ci ha regalato la serie tv Sanditon, in cui esaurisce nella prima parte del primo episodio tutto l’abbozzo austeniano per mettere in scena in un totale di otto puntate la sua interpretazione del prosieguo di quest’ultima avvincente creazione di Jane Austen.
Sanditon, serie ITV 2019 | La Riviera dei Cuori Infranti

Teatro e Musical
Nel 2014, Sanditon è diventato una commedia teatrale firmata da Chris Brindle e basata anche sul completamento scritto dalla nipote di Jane, Anne Lefroy. Nel 2019, Brindle lo ha riscritto in forma di musical. Tutti i dettagli, con video, nel sito Sanditon The Play.

Tentativi di completamento
In uno dei prossimi tè delle cinque parleremo dei tanti romanzi che hanno cercato di portare a termine la storia iniziata da Jane Austen.


Bibliografia
Sanditon, vol. VI di The Oxford Illustrated, Oxford University Press, edizione curata da R. W. Chapman
Joan Klingel Ray, Jane Austen for Dummies, Wiley Publishing Inc., 2006
jasit.it
jausten.it

Silvia Ogier

4 pensieri su “Leggere Jane Austen | Sanditon

  1. Gabriella

    Devo ammettere che ho letto Sanditon solo dopo tanti anni, perché mi intimoriva e dispiaceva. Penso davvero che potesse diventare un altro capolavoro. Si intuiscono dei personaggi con grande potenza. Un vero peccato. Bello l’invito finale di questo post, sì bisogna gioire comunque.

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    1. Silvia Ogier Autore articolo

      Sì, @Gabriella, il rammarico per ciò che abbiamo perduto rimane intatto. Ma, nel corso del tempo e delle riletture, è emersa sempre di più la bellezza di quanto rimane, insieme alle risate che Jane ci fa fare per tutto il tempo. È un peccato lasciare che il (pur comprensibile) dispiacere ci faccia perdere l’occasione di conoscere il punto massimo di maturità di questo genio della letteratura, così ho provato a spronare i recalcitranti. Bisogna gioire, comunque, sì.

      Rispondi
  2. Claudia

    Sì, Sanditon va letto e riletto, nonostante il rammarico di non poter seguire la vicenda fino alla sua conclusione. È “solo” un abbozzo, ma scintillante come il mare che gli fa da sfondo. Negli ultimi due anni l’ho letto proprio durante le vacanze al mare, in estate; è l’atmosfera perfetta per immedesimarsi al meglio nel mondo di Sanditon.

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    1. Silvia Ogier Autore articolo

      Grazie infinite, @Claudia, per il tuo commento su Sanditon, che invita a leggerlo con il mare in sottofondo – è la migliore delle situazioni, hai proprio ragione!

      Rispondi

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