Spesso ho provato ad immaginare cosa passasse per la mente di Jane Austen mentre preparava la copia per la stampa del suo amato Pride & Prejudice.
Mi posso avventurare a pensare, sulla base di ciò che lei stessa scrisse nelle lettere del periodo o di quanto raccontato in seguito dai parenti, che fosse cosciente di aver destinato ai futuri lettori una storia bellissima, un ottimo lavoro letterario, già più volte apprezzato in ambiente familiare.
Anche il suo sogno era quello comune a tutti gli artisti della penna, cioè passare alla storia?
Non mi avventuro a dire che, in fondo, lo desiderasse. Ma posso di certo affermare che non poteva immaginare, nemmeno lontanamente, che 200 anni dopo il suo Pride & Prejudice sarebbe stato così apprezzato da avere fama mondiale e un pubblico di numerosi e fedeli ammiratori, nonché un’inarrestabile fioritura di declinazioni nei più svariati mezzi di comunicazione e di imitazioni e adattamenti di ogni genere!
Il libro che sta per uscire il prossimo 3 gennaio da Frances Lincoln (e che ho avuto il grande piacere di leggere in anteprima), ci racconta tutto quanto vorremmo sapere sul mondo di Pride & Prejudice.
Il titolo è già un programma perché Happily Ever After (per sempre felici e contenti) riecheggia il lieto fine di una fiaba, che può riguardare la vicenda della coppia d’oro austeniana protagonista del romanzo, Elizabeth e Darcy, ma anche il destino del romanzo stesso, visceralmente amato in tutto il mondo. Inoltre, ci promette una lunga, appassionante narrazione intorno a questo capolavoro, affidata all’autrice, l’autorevole Susannah Fullerton, Presidente della Jane Austen Society of Australia.
(tutte le immagini sono tratte dall’anteprima del libro su Amazon.co.uk)
Il piacere di possedere questo libro è innanzitutto materiale. L’oggetto-libro è confezionato magistralmente, copertina rigida con sovraccoperta, carta spessa e opaca, illustrazioni belle, numerose, interessanti e corredate di didascalia. Questa cura rispecchia il suo contenuto.
Si parte subito con un capitolo ricco di informazioni gustosissime, che ci raccontano quanto accade dal momento in cui Pride & Prejudice fa la sua comparsa sul mercato editoriale del 1813.
Il successo iniziale coincide anche con il diffondersi del nome dell’autrice (sappiamo, infatti, che Jane pubblicò tutti i suoi romanzi in forma rigorosamente anonima) di persona in persona tanto che, dopo la sua morte ed un breve periodo di oblio, la biografia familiare pubblicata dal nipote di Jane, James Edward Austen-Leigh, nel 1870 riaccende l’attenzione – e da quel momento il romanzo (e la sua autrice) diventano sempre più famosi, in una marcia inarrestabile.
Non voglio nemmeno provare a dare qualche esempio del vero tesoro di informazioni che Mrs Fullerton raccoglie in questo volume. Un’occhiata all’indice può dare un’idea molto chiara:
Posso solo aggiungere che questo libro è… pericoloso: se già siamo ammiratrici/ammiratori di P&P, qui la nostra preferenza viene sollecitata al massimo perché ad ogni pagina si scopre qualcosa di nuovo o viene ricordato qualcosa che si conosceva, ed è un vero piacere addentrarsi così profondamente nella conoscenza di tutto ciò che riguardi il nostro amato Pride & Prejudice.
I capitoli che mi hanno fatto davvero impazzire di gioia sono senza dubbio quelli in cui Mrs Fullerton analizza il testo del romanzo: si parte con il perfetto incipit (osservato in ogni sua parte), per proseguire con lo stile di Jane Austen (l’uso sapientissimo dei dialoghi, ma anche del discorso indiretto), fino alla comparsa dell’eroina, (che entra in scena in modo anomalo rispetto a ciò che accade normalmente in un romanzo, cioè tramite le parole di suo padre e di sua madre).
A proposito del fulminante incipit, questa analisi mi ha ricordato un episodio personale, quando all’università assistetti ad un intero esame di letteratura inglese partito proprio dalla prima frase di Pride & Prejudice.
Giustamente l’autrice ricorda come questo sia diventato uno dei più famosi e parafrasati incipit del mondo. Per me, è effettivamente uno dei tre incipit scolpiti per sempre nella mia mente (gli altri due sono, inevitabilmente, quelli della Divina Commedia e dei Promessi Sposi).
Non mancano capitoli dedicati ai tanti figli di Pride & Prejudice, dai libri agli adattamenti cinematografici, alla più disparata oggettistica.
Per chi come me ama soffermarsi sul meraviglioso e difficile mondo della traduzione, non manca un breve ma interessantissimo brano dedicato proprio alle difficoltà di trasportare questo romanzo in un codice linguistico diverso. Non è compito di questo libro concentrarsi su questo aspetto ma quanto indicato qui è sufficiente a illustrare il compito ingrato ma encomiabile dei traduttori. Ovviamente, viene citata anche la prima traduzione italiana – che è solo del 1932 (Mondadori, a cura di Giulio Caprin) a testimonianza del fatto che per molto tempo le opere di Jane Austen non sono state particolarmente interessanti per la cultura italiana.
Un lungo, avvincente capitolo è dedicato al variegatissimo, prolifico mondo dei derivati, dove si fanno delle scoperte divertentissime e sorprendenti sui tanti modi in cui Pride & Prejudice viene manipolato nei vari sequel, prequel, mash-up, riscritture, ecc. Purtroppo, Old Friends & New Fancies di Sybil Brinton (il primo libro di questo genere nella storia) non è piaciuto molto all’autrice – mentre per me è stata una lettura molto piacevole, soprattutto se si pensa che l’autrice ha involontariamente fondato un genere letterario di enorme successo e non aveva alcun termine di paragone per misurare la propria opera.
E dopo un capitolo interamente dedicato alle edizioni illustrate succedutesi nel tempo (in cui ci si rende conto dello straordinario e sempreverde potere evocativo di questo romanzo), segue l’imperdibile capitolo sugli adattamenti per il cinema, la tv ed il teatro, dove la Fullerton studiosa cede il passo alla Fullerton appassionata spettatrice.
Il primo adattamento citato è quello italiano, prodotto dalla neonata RAI del 1957.
Chi come me lo conosce sa bene che si tratta di un adattamento molto libero, scombinatissimo e decisamente “antico” che ben poco assomiglia all’originale – anche se mi spiace che la Mrs Bennet di Elsa Merlini sia definita una “Lucrezia Borgia” (quale Lucrezia? Il falso mito dell’avvelenatrice di mariti o il personaggio storico, raffinata politica e mecenate? Non vedo nessuna delle due in questa Mrs Bennet semplicemente, ahimé, “molto italianamente” esagitata…). Per nostra fortuna, in seguito abbiamo capito che gli sceneggiati austeniani è meglio lasciarli fare agli Inglesi!
In conclusione. Tra precisione accademica e divulgazione, studio del fenomeno Pride & Prejudice e opinioni personali da vera Janeite, questo libro di Susannah Fullerton coinvolge direttamente chi legge ed alimenta in modo molto virtuoso un consumo più consapevole di questa meravigliosa, insostituibile droga letteraria, che ci rende felici da 200 anni.
Un gioiellino immancabile nella libreria di ogni Janeite (magari anche in italiano…).
Scheda del libro:
FULLERTON, Susannah
Happily Ever After
Celebrating Jane Austen’s Pride and Prejudice
Copertina rigida, 240 pagine
Prima edizione: 03/01/2013
ISBN: 9780711233744
70 illustrazioni a colori e in bianco e nero
– Pagina del libro sul sito di Frances Lincoln Publishers
– Anteprima su Amazon.uk
Sinossi:
In 2013 Jane Austen’s Pride and Prejudice turns 200. Again and again in polls conducted around the world, it is regularly chosen as the favourite novel of all time. Read and studied from Cheltenham to China, there are Jane Austen Societies from Boston to Buenos Aires, dedicated to sharing the delights of Jane Austen’s masterpiece.
Here is the tale of how Pride and Prejudice came to be written, its first reception in a world that didn’t take much notice of it and then its growing popularity. As well as discussing the famous characters – sex-symbol Mr Darcy, charming heroine Elizabeth Bennet, and the superb range of comic characters who make readers laugh again and again – Susannah Fullerton looks at the style of the novel – its wicked irony, its brilliant structuring, its revolutionary use of the technique known as ‘free indirect speech’.
Readers through the years have both loved the book and hated it – the reactions of writers, politicians, artists and explorers can tell us as much about the reader as they do about the book itself. Pride and Prejudice has morphed into many strange and interesting forms – screen adaptations, sequels, prequels and updates. Happily Ever After explores these, and the wilder shores of zombies, porn, dating manuals, T-shirts, tourism and therapy.
Ho appena ricevuto da amazon il primo libro di Pamela Aidan, letto quest’estate le avventure investigative di Lizzy e Darcy di Carrie Bebris, e scoperto su questo blog gli altri DIECIMILA o quasi new fancies, con cui devo mettermi in pari 🙂 ..e ora arriva questo. Lo leggerò volentierissimo, anche in inglese! (a proposito di esami universitari, io ne sto preparando uno su Sense & Sensibility)
In questo libro, c’è un lungo capitolo dedicato proprio ai New Fancies di cui parli, e leggendolo anch’io mi sono resa conto che il fenomeno è molto più vasto di quanto credessi… Anche S&S ha la sua buona parte di derivati: se vuoi dare un’occhiata, in questo post di OF&NF trovi qualche esempio. E per l’esame, Jane Austen saprà suggerirti al meglio!
Grazie 🙂
L’esame lo sto preparando aiutata dalla lettura del testo originali, gli appunti della prof e..il nostro sotto citato Cioni Ciannar (Tony Tanner), come lo pronucia lei. Felice anno a tutti!
Lo voglio !
Anche se sono quasi completamente assorbita dal saggio di Tony Tanner (e dalla rilettura di P&P).
Sylvia già sono sufficientemente “Jane-addicted” senza che tu mi invogli ulteriormente !!!!
Scherzo è ovvio, il tuo blog è delizioso e ho trovato una fonte di discussione e di informazioni. A presto …. e buona fine d’anno
Anna
Il mitico Prof. Tanner! Ottima lettura per accompagnare la rilettura di P&P.
Buon San Silvestro anche a te, cara!
Carissime, vi faccio anche qui, i miei più cari cari auguri per uno strepitoso 2013!! Un abbraccio forte, *Maristella*.
Carissima Mari! Auguri sinceri di un ottimo nuovo anno anche a te!
Sulla scia di questo tè dedicato ad una novità editoriale del 2013, approfitto per augurare a chiunque passi di qui un Nuovo Anno ricco di serenità e di ciò che più desiderate per voi ed i vostri cari.
Un abbraccio a tutti (e buone letture!)
Tanti cari auguri Sylvia! Ci vorrebbe proprio questo libro di S. Fullerton per cominciare al meglio il nuovo anno 🙂 a presto!!
Grazie, ricambio gli auguri per il Nuovo Anno e spero sappia dettarti tante e tante occasioni di commenti, suggerimenti, spunti di riflessione e felici scoperte.
Per chi non mastica l’inglese (se non quello scolastico, capirai con il liceo classico!) è una vera tortura credimi vedere quanto ci sarebbe da leggere su JA e non poterlo fare. speriamo in qualche editore illuminato che ne commissioni la traduzione, peccato. a presto
Ehi ma qui c’è qualche magia… finisco appena di scrivere il commento e vedo l’icona che preannuncia la biografia di Ja scritta da Giuseppe Ierolli: questo sì che è un ottimo auspicio per il nuovo anno!tienici informate ti prego appena è disponibile (grazie, grazie, a tutti e due!!!!!)
Cara Sylvia, come non iniziare il nuovo anno con Jane Austen? Tantissimi auguri!
Non ho mai letto un libro ispirato dai/ai romanzi della Austen, probabilmente perché ho sempre avuto paura che non fossero all’altezza e che mi avrebbero rovinato tutta la “magia”. Tuttavia devo dire che alcune tue recensioni mi hanno incuriosita. Con quale libro mi consiglieresti di incominciare?
Carissima Sofia, buon anno!
La trilogia di P.Aidan è un buon inizio (e visto che stiamo leggendo P&P, potrebbe essere un bel modo di inaugurare il tuo viaggio nel mondo dei derivati) ma posso anche consigliare i due romanzi, strettamente collegati tra loro, di Laurie Viera Rigler, anch’essi in italiano: Shopping con JA e In viaggio con JA (i titoli sono pessimi ma non lasciarti ingannare). E poi ci sono le indagini di JA di S. Barron, molto ben scritte.
Grazie per i consigli!
Avevo già adocchiato la trilogia della Aidan e mi sa che incomincerò proprio con quella! Oppure mi lascerò guidare da ciò che troverò in libreria.
Decisamente il titolo “Shopping con JA” non ispira, ma mi rendo conto di quanto le cattive traduzioni siano ingannevoli.
carissime innanzitutto buon 2013 a tutte, che porti serenità – salute e lavoro. condivido con romina il desiderio di leggere le opere che parlano di jane austean ma anche io purtroppo non riesco a leggere in inglese.. col mio inglese scolastico. … e con sofia il timore di una delusione sopratutto per quanto riguarda ai libri ispirati alle opere di zia jane… sopratutto quelli dove ci sono zombie e quant’altro…( a parte che io non leggo e non guardo film di genere horror) mi avrebbe distrutto il romanticismo dell’opera di jane. ma per esempio mi piacerebbe leggere il diario di darcy… ma forse non c’è in italiano vero? e anche quest’ultimo nuovo libro di cui trattate in questo post sembra molto interessate …. però c’è una limitazione di pubblico….. per ora è rivolto a chi sa leggere l’inglese sigh…
Carissima Tina, buon anno!
Ebbene sì, al momento questo libro è solo in italiano ma speriamo che sia tradotto presto. Quanti bellissimi libri riguardanti Jane Austen potrebbero fare la gioia dei lettori italiani e ancora non sono stati tradotti! Incrociamo le dita ed aspettiamo con pazienza…
Sembra proprio interessantissimo, soprattutto l’analisi del testo del romanzo!!
Sarebbe davvero un sogno se fosse tradotto in italiano!
Speriamo davvero venga tradotto anche in italiano! Per ora metto in woshlist la versione inglese!
Grazie per la bellissima recensione!
Carissime @Carmen e @Phoebes, spero davvero che le case editrici italiane si sveglino e abbiano il coraggio di investire nella traduzione di libri che meritano di essere portati alla conoscenza del pubblico italiano. Sono sicura che avrebbero un ottimo riscontro, anche in termini commerciali.
E’ verità universalmente riconosciuta che noi Janeite siamo consumatori accaniti di cultura.
Aiuto! Mese gioiosamente pericoloso questo. Non ho resistito a Dance with Jane Austen e anche questo secondo libro di mrs Fuellerton pare interessantissimo. Questo mese esce inoltre la controversa biografia di Paula Byrne (vi ricordate il presunto ritratto improvvisamente apparso l’anno scorso? Si parlera’ anche di quello). Salvatemi so che non resistero’ !!!! 🙂 Ma dear aunt merita questo e anche di piu’ per tutto cio’ che mi/ci regala sempre.ML